venerdì 23 dicembre 2011

BUON NATALE !

 
Se siete riusciti a sopravvivere alla manovra Monti, ai ministri che frignano (sulle nostre spalle), agli spot per gli inefficaci profumi (perché poi tutti in inglese se i più sono italiani o francesi?), ai costosi e inutili, ai più, smartphone, alle bandane ed alle nipoti di Mubaràk, ai panettoni e ai cine-panettoni, alla moda dilagante del cazzisuismo, alla brutta musica pop che ci ammorba e ci ammorberà le nostre povere orecchie. 
Bene! per tutti voi miei cari lettori, in ogni caso: 
UN FELICE NATALE...CIAO!
E...:
IL CENTURIONE.

giovedì 22 dicembre 2011

Vergogna!!!


Cari esigui lettori, non ci dobbiamo poi stupire se anche nello sport più amato qui in Italia: il calcio, sia imperante la legge (non scritta, ma la più rispettata) del cazzisuismo. Sembrerebbe un caso ma, senza volerlo e per mera fattualità, ecco che mi/ci tocca parlare di questa "legge".
Infatti prendiamo come esempio il Doni Cristiano dell’Atalanta. Ormai ex talentuso calciatore mezzala d’attacco con qualche comparsata in Nazionale, ormai destinato comunque sul viale del tramonto. Bene, il tizio, diciamo “per arrotondarsi” la pensione, non contento dei pingui emolumenti fin qui incassati, ha pensato bene di impelagarsi nel nuovo Calcio Scommesse, sbattendosene egregiamente  della sua squadra, dei tifosi e in definitiva di un’intera città. Il dio Denaro e i fattacci suoi hanno prevalso su ogni remora (posto che ne avesse avute).
Del resto non è che nel nostro Parlamento, ricco di faccendieri ed inquisiti, la cosa sia poi diversa. Basta pensare al cosiddetto mercato delle vacche da Scilipoti in su. Questi “onorevoli” incuranti dei propri elettori e a volte (se non spesso) per qualche migliaia di euro, hanno pensato bene, novelli uccelli migratori (nel senso dell’uccello padulo), di svolazzare da uno schieramento ad un altro. Che dire poi dei vari ufficiali della Finanza, a volte presi con le mani in mano, dei vari personaggi potenti o meno, pronti a prostrasi alle mazzette e forti con i deboli ma deboli con i forti, oppure dei palazzinari che hanno fatto, negli anni, scempio delle nostre città, periferie e campagne.
Se nel nostro piccolo siamo anche noi cazzisuisti, non ci dobbiamo poi lamentare dell’andazzo che prende piede nel nostro paese. Infatti, ormai canuto, ho solo un gran rimpianto: perché cazzo non sono andato via prima, quando l’età me lo permetteva, da questo Paese?

domenica 18 dicembre 2011

Cazzisuismo


C’è ancora chi si stupisce se ci sono delle grandi difficoltà nel fare liberizzazioni qui in Italia. Se si pensa di toccare la casta dei farmacisti o dei tassisti ecco che questi si inalberano, così come se si pensa di abolire l’ordine degli avvocati o dei notai. Del resto il nostro parlamento è pieno di legali alcuni al soldo dell’ex premier. I effetti ciò è perché ciascuno di noi pensa ai fattacci suoi, insomma siamo dei cazzisuisti. Questo spesso sconfina con una crassa maleducazione che sfocia, a volte, in una prepotenza assolutamente fuori luogo. Eppure il Bel-Paese è stato a lungo la culla della civiltà occidentale (e forse è un caso che siamo in crisi come la Grecia?) e quando altri popoli si pitturavano ancora la faccia qui c’erano le terme, le scuole, i teatri, i filosofi e gli storici, i medici, un senato, il diritto romano ed altre cose. Certo c’erano anche i giochi gladiatori e le persecuzioni nonché la schiavitù, ma siamo sicuri, che pur con la differenza dei secoli, oggi questo sia del tutto sparito? (Che dire infatti, per esempio,  dei bimbi ridotti a cucire i palloni?)
Ma senza inoltrarci in queste brutte cose pensiamo alla vita di tutti i giorni e facciamo anche una comparazione con le altri nazioni europee tipo Francia, Germania, Gran Bretagna. Chi ha avuto la fortuna, o per diletto o per piacere, di visitare questi popoli, si sarà di sicuro accorto che là c’è un rispetto per gli  altri che qui ce lo sogniamo. Qualche esempio: le file, qui c’è sempre il “furbetto” di turno e se non incanalate è un grumo di persone spingenti e vocianti; la ordinate, silenziose, rispettose di che è davanti a te. Oppure quando si è in auto. In autostrada c’è sempre il prepotente di turno che, poiché ha una supermacchina, pensa di essere il padrone della via e già a distanza di più di un km sfanala chiedendo strada. Oppure quello che ti si incolla (perché? Pensa forse di essere in pista?) al di dietro neanche dovesse spingerti ad andare più veloce. Non parliamo poi del fatto che quando con la tua vettura cerchi di uscire (o entrare) da un parcheggio, là basta che metti la freccia ed ecco che educatamente agevolano la tua manovra fermandosi pure, qui ti suonano o addirittura accelerano ostacolandoti il più possibile come se fossero pervasi da una furia di andare non si sa ben dove, salvo poi fermarsi al bar dietro l’angolo. E gli esempi potrebbero continuare per altre 100 pagine o forse più. Di conseguenza non lamentiamoci se ognuno, o ogni lobby o ogni casta pensa al suo orticello e se ne frega dei problemi degl’altri.

domenica 11 dicembre 2011

V.D.G.G. Still Live


Ecco qui il 6° album del gruppo inglese dei Van Der Graaf Generator, intitolato Still Live uscito nel lontano 1976.  
Nella storia della band si è soliti dividere la loro discografia in 3 periodi: uno, superbo, che va dagli esordi fino ai capolavori assoluti della musica progressive come H to He, Who Am the Only One (1970) e il successivo Pawn Hearts (1971); il secondo che inizia con Godbluff e termina nel 1977 con The Quiet Zone/The Pleasure Dome; il terzo, in tempi recenti, che inizia nel 2005 con Present e continua con Trisector (2008) e il recentissimo A Grounding in Numbers (2011). Ora non voglio qui né parlare del 1° né del 3° ciclo ma soffermarmi sul 2°. Di certo, a mio modesto parere Still Live è il miglior album di questo periodo; molto superiore al precedente e acerbo Godbluff ed ai successivi prodotti. Certo non è “bello” nella sua interezza come i capolavori della band, ma di sicuro ognuno dei suoi brani potrebbe essere inserito, senza sfigurare, in H to He o in Pawn Hearts; se poi pensiamo che in quel periodo in Inghilterra stava montando quello squinternato e fracassone movimento punk, la differenza e la classe appare enorme. Di certo poi i V.D.G.G. non sono caduti nel “solito” pop commerciale come purtroppo fecero altri gruppi (Genesis e ELP tanto per fare un esempio). La formazione qui è la solita:  Peter Hammill / piano, chitarre, voce - Hugh Banton /tastiere, bass pedale, chitarre, mellotron, piano - Guy Evans / batteria e percussioni - David Jackson / sassofoni e flauto.
Se non fosse che ho deciso di dare 5 + solo ai capolavori assoluti e senza tempo della musica rock-blues- prog ecc. ecc. questo album li meriterebbe, mi limito pertanto a dare come
Voto: ++++
Per chi è interessato lo può trovare qui: http://www.doaltodasvertentes.blogspot.com/
Postato l' 8 di Dicembre 2011

venerdì 9 dicembre 2011

Tasse, tassette e tassine

Ho aspettato un po' prima di scrivere queste due righe perché volevo vedere come si evolveva la faccenda, nonostante il "terrorismo" mediatico che ci bombardava ogni dì. Premesso che meglio del Cavaliere sarebbe stato anche il Mago Zurlì e che meglio di quelle ministre esperte, in non si sa ben che, siano di certo preferibili (seppure meno sexy) quelle della Bocconi, non è che questi "tecnici" si siano poi sforzati parecchio nel varare una manovra che ci portasse fuori dal pantano. Credo che se chiedessi alla verduraia sotto casa (3° media a 16 anni...) cosa avrebbe fatto, penso che la risposta sarebbe di certo stata migliore. Non ci sarebbe voluto poi un gran che nel farla più equa e non ci voleva certo una grande fantasia nel tassare la "solita" benzina, le "solite" case e le "solite" pensioni. Certo, forse il Parlamento potrà modificarla (e in questo per sta volta sto con Di Pietro, Sel e la Lega) così da far pagare molto meno ai soliti tartassati e molto di più ai soliti esenti. Personalmente non avrei toccato le accise e l'IVA, ma mi sarei rivalso piuttosto su una patrimoniale seria, sulle grandi transazioni finanziarie, sui grandi redditi (da capitale, da pensioni e stipendi da nababbo), e con un più cospicuo taglio alla politica (nel senso delle poltrone e poltroncine occupate da più culi contemporaneamente) e avrei messo all'asta le frequenze televisive. Avrei poi messo l'ICI sui beni della Chiesa (tranne quelli dedicati al culto ovviamente) e avrei rivisto gli estimi catastali degli immobili al 60% per le banche e le finanziarie (tutte società a delinquere) mentre li avrei rivalutati solo del 20% sulle case dei cittadini comuni (tranne mega ville ecc ecc). Tutto ciò si può ancora fare, certo che dietro Monti e soci mi sembra ancora di vedere la lunga mano poco disinteressata del Berlusca e soci che per altro, almeno nel Parlamento, detengono ancora la maggioranza.
Vedremo... Per l'intanto, oltre ai ministri, piange l'Italia (quella del 99%), mentre per altri poco o nulla è cambiato.