venerdì 27 luglio 2012

Olimpiadi al via...



Oggi incominciano le Olimpiadi di Londra e io non capisco perché esse sono dovute costare così tanto in termini di sterline (ma se erano dollari o euro faceva lo stesso) tanto da mettere in difficoltà quel paese. Per veder gareggiare “4” govanetti aitanti in mutande bisogna oggi giorno tirar fuori miliardi? Come facevano allora nell’antichità? E anche sull’idiota gara ad accapparrarsi i Giochi da parte delle Nazioni ci sarebbe molto da ridire (vedi poi le difficoltà della Grecia) e meno male che l’Italia ha rinunciato ad essi. Personalmente mi sarebbe scocciato tantissimo tirar fuori anche una ghella in più di quello che pago di tasse per aver le Olimpiadi qui. Non credo infatti che il valore di una Nazione (posto che si possa parlare di valore) si misuri sulle prestazioni dei suoi atleti o delle sue squadre, ma piuttosto su cosa ha dato al mondo in tema di storia, cultura, scienza, civiltà, e perché no anche di cucina e di buon vivere.

giovedì 26 luglio 2012

Oggi si aiuta Edulms!




Come promesso qualche post fa oggi mi rimbocco le maniche ed aiuto il buon Edulms nel postare sul suo secondo blog (Do Alto Das Vertentes II) buona parte della discografia di Frank Zappa e del suo famigerato gruppo: The Mothers of Invention. Così ecco oggi a voi il doppio album, uscito nel 1969, intitolato: Uncle Meat (versione cd a 320kbps). Diciamo subito che con esso si entra nell’empireo della musica dell’artista, empireo che si protrarrà con pochissime cadute (per altro appena accennate) fino almeno al 1979. L’unica cosa è che in questa versione “extended” e rimasterizzata è stato inserito, e non si capisce il perché, ben 37 minuti e poi circa 4 minuti di parlato (anche con brevi frasi in italiano) relativi al film (uscito poi sul finire degli anni ’80) omonimo. Fra i due inutili e noiosi brani (io nell’mp3 che mi sono rifatto li ho eliminati) non presenti nello stupendo lp in vinile c’è un interessante e scurrile brano in italiano, composto e suonato da Zappa e la sua band ma cantato da Massimo Baccioli (che è presente anche nel film). Il titolo è Tengo na’ minchia tanta (per i miei lettori stranieri si potrebbe tradurre in inglese: I have got a dick so big) ed è sintomatico di come Zappa sia scurrile e volgare nei testi. All’interno del primo cd continua pure l’epopea di Susy Creamcheese, la groupie apparsa già dal primo album Freak Out!, come gli sberleffi su musichette all’apparenza banali ed altri brani di pura avanguardia sonora, incredibile poi la suite di 17 minuti intitolata King Kong. In questo album, forse per la prima volta, si evidenzia il fatto che Zappa, oltre ad essere un eccellente compositore è anche un talentuoso chitarrista fra i meglio del panorama rock-rock-jazz di tutti i tempi.
CD 1 
CD 2 

mercoledì 25 luglio 2012

Per distrarsi un po'


In questi giorni non certo allegri con l’Euro sotto attacco degli speculatori (a questo proposito vorrei sapere chi sono “sti speculatori”, non mi basta il nome generico di Finanza Mondiale) e probabile conseguenza negativa per i soliti noti cittadini italiani può essere utile distrasi un po’ parlando di quanto più futile, personale e leggero credo ci sia nell’universo del chiacchiericcio: le donne.
Personalmente ritengo che le “bellezze” (o presunte tali) che vanno ora per la maggiore (dalle Veline alla Belen) siano, come dire, standarizzate... Tutte simili una all’altra anno per anno, tutte con la stessa faccia (a parte il colore dei capelli) e tutte secche dal posteriore in giù... Fateci caso: coscette magre come stecche di ombrello e che potresti cingere con una sola mano, polpacci allungati e viso da pomella. Non so a voi ma a me piacciono altri tipi, diciamo più in carne, e qui sotto le foto di due bellezze (vere!) sebbene esotiche.
Beyoncè e Jennifer O'Deel
A margine scusate questo mio excursus da ombrellone...

 

venerdì 20 luglio 2012

Zappando qui e là



Il buon Edulms sta continuando nella meritoria opera di postare buona parte della discografia zappiana sul suo secondo blog: Do Alto Das Vertentes II; in tal guisa molti giovani, che forse sono a digiuno di conoscenza riguardo a questo musicista, possono, settimana per settimana, farsene un’idea e noi aver l’occasione di riascoltarlo. Così eccoci arrivati alla quarta opera dell’artista italo americano. Essa insieme con la prossima (Cruising With Ruben & The Jet) è il preludio al miglior momento artistico del “super” Frank. Infatti, a mio parere, gli album che vanno dal 1969 (con Uncle Meat) al 1975 (con One Size Fits All) sono i migliori della sua produzione (a parte forse, Chunga’s Revenge). Prendendo oggi in esame l’album postato: We’reOnly In It For The Money (del 1968 e qui a 360kbps) va detto che è uno degli lp più dissacranti e sbeffeggianti della sua produzione. Infatti già a partire dalla front-cover, prende in giro uno dei miti di quegl’anni: The Beatles con il loro forse miglior album: Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band. Prendetevi un po’ di tempo e guardate la copertina, insieme a Zappa (in minigonna!) si riconosce Jimi Hendrix, le Mothers of Invention, Lindon Jonson (allora presidente degli USA) e altri a me ignoti. La musica è una conseguente di ciò: canzonette all’apparenza di facile ascolto con testi irriverenti se non oltraggiosi supportate da un tappeto sonoro tipico zappiano (polifonia, musica sperimentale, dadaismo sonoro, jazz dedecafonico ecc). Un’altra perla!
Mentre scrivevo queste poche note mi è venuta alla mente la recentissima scomparsa di J. Lord e pensavo... chissà lassù (o laggiù per chi preferisce) che formazione si può imbastire: F. Zappa ed J. Hendrix alla chitarra, J. Lennon al basso, J. Morrison alla voce, K. Moon alla batteria, R. Wright e J. Lord alle tastiere. Che ne dite?

martedì 17 luglio 2012

Un pezzo di storia del rock se ne è andato


Già è vero, un' importante e notissima figura del rock (meglio dell'hard rock) ci ha lasciato. Infatti ieri, dopo una lunga malattia, è scomparso Jon Lord il bravo e dotato tastierista dei Deep Purple. Questo blog lo ricorda con affetto evitando però di postare sue opere per rispetto all'artista ed alla sua memoria.
Ai miei cari lettori vorrei ricordare che non è stato solo l'organista della band inglese ma anche un bravo autore, che spesso, lasciati i panni del rocker, si inoltrava nella musica da camera, sua prima e grande passione. Infatti ha inciso alcuni ottimi album da solista che val la pena riascoltare o riscoprire.
Ciao Jon! Addio grande - piccolo Lord!

venerdì 13 luglio 2012

Un'idea con le cozze (di mare...)




Questa è la stagone in cui le cozze (o chi preferisce: mitili o muscoli) nostrali sono le migliori. Infatti la tradizione dice di raccoglierli nei mesi senza la Erre e fra questi Luglio e Agosto sono senz’altro da preferirsi. Fra le tante idee di come cucinarli quest’oggi vi vorrei suggerire questa:
Muscoli Frittti. Essa, come quasi tutte le ricette di mare, è di facilissima preparazione.
Orbene per due persone (io li servo come antipasti o come secondo dopo un “bella spaghettata” ai frutti di mare) prendete 400gr di cozze, fateli aprire a vapore dentro una pentola incoperchiata con dentro del prezzemolo e un rametto di rosmarino. Mi raccomando! Fate bene attenzione a non farli cuocere troppo, appena le valve si aprono chiudete il gas! Togliete il mitile dal suo guscio e passatelo prima nell’uovo (1 va bene, sbattetelo con un po’ di sale e del prezzemolo tritato finissimo) e poi nel pane grattato quindi immergetelo in olio evo bollente. Fate friggere per pochi minuti e servite guarnendo il piatto con una bella fetta di limone e un rametto di prezzemolo. Come vino vi suggerisco uno spumante metodo charmatt tipo un Pinot dell’Oltrepò Pavese.


mercoledì 11 luglio 2012

"Zappiamo" ancora un po'



Sempre ringraziando il buon Edulms per la lunga fatica nel postare la discografia di Frank Zappa (a questo proposito presto gli darò una mano, seppure piccola), quest’oggi ci porta un’altra perla dell’italo-americano: Lumpy Gravy terza fatica ufficiale databile 1968 (c’è chi dice la quarta, ma fa lo stesso, dato che è uscita a distanza di due maesi l’una dall’altra) dell’artista. In pratica è una lunga suite schizzoide divisa in una Parte 1 (sul vecchio lato A dell’lp ovviamente) e Parte 2. Detto album è stato poco valutato se non disprezzato dalla “solita” critica. Invece, a mio modesto parere, è una delle sue incisioni migliori, certo di non facile fruizione, ma utile, per esempio a comprendere lavori successivi come 200 Motels o come Uncle Meat. Il bit-rate è buono (256kbps) e siamo in trepida attesa del prossimo upload: We’re only it for the money.
Grazie ancora Edulms!
Un ascolto consigliatissimo che potete fare andando qui:  Do Alto Das Vertentes II


Ancora sugli Autovelox



Non riesco a capacitarmi del perché a volte siamo così masochisti. Eppure lo siamo. Una delle tante strade pericolose (o almeno ritenute tali) della mia provincia (ma potrebbe essere in qualsiasi delle province italiane) da un po’ di tempo sono accuduti degli incidenti. Bene...(meglio male) la popolazione del posto invece di chiedere il miglioramento della stessa, guardarail sicuri anche per i molti motociclisti per esempio, cosa sta facendo? Va sui media perorando l’ennesima istallazione degli inutili (allo scopo) autovelox, dicendo che così i veicoli sono costretti a rallentare. Una balla enorme! L’autovelox verrà con probabilità istallato seminascosto da cespugli o cartelloni stradali e l’anacronistica velocità dei 50km/h sarà rispettata solo dagli abitanti del luogo che ne conoscono l’esistenza (sempre che un giorno non se ne dimentichino pagandone poi le conseguenze). Ma se uno viene da Milano o piuttosto da Catanzaro transiterà a velocità normale o anche eccessiva e la multa gli arriverà un po’ di tempo dopo che avrà commesso l’infrazione. E allora ache servono (tranne a far cassa per i Comuni spreconi). Ribadisco qui la mia idea. Aumentare dove c’è il limite dei 50 ai più “normali” 60km/h; gli autovelox usarli solo come deterrente e per far ciò segnalare la loro presenza con almeno 2 cartelli di 1x2 posti uno a 150m e l’altro a100, a 50metri scritta sull’asfalto (tipo Stop!) e granulato che rumorosamente ne segnali la presenza. Quanto agli autovelox, invece del mimetico grigio, colorarli di un vivo rosso a strisce bianche con una lucetta lampeggiante gialla sopra. Così facendo si otterrebbe quello per cui il codice della strada li ha introdotti: PREVENIRE GLI INCIDENTI! NON FAR CASSA!!
Quello nella foto si avvicina di molto a quello che penso sia corretto.

martedì 10 luglio 2012

Che delusione!



Ormai mi conoscete da anni cari e pochi lettori... Una delle mie filosofie che nel tempo mi ha sempre seguito è stata quello di non postare album troppo recentemente usciti, ciò per non danneggiare troppo gli autori. Questo è valso specie per gli artisti italiani (del genre prog, rock-jazz avant ecc ecc ) che mai compaiono sui e nei media nazionali. A detti musicisti, il più delle volte, è già un lusso per loro arrivare al pareggio fra incisioni e noleggio della sala apposita, per non parlare dell’acquisto degli strumenti necessari. Va detto che molti cd usciti recentemente non valgono la pena del loro acquisto data la pochezza delle idee espresse.
Quest’oggi voglio però fare uno strappo alla regola postandovi l’ultima fatica dei Van Der Graaf Generator intitolato Alt (nomen omen?) perché detto album è assolutamente “una boiata pazzesca” e non vale certo gli euro dell’acquisto. Prima di affermare questo, ben sapendo di attirarmi forse le ire dei fans della band inglese, l’ho ascoltato più volte, ma rimango a tutt’oggi della stessa idea. In un intervista Peter Hammill disse che nel registrarlo avevano usato solo la parte sinistra del cervello (e si sente). Insomma mettete un fanciullo davanti ad un sintetizzatore o ad un organo ed egli ne ricaverà dei suoni che una volta si dicevano d’avanguardia ma (dopo 40 anni penso che ogni distorsione sia già stata inventata) oggi sono solo rumore. Per fortuna vi è la base ritmica della batteria a mitigare il tutto (G.Evans è stato per anni un batterista sottovalutato dalla critica). La particolarità dei V.d.G.G. era la voce di Hammill non certo le tastiere di Banton (normale organista ma nulla più), bene qui essa è del tutto assente sostituita a volte da una chitarra non certo eccelsa. Penso che ormai nel mondo della musica (e del prog) poco o nulla ci sia da inventare di nuovo e c’è solo da incidire buoni o ottimi album senza pretese di un’assurda avanguardia che non è nelle loro corde (altr cosa è infatti il bel A Grounding in Numbers del 2011).
Insomma se non fossero i V.d.G.G.  il mio voto sarebbe + ma per rispetto alla memoria ed alla grandezza (passata) della band  
esso è perciò:  + +
Potete risparmiare ascoltandolo qui: Alt

martedì 3 luglio 2012

Aria curvata da ascoltare


Questo ottimo album dei Curved Air (il cui nome è un omaggio a Terry Riley ed al suo più noto lavoro) fu il primo della band da me acquistato. Avevo infatti visto il gruppo esibirsi "dal vivo" come supporter credo dei Jethro Tull (ma non ne sono sicuro, ormai la memoria è quella che è...) e mi colpì parecchio il loro suono molto originale nonché l'avvenenza della cantante Sonja Kristina. Tutti bravissimi strumentisti fecero un'ottima esibizione, così rientrato in Italia comprai questo Phantamgoria (terzo lp della band) In seguito mai compresi perché il gruppo non fosse annoverato fra le migliori espressioni del progressive britannico, non dico dei King Crimson ma dei Camel o degli Henry Cow sì. L'album non sarà forse il migliore della band a detta dei critici ma a me piace moltissimo e così lo premio con
voto: + + + + + insomma imperdibile.
per chi è inressato:  Phantasmagoria

lunedì 2 luglio 2012

Spagna-Italia 4-0 Fine di un sogno...



Sgombriamo subito il campo da ogni equivoco. La Spagna ha meritatamente vinto l’Europeo e ha evidenziato la differenza che ancora esiste fra la Nazionale e lei, del resto appena due anni fa avevano vinto un mondiale... Aggiungo anche che il risultato ottenuto dagli Azzurri è stato ben al di là di ogni rosea previsione della vigilia. Chi avrebbe mai detto che avremmo battuto la Germania e l’Inghilterra? Ma ci sono dei “però” che val la pena sottolineare. Se a Prandelli va il merito di averci portato in finale a lui va ascritto, certamente, il demerito di aver schierato una squadra cotta/spompata di energie per questa gara. Certo che se ha chiesto, per esempio, a un Marchisio (irriconoscibile): te la senti di giocare la finale? Di sicuro avrà risposto: Certo! Ma lo staff tecnico non gli ha comunicato le pietose condizioni di forza sue e degli altri? In Italia, fin dalla Nazionale del Messico ’70 si è schierata la medesima squadra (magari dopo faticosissimi supplementari) solo per riconoscenza verso quelli che fin lì ti ci hanno portato. Assurdo! Se il team è composto da ventuno elementi bene uno farebbe ad utilizzarli. Pertanto è poi così certo che avremmo subito dopo una mezzora il predominio del centrocampo spagnolo, schierando da subito i vari Nocerino, Balzaretti, Motta (il suo infortunio è stata una tegola incredibile!), Diamanti e Giovinco più un’altro (Ogbonna?), serbando magari le prestazioni dei Cassano e Marchisio per la seconda metà del secondo tempo quando anche gli iberici sarebbero stati sulle ginocchia? Se no cosa li si è portati a fare? Il fatto poi che è finita 4 a 0 non cambia nulla, dopo il 2 a 0 ed in dieci la partita era finita. Da giorni si andava cianciando che l’incontro si sarebbe risolto a centrocampo ed infatti l’Italia ne ha presentato uno il cui fiato era rimasto negli spogliatoi... Quanto poi all’UEFA bisogna dirgli che non è possibile giocare una partita importantissima dopo soli tre giorni; alla fine di un torneo anche un giorno di riposo in più fa la differenza! Come consolazione resta il fatto che l’Italia calcistica è la seconda più forte d’Europa (e chi l’avrebbe mai detto?) e che io avevo indovinato il pronostico...