venerdì 31 luglio 2015

zzzzzzzz... ZZ Top!



Penso che possiate darmi ragione che non “si può morire” di solo prog o avanguardia (o di art rock o eclectic prog); così, ogni tanto, mi piace (e spero che piaccia anche a voi) diversificare gli ascolti. In questa settimana infatti posterò solo album rock, nel vero senso del termine. Iniziamo oggi con la nuova fatica dei ZZ Top gruppo americano dalla copiosa discografia e dalla carriera pluridecennale (iniziarono nel 1971). Credo che essi siano paragonabili ai britannici Status Quo seppure con le differenze date dal proprio retroterra culturale. Qui appunto la base è il blues degli States. Entrambi però hanno prodotto un rock semplice, orecchiabile e senza troppi fronzoli ma forse proprio per questo assai piacevole. L’album è del 2015 ed è intitolato: The Heaviest e loro, nonostante l’inevitabile trascorrere del tempo, sono sempre in grande forma (dietro alle monumentali barbe). Lo trovate qui a 320 kbps.
Voto:  + + + +

giovedì 30 luglio 2015

Spaghetti ai porri

I porri


Era un po’ che non riprendevo in mano la rubrica di ricette e cucina e penso di fare cosa gradita ai miei lettori suggerendo questo piatto molto semplice e veloce ma altrettanto gustoso.
Spaghetti con crema di porri. Procuratevi (per due persone) un bel porro o due medi di cui la parte che ci interessa è quella bianca. Fatene, tagliando finemente, delle rondelle che farete soffriggere in una padella con qualche cucchiaio di olio evo. Dopo circa 4-5 minuti unite un bel bicchiere di latte intero e abbassate la fiamma e fate andare per circa 10 minuti, mescolando ogni tanto. A parte, in una scodella (o piatto fondo), mettete 2 tuorli d’uova e sbatteteli con qualche goccia di limone. Nel frattempo avrete cotto gli spaghetti al dente in acqua salata che, dopo averli scolati, li unirete alla crema di porri (che se vi piace più cremosa ancora potete passarla prima nel miniper) e fate andare e saltare il tutto a fuoco medio per 2 minuti. Spengete e unite immediatamente i tuorli d’uovo sbattuti, mescolate per circa 30 secondi e quindi impiattate e servite il tutto ancora caldo. Guarnite con qualche foglia di erba cipollina. Personalmente non aggiungo né parmigiano né pepe. Vino consigliato: Cortese (anche frizzante) dell’Oltrepò Pavese Doc.

Avanguardia tedesca



Riguardo alla musica d’avanguardia magari coniugata all’elettronica fin dagl’anni ’60 e poi sul finire del decennio e per tutti i ’70 la Germania è stata, di certo, la sua culla. In quel sottofondo culturale fiorirono appunto interessanti ed innovative proposte certamente non commerciali. Una delle più coraggiose band (e di difficile comprensione) furono senz’altro i Kluster, autori di due lp e che poi cambiarono nome in Cluster e fecero altri ardimentosi lavori. La seconda loro opera uscì nel 1971 col titolo di: Zwei-Osterei. L’intero album si divide in due lunghe suite (una per lato del vecchio lp) ciascuna di circa 22 minuti e offre uno spaccato di cosa era l’avanguardia tedesca. Se vi piace il genere lo trovate qui a 320 kbps e all’interno del file in Info notizie sui musicisti impegnati e in due copertine un’interessante critica (in inglese). Di certo qualcuno potrebbe accostare, superficialmente, quest’opera a certe “nostre” proposte nella rubrica Ciofeca Contest (e nel mio piccolo la: unlistenable music, mi riferisco anche alla Zerodimension)) ma qui siamo di certo in un altro e positivo contesto.
Voto:  + + + +

mercoledì 29 luglio 2015

Una grande band americana



Come ultimamente e talvolta mi accade, anche per far passare queste bollenti serate estive, mi metto al pc per riordinare la mia discografia (sono in collina e vicino al mare e nonostante questo fino a mezzanotte ci sono, in casa, circa 30 gradi con un alto tasso di umidità, poi spira una brezza che fa abbassare le temperature anche di 5 gradi). Ecco che così “spuntano” album mai postati prima e riposti nel dimenticatoio (sbagliando!). E’ il caso di quest’ottimo Shady Grove ad opera di una delle migliori band rock-psichedeliche americane: i Quicksilver Messenger Service. Fu registrato lo stesso anno (il 1969) di quel capolavoro assoluto che è Happy Trails e a leggere i nomi c’è da fare tremare le vene nei posi: Cipollina, Freiberg (poi Jefferson), Hopkins e Elmore. Interessante anche la copertina. Di tutta la loro produzione è forse quello “più musicale” e ricco di arrangiamenti che non disturbano affatto l’insieme e poi c’è quasi sempre in evidenza il piano e le altre tastiere di Nicky e la chitarra di John che ricama arabeschi. Lo trovate qui a 320 kbps.
Voto:  + + + +

martedì 28 luglio 2015

Un bel duo!




Mentre erano impegnati con il noto quartetto (o trio) i due amiconi David Crosby e Graham Nash entrarono più volte in studio per registrare ottimi album (e un capolavoro). A proposito di loro nel 1975 abbiamo questo buon disco di folk-rock intitolato Wind On The Water. In una delle copertine allegate troverete i nomi dei musicisti impegnati fra cui spiccano (nei cori) James Taylor, Carole King (una delle “bellezze” canore dell’epoca) e Jackson Brown. Un buon lavoro con le inconfondibili voci all’unisono dei due artisti. Lo trovate qui a 256 kbps. L’anno dopo ritornarono in studio (siamo nel 1976) e incisero questo Whisting Down The Wire che segue, come era logico supporre, la falsariga del precedente quantunque non vi compaiano nomi altisonanti. In Info i musicisti e, se volte, lo trovate qui a 320 kbps. Entrambi da mettere, trovando un po’ di spazio, nella nostra (o vostra) personale discografia.
Voto Wind On:  + + + +
Voto Whisting Down:  + + + +

lunedì 27 luglio 2015

Siamo nel '68



Devo confessarvi che non sono un gran appassionato del beat psichedelico però, ogni tanto, mi capita per le mani un buon disco di quel genere musicale e così, seppure sporadicamente, lo ascolto con piacere non disgiunto ad un assodato interesse. E’ questo il caso dei Pretty Things, band britannica di indubbio valore e di una qualche notorietà, che incisero codesto S.F. Sorrow Is Born nel lontano 1968. Come è logico supporre certe sonorità, compreso un uso del sitar, richiamano quelle dei The Beatles più sperimentali e psichedelici (mi riferisco a Sgt. Peppers, per esempio); va detto che però la band è certamente più dotata dal punto di vista meramente strumentale (gli “Scarafoni” a parte McCartney non erano un granché, ma Lennon come compositore va ovviamente lasciato stare!). Alcune delle canzoni (penso a She Says Goodmorning) sono state anche degli hits abbastanza famosi. Se vi piace il tipo li trovate qui a 320 kbps e con 7 bonus.
Voto:  + + + +

domenica 26 luglio 2015

Sempre Valtellina Superiore Docg

Valtellina Panorama
Un suggestivo "angolo"
Oggi finisco di parlarvi dei vini (ottimi!) della Docg Valtellina Superiore. Vi ricordo che anche in quel comprensorio c’è un’interessante strada del vino e la possibilità di visitare le cantine. L’ospitalità è buona anche se all’inizio il carattere un po’ burbero (ma bonario) dei valligiani potrebbe trarre in inganno e di certo è diverso da quello che potete trovare in Toscana o nell’Oltrepò Pavese; forse più simile a quello della mia regione: la Liguria (dove in fatto di essere scorbutici non siamo certo inferiori a nessuno ma anche a generosità, una volta rotto il ghiaccio).
Valtellina Superiore prodotto sempre dal “solito” Chiavennasca con quantità almeno superiori al 90%. La differenza dai cru (Sassella, Valgella, per esempio) è che comprende tutta la valle ove è ammessa la coltivazione della vite. Ha, di conseguenza, una minore specificità ma questo non ne inficia certo il suo valore. Anche qui esiste una Riserva con un anno in più d’invecchiamento. Il colore è sempre rosso rubino tendente al granato. Profumi ampi ed interessanti e in bocca è asciutto, giustamente tannico e armonico. L’accompagnamento è con i piatti tipici della zona, formaggi stagionati a pasta dura (rammento, anche grazie all’amico Chris, il casera e il bitto), brasati e bolliti.
Inferno il cui nome deriva (così almeno me l’hanno raccontato) dal fatto che l’uva viene coltivata in posti (e in una sottozona limitata) dove d’estate, causa le rocce circostanti, la temperatura è elevata. Fatto sempre con Chiavennasca ha anch’esso una Riserva (grazie ad un ulteriore anno d’invecchiamento). Il colore è simile agl’altri rossi del Valtellina. Ha però profumi più particolari, persistenti ed intensi e una certa nota aromatica. Anche al gusto è pieno, caldo, caratteristico, asciutto con un buon retrogusto e tannini bene svolti. Va con la cacciagione, i formaggi a pasta dura, i brasati (anche di cinghiale), arrosti. E’ insieme al seguente il mio preferito della zona.
Sforzato (o in dialetto. Sfursat) vino assai particolare. E’ prodotto sempre dal Chiavennasca ma con uve appassite naturalmente fino a metà dicembre (nello stesso anno della vendemmia). Dopo la spremitura il vino viene sottoposto ad invecchiamento di 20 mesi di cui almeno un anno in botti di rovere. E’ secco e quindi va con importanti secondi di carne (cacciagione di pelo), arrosti, brasati, formaggi saporiti ciò anche grazie ad una gradazione che supera i 13 gradi (abbondantemente). Ha colore rosso rubino scuro. Profumi assai ampi, molto intensi e persistenti, con note di confetture e spezie, leggermente vanigliato. In bocca è avvolgente ma anche pieno e caldo e grazie alla sua spiccata morbidezza può aiutarci se in cucina c’è scappato un po’ di sale di troppo, interessante retrogusto di legno (nobile). Va bene anche da “meditazione”. Prosit!

Si fa sentire... comunque



Nella mia settimanale rubrica dedicata alla musica tedesca oggi vi propongo l’ascolto di questa band: Paternoster che incise il loro (unico, credo…) album dallo stesso titolo del gruppo nel 1972. Da come si evince dall’ intestazione sia del disco che del complesso, il tema fondante è a carattere religioso sebbene penso ascrivibile al filone protestante, basta infatti sentire (o leggere) i testi della canzone The Pope is wrong. Il brano iniziale (non vi spaventate non è tutto così) e cantato prima in latino e poi in inglese e si tratta della nota omonima preghiera messa in musica. Veniamo al tipo di sound prodotto. Il genere è un krautrock con echi di prog (sinfonico) e cosmic music, interessante e ben eseguito seppure non particolarmente originale. All’interno, come sempre, in Info notizie sulla band e i testi delle canzoni li trovate nel retro di una copertina. E’ qui a 320 kbps.
Voto:  + + + +

sabato 25 luglio 2015

Ma da dove è piovuto?


Smartnation?
No! Abbelination !!
  

Un po' di cosmic music


Quando vecchi (e gloriosi) gruppi hanno ormai poco o nulla da dire di nuovo ecco che decidono di celebrare se stessi con dischi dal vivo. Va sottolineato però che oggigiorno il livello qualitativo di queste registrazioni è nettamente superiore a quello dei “gloriosi” primi anni ’70. A questa regola non si sono sottratti gli Hawkwind nota band britannica di space rock e prog music. Infatti nel 2015 è uscito questo Space Ritual Live. La musica proposta in questo doppio cd è ottima, peccato però che del vecchio complesso sia rimasto il solo Dave Brock che comunque insieme con gli altri (i “nuovi”) ci propone quanto di meglio ha nella sua discografia. Ad aiutarlo (in due brani) è intervenuto pure John Etheridge (chitarra degl’ultimi Soft Machine). In Info notizie sui musicisti (bravi) impegnati e delle brevi note esplicative in inglese. E’ qui a 320 kbps.
Voto:  + + + +

venerdì 24 luglio 2015

Il "nostro" (lontano) cugino


Non Siamo Soli !
Sebbene la luce che vediamo è partita da lì più o meno quando Cristoforo Colombo scoprì le Americhe.

Sempre "Loro"...




Nel 1994 il trio si ricompose e Crosby, Still, Nash (orfani però di Young che nel gruppo entra ed esce, negl’anni, con una certa continuità e il tutto si sente) ritornarono in studio per registrare quest’album: After The Storm. A parte qualche rara canzone delle dodici che ne costituiscono l’ossatura siamo, musicalmente parlando, in un’altra galassia rispetto a Woodstock e ai primi fantastici dischi. Quello che rimane, dopo 24 anni, sono tre raffinati interpreti di un folk-pop piacevole da ascoltare certo, basta però non fare raffronti con l’illustre passato. Lo trovate qui a 256 kbps. Cinque anni dopo ecco che il quartetto si ricostituisce e così nel 1999 C.S.N. & Y. registrarono il seguente cd: Looking Forward. Di sicuro un passo avanti (merito di Young?) rispetto al parzialmente disarmante lavoro precedente. Non siamo ovviamente di fronte a un capolavoro ma a un buon disco di folk rock sì. Le 12 canzoni “scivolano” via che è un piacere grazie anche ad alcune perle. Se volete, lo trovate qui a 256 kbps. Buon ascolto (in questa rovente estate italiana)!
Voto after the storm:  + + +
Voto looking forward:  + + + +

giovedì 23 luglio 2015

Un'ottima band



Per qualche strano motivo quando si citano le band progressive (ma anche di eclectic prog e art rock) questi britannici Ozric Tentacles vengono spesso dimenticati. Eppure la loro carriera è lunga e copiosa di dischi. Forse sta nel fatto che i primi lavori risalgono agli anni ’80 ma loro, di certo, hanno sempre esibito una propria spontaneità e una musicalità “fuori dagli schemi” e dalla moda allora imperante (e in parte anche oggi). Nel 2015 è arrivato il loro ultimo doppio album intitolato: Technicians Of The Sacred. Per chi non li conoscesse dico che il loro sound è un originale mix fra i Gong e Todd Rundgren e che vale la pena di ascoltarlo. Sicuramente una delle più piacevoli novità di quest’anno, almeno finora. Lo trovate qui a 320 kbps e in info notizie sui musicisti impegnati.
Voto:  + + + + +

mercoledì 22 luglio 2015

Altri due della Valtellina Superiore docg

La Valtellina
I Pizzoccheri
Altri due vini interessanti della Docg Valtellina Superiore (Lombardia, provincia di Sondrio) sono questi:
Grumello prodotto con almeno il 90% di Chiavennasca (il nome che prende il Nebbiolo in quella zona). Ha come i “fratelli” colore rosso rubino con riflessi granati (che si accentuano con l’età) se ne produce con un anno in più d’invecchiamento (tre totali) anche una Riserva. I profumi sono ampi, molto intensi e persistenti, con sentori variegati ed eleganti in alcuni casi pure speziati; sapore asciutto con ottimi tannini svolti e giusta acidità, negl’anni acquista pienezza e morbidezza. Ottimo con carni rosse, formaggi saporiti della zona, la bresaola (uhmmm! Che buona!).
Valgella ricavato come i precedenti da uva Chiavennasca con percentuali superiori al 90%, è in assoluto la zona vitivinicola più estesa della Valtellina. Come gli altri, con un anno in più d’invecchiamento si ottiene la Riserva. Ha colore rosso rubino che tende al granato; profumi eleganti, ampi e caratteristici, molto persistenti ed intensi; gusto pieno, vellutato e armonico con i tannini giusti. Il suo connubio è con carni rosse, formaggi saporiti e personalmente l’ho provato con la specialità della Valtellina (oltre la bresaola, ovviamente): i Pizzoccheri, in pratica tagliatelle rustiche di grano saraceno che supportano vari condimenti (ai formaggi, ai funghi, per esempio).
La sottile differenza che c’è fra una zona e l’altra è data dal terreno, dal produttore-coltivatore e dal microclima presente.

Qualcosa di tedesco



Gruppo tedesco dal brutto nome (e dalla banale copertina, se mi passate il termine) questi Zomby Woof incisero il loro (penso) unico album nel 1977 (ma rimasterizzato nel 2004). Il titolo dell’opera è Rinding On A Tear ed ovviamente, come si evince dal titolo, è cantato in inglese. Il genere che ci propongono è un discreto prog (con certi echi sinfonici e psichedelici) e talvolta anche un po’ “leggero” piuttosto che un krautrock propriamente detto. Il risultato, essendo quegli anni in cui la musica progressiva aveva già espresso il massimo un lustro prima (in Gran Bretagna soprattutto), è un diffuso sentore di già sentito. Musicalmente non sono malaccio ma neppure dei fenomeni e scopiazzano a piene mani da modelli vari (Gentle Giant, Yes, Pink Floyd, Genesis, Camel et similia). Li trovate qui a 320 kbps.
Voto:  + + +

martedì 21 luglio 2015

Da non perdere!



Quando ci si accosta a The Dark Side Of The Moon dei Pink Floyd si prende in esame il più venduto (di sempre) album progressivo (e credo che la vendita continui anche oggigiorno); esso è fra i 15/20 capolavori assoluti del rock. Personalmente lo trovo perfetto in ogni sua nota (forse troppo) e a lui, sebbene di poco, però preferisco sia Ummagumma che Atom. Devo tuttavia ammettere che presenta il più bel brano sinfonico progressivo psichedelico di tutti i tempi: The Great Gig In The Sky. Detto ciò (era d’obbligo), parliamo di questo BBC Archives 1974 (ma uscito rimasterizzato nel 2007) che altri non è che una registrazione “live” (ottima!)  fatta dalla nota emittente britannica in quel di Wembly (Londra) presso la Empire Pool, di tutto The Dark Side più, a chiudere, Echoes (da Meddle e lungo 23,30 minuti). Semplicemente fantastico ed imperdibile! Lo trovate qui a 320 kbps.
Voto:  + + + + + +

lunedì 20 luglio 2015

A volte sono tre e a volte quattro...;-)




Il notissimo trio americano formato da David Crosby, Graham Nash (che però è inglese) e Stephen Stills, sebbene orfani di Neil Young (preso com’era da una luminosa e remunerativa carriera solista) registrarono “live” nel 1983 ed incisero, di conseguenza, quest’ottimo album: Allies. Va sottolineato il fatto che, pur essendo in pieno anni ’80, il livello qualitativo ed esecutivo si mantiene sempre su alti livelli seguendo ormai lo standard consolidato (da anni) dal gruppo. Di certo fra le migliori produzioni internazionali di quell’anno. Lo trovate qui a 320 kbps. Cinque anni dopo (siamo nel 1988) il quartetto si riforma (abbiamo così di nuovo i C.S.N. & Y.) e sebbene sia Stephen che David siano un po’ appesantiti nel fisico (ma non nelle voci) ci presentano, con questo American Dream, un ennesimo capolavoro (sebbene leggermente lontano dai primissimi album). Al contrario del post di cui sopra, si tratta di un album in studio e nelle varie copertine allegate al file troverete i nomi dei musicisti (e i testi delle canzoni) impegnati nell’opera. Il tutto risulta forse leggermente (e talora) più rock del precedente e questo, con probabilità, grazie alla presenza di Neil sia come musicista che come compositore. La mia valutazione tiene conto del “periodo temporale” di riferimento. E’ qui a 320 kbps.
Voto Allies:  + + + + +
Voto American Dream:  + + + + +

domenica 19 luglio 2015

Un ottimo live della BBC



Come ho più volte rimarcato considero i Curved Air fra le migliori band progressive britanniche di sempre.  Riprova di ciò ascoltate questa eccellente registrazione “live” (ma effettuata negli studi della radio BBC) che comprende una serie di concerti radiofonici tenuti dalla band in un arco di tempo che va dal 1970 fino al 1976. Secondo me la parte migliore di quest’album intitolato On air e dato che è diviso in 4 differenti periodi è quella relativa al 1971 (due periodi) sia per la qualità audio che per la musica esibita. Comunque anche i rimanenti pezzi non sono malaccio, tutto altro! Un eccellente disco che potete trovare qui a 320 kbps.
Voto:  + + + + +

sabato 18 luglio 2015

Valtellina Superiore Docg



Ricomincio, da oggi, a parlarvi dei Vini delle Lombardia prendendo in esame un’importante Docg che recentemente ha leggermente cambiato di nome (e disciplinare): Valtellina Superiore in cui tutti i vini lì prodotti provengono, per più dell’80%, dal vitigno Nebbiolo (qui di una varietà assai simile a quella con cui, in Piemonte, si producono i vari Barolo, Barbaresco, Gattinara, Sizzano, Carema ecc) e che in Valtellina prende il nome di Chiavennasca (dal nome, vedi mappa, di un paese da cui forse si è sviluppata detta coltura). Detta valle è in provincia di Sondrio incuneata nei primi contrafforti alpini. Come sempre è da tener presente che la vite può essere coltivata solo ad altezze inferiori ai 600 metri slm, tranne rarissimi casi. A seconda delle sotto zone (tutte docg) il vino prodotto prende diversi nomi. Oggi ne analizziamo 2 (ma poi, nei prossimi post, continuerò con gli altri).
Maroggia Docg prodotto da uva Nebbiolo con quantità superiori all’80%. Ha un invecchiamento di 24 mesi di cui almeno 12 in botti di legno. Presenta un colore rosso rubino con riflessi granati (accentuati nell’invecchiamento), profumo ampio, molto intenso e persistente, note speziate, fruttate (mature), particolare. Sapore pieno, molto intenso e persistente, armonico e giustamente tannico che con l’età acquista in morbidezza fino a farsi vellutato. Se ne produce anche una Riserva (tre anni d’invecchiamento) ovviamente più selezionata. Ha una gradazione intorno ai 13 gradi.
Sassella Docg (nome derivato da una località) stesso vitigno e come il precedente ha i medesimi profumi, sapori ed invecchiamento (Riserva compresa). La differenza (assai sottile) è forse data da una maggiore morbidezza ed ampiezza aromatica. In pratica questi (come i prossimi) li possiamo definire come cru e le differenze organolettiche sono date forse più dai vari produttori ma anche  dalla zona di provenienza come è logico aspettarsi (almeno solo in parte e riconoscibili solo da esperti).
Entrambi sono vini da secondi importanti come carni rosse, selvaggina (di pelo), formaggi saporiti.

La mia "strenna" di Luglio



Nel nostro appuntamento con la musica proveniente dalla Germania, anche per completare una discografia che negl’anni postai, oggi vi propongo due album (riuniti come strenna di Luglio in un unico file) degli Amon Duul II (figli dei primi Amon Duul) che sono stati una delle colonne del krautrock. Apro un parentesi. Alcuni di voi si chiederanno: ma come fai a ricordare quelli che hai postato dalle nuove proposte? Semplice, gli album passati per i miei vari blog (da De Musica  Alterque a oggi) sono messi in una cartella generica (già postati) mentre i “nuovi” in quella da postare. Ritorniamo alla mia proposta odierna. Il primo è databile al 1974 e si intitola: Hi Jack. Come è logico aspettarsi siamo purtroppo lontani dai primi fantastici (coraggiosi e sperimentali) lavori. Qui, pur avendo un buon livello qualitativo, il loro rock si è addolcito con varie infiltrazioni (jazz, r&b e via dicendo) non dimenticando però una certa (vaga) cosmic music. L’altro disco allegato è del 1976 e si intitola: Pyragony X e si mantiene nel solco da me citato poco sopra. Ci presenta però un rock forse più “cosmico” ma a tratti anche più commerciale pur avendo, qui e là, sprazzi interessanti. Si fa comunque ascoltare anch’esso senza poi troppo storcere il naso. Li trovate entrambi qui a 320 kbps.
Voto Hi Jack:  + + + +
Voto Pyragony X:  + + +

venerdì 17 luglio 2015

C'è anche un "nuovo" Fripp



Come avevo erroneamente detto di Zappa lo stesso lo affermai di Fripp. Tempo fa infatti, dopo una lunga serie di suoi lavori da me postati, scrissi che avevo terminato la sua discografia a mia disposizione e pertanto non potevo postare ulteriori sue opere. Anche qui eccomi smentito! Da poco è uscito appunto un album composto da Robert Fripp & David Cross (per gli smemorati ottimo violinista già dei King Crimson) nel 2015 e che porta il titolo di Starless Starlight. Come si evince dall’ intestazione il riferimento a Starless (noto album cremisi) è forte ma il fantastico duo, pur rimanendo nella categoria dell’ambient elettronico, da lì sono partiti per rielaborare musiche e sonorità sconosciute e, di fatto, producendo ex novo brani e sinfonie. Lo consiglio caldamente anche a chi, come me, non è un appassionato al genere, dato che, parzialmente, se ne discosta un po’. E’ qui a 320 kbps.
Voto:  + + + + +

giovedì 16 luglio 2015

Il notissimo Trio (e/o Quartetto) Americano




Passati (spero felicemente) i The Byrds da oggi inizio una breve parentesi sui C.S.N. (e talvolta anche con Y.). Il primo disco che prendiamo ora in esame è stato composto dal notissimo trio (Crosby, Stills e Nash) orfani però di Young. Uscì con il titolo di CSN nel 1977 (ma rimasterizzato nel 2004). Come ormai di abitudine in info i nomi dei musicisti impegnati (oltre i noti 3). Le 12 ballate che ne costituiscono l’ossatura sono quanto di meglio il folk rock americano possa offrire. Lo stile, come è ovvio aspettarsi, è quello tipico della band. Lo trovate qui a 320 kbps. Con un balzo temporale di ben 25 anni saltiamo al 2002 quando ci fu una reunion dei vecchi 4 amici e quindi si riformò lo storico quartetto: C.S.N. & Y. E la conseguenza di questo fu un triplo cd (da me riunito in un unico file) intitolato Tour Of America (Live at) Atlanta 4-17-2002. Sentendo le loro ancora fresche voci sembrerebbe che il tempo non sia mai passato ed è un piacere riascoltare i loro maggiori successi qui riproposti. L’unica pecca è che la registrazione è buona ma non ottima (bene o male siamo nel III millennio!) e questo ne inficia, parzialmente, il mio giudizio finale. E’ qui a 192 kbps.
Voto CSN:  + + + + +
Voto Atlanta:  + + + +

mercoledì 15 luglio 2015

E' spuntato uno "Zappa"...



Come in un noto film di James Bond: mai dire mai! Aggiungo con gli eredi di Frank Zappa… Infatti vi avevo detto non molto tempo fa, quando chiusi la serie sul genio italo-americano, che, salvo nuovi dischi, quello sarebbe stato l’ultimo post su di lui. Eccomi felicemente smentito. Da pochissimo è uscito questo Dance Me This che ha alcune peculiarità: l’essere il numero 100 della sua discografia ufficiale, che fu composto dall’autore nel 1993 a pochi mesi prima della sua scomparsa e che, sempre per volere di Zappa, fu pensato come colonna sonora di un balletto su musiche elettroniche e avanguardia da camera (ed è così che andrebbe ascoltato). Insomma è l’ultimo disco a cui ha lavorato (sebbene sentisse la sua fine vicina) insieme ai già pubblicati Civilization , Fase III e The Rage & The Fury (quest’ultimo che per altro non ho… qualcuno può aiutarmi a colmare questa mia lacuna?). Ovviamente è uno “Zappa” musicalmente un po’ particolare. All’interno del file in info notizie sugli strumenti usati e lo trovate qui a 320 kbps.
Questo è il primo dei succulenti post che vi aspettano…

martedì 14 luglio 2015

Sulla farina (di grano)



Più volte ho citato, parlando di talune ricette, l’uso della Farina di grano. Penso sia utile raccontarvi qualche curiosità al riguardo. Si deve inizialmente fare due distinzioni: la farina propriamente detta (derivata da grano tenero) e la semola (farina di grano duro con cui si fanno i vari spaghetti, penne, maccheroni e via dicendo). Oggi mi interessa parlarvi della prima. In essa si riconoscono queste categorie: Farina 00 che è quella più raffinata e aggiungo io, un’autentica porcheria sebbene sia la più diffusa e stranamente la più economica (eppure ha un passaggio in più: la raffinazione). Fino al 1945 era in pratica sconosciuta in Italia, furono gli Americani che alla fine della guerra, aiutando le popolazioni stremate dalla fame, diedero e diffusero questo bianchissimo prodotto. Per inciso… certo che di schifezze ne abbiamo importate da loro: la cingomma, le sigarette al mentolo, le (note) bevande gassate, i fast food, le merendine, l’inveterato uso dell’olio di palma (perché la UE non ne vieta l’impiego?) e stanno tentando con gli OGM (spero invano) e fra poco i vini e formaggio in polvere (ma si può???); ma anche cose ottime come il rock, il jazz, il blues, i jeans (sebbene la stoffa fu inventata a Genova, jeans è infatti una storpiatura della parola Genova), i film di Hollywood e i telefilm. Tornando alla farina, essa (la 00) è poverissima di proteine ma ricca di amido (zuccheri e glutine) e il cui uso contribuisce al rialzo della glicemia. Non si capisce perché la adoperino i pizzaioli (a una mia domanda spesso rispondono che così gli hanno insegnato, eppure io faccio la pizza con la farina integrale, come una volta, ed essa viene benissimo, anzi più buona) e largamente le massaie (beata ignoranza!). Personalmente sono anni che l’ho bandita dalla mia cucina. Farina 0 che è un po' meno raffinata della precedente ma che ugualmente ha perso gran parte dei suoi principi nutritivi, contiene comunque una piccola percentuale di crusca ed è da preferirsi alla 00. Farina 1 sempre meno raffinata e con maggiore crusca. Farina 2 detta anche semi integrale e talvolta la uso in alternativa a quella integrale perché più malleabile o se non la trovo. Farina Integrale in assoluto la migliore, poverissima di glutine, ricca di fibre e principi nutritivi ed era la farina usata fin dall’antichità e nelle nostre ricette tradizionali. Il pane da lei derivato che non sarà bianchissimo (ma neppure “nero”) ma è di tutto altro sapore e contenuto e per di più si conserva alcuni giorni. Anche il fritto risulta più croccante e meno unto. E’ quella che uso maggiormente e non capisco perché talora è di difficile reperimento e di certo costa un po’ di più (il motivo…? Un mistero del commercio).