giovedì 30 giugno 2016

E' proprio un bel giorno!



Fra i capolavori assoluti della musica americana sul finire dei ’60 va ascritto senz’altro questo primo album omonimo uscito nel 1969 ad opera dei It’s A Beautiful Day band californiana di assodato valore che però non ebbe né la fama né il successo di altri gruppi coetanei per dei motivi a me sinceramente ignoti. Di sicuro chi ama i Jefferson Airplane non può non avere nella sua discografia questo meraviglioso disco qui a 320 kbps. Se proprio ci vogliamo trovare una pecca è che sono un po’ simili a Slick e company (specie nella cantante: Pattie Santos) ma d'altronde la moda musicale in quei tempi era questa (e per fortuna!). Infatti la loro White Bird, per altro bellissima e manifesto di un’epoca, può assomigliare all’altrettanto stupenda White Rubbit dei Jefferson Airplane. Buon ascolto!
Voto:  + + + + + +

mercoledì 29 giugno 2016

Osanna agli Osanna (2012)



Credo che ormai ve ne siate accorti. Ho deciso, andando un po’ contro il mio modus pensandi, di proporvi anche alcune opere di artisti italiani. Evito però di postare giovani promesse oppure vecchie glorie misconosciute, mi limito pertanto ai grandi nomi del progressive made in Italy che, tra l’altro, vedo suscitano un certo interesse nei “miei” lettori. Detto ciò passiamo a questo bellissimo album dal vivo (registrato in Giappone) degli Osanna (con la “nuova formazione”, che comunque i cui membri potete leggerli in una copertina allegata al file insieme ad altre). Il disco, uscito nel 2012, si intitola: Rossorock Live In Japan e ripropone, sapientemente rivisitate, alcune note canzoni del gruppo partenopeo (in particolare il secondo loro album, colonna sonora del film poliziesco Milano Calibro 9). Come bonus ci sono tre brani nuovi registrati in studio a Napoli.in quell’anno. Lo trovate qui a 320 kbps. Imperdibile!
Voto:  + + + + +

martedì 28 giugno 2016

I The Blackbirds del '68



Non molto tempo fa l’amico Edulms sul suo blog Do Alto da Vertentes II postò un album della band tedesca dei Blackbirds. Penso di far cosa gradite sia a lui che ai “nostri” lettori nel postare a mia volta un loro album. Trattasi della prima opera databile al 1968 uscita col nome di No Destination. Ovviamente, dato il periodo, più che krautrock, possiamo parlare di beat psichedelico e proto-progressive e con canzoni nella moda di allora dei lenti. Resta comunque un interessante lavoro talora in bilico fra i Procol Harum e i primi Pink Floyd. A chi piace il genere lo può trovare qui a 320 kbps.
Voto:  + + + e 1/2

lunedì 27 giugno 2016

Italia - Spagna: 2 a 0

Chiellini festeggiato
Pellè in azione

Devo confessarlo... non mi immaginavo certo questo risultato, anzi... A parte i bei gol di Chiellini e Pellè il merito va senza dubbio all'allenatore Conte che ha saputo dare carattere e gioco ad una squadra operaia (si dice così...), peccato che finiti questi europei lascia la Nazionale. Ora, battuti gli ex campioni d'Europa, nei quarti ci tocca la Germania. Questa sarà, per tradizione, una partita aperta a tutti i pronostici. Forza Azzurri!

Una "raccolta " psichedelica... e non solo.



Le notizie che riguardano questo album sono alquanto scarne e tutte le ho ricavate leggendo (male invero) le note sulla copertina retro del vecchio lp (anch’essa allegata a questo file). A quanto si evince trattasi di un raccolta psichedelica folk rock (ma non solo) di alcuni artisti presenti sulla scena britannica sul finire dei ’60. Alcuni brani sono dal vivo. Detta miscellanea è stata editata nel 1970 col nome di A Fleeting Glance e a dire il vero non suscita in me particolari entusiasmi se non per certe somiglianze con i primi Pink Floyd (quelli con Barrett) vedi infatti il pezzo: Fly to the moon o per un rifacimento di una nota canzone dei The Doors. E’ qui a 320 kbps.
Voto:  + + +

sabato 25 giugno 2016

"Ieri" e "Oggi" nel 77 e 78 ;-)



Come strenna mensile (quando posso riprendo questa sana abitudine, ndr) vorrei oggi proporvi una discreta band di hard rock americana chiamatasi Yesterday And Today, nome, tra l’altro, che mi ricorda un amico blogger (omonimo) che è un bel po’ di tempo che non posta più nulla. Ma torniamo al gruppo d’oltre-oceano. Esso fu autore di almeno due album: il primo omonimo uscito nel 1976 e l’altro col titolo di Struck Down nel 1978. Entrambi li potete trovare qui riuniti in un solo unico file (ma poi in due distinti cd) a 320 kbps. Tutti e due sono giocati su sonorità dure quasi metalliche e se proprio devo dare una preferenza essa va al loro primo lavoro (ma solo appena un po’). Insomma due opere che certo non possono dispiacere agli amanti di questo genere musicale.
Voto Yesterday And Today:  + + + 1/2
Voto Struck Down:  + + +

venerdì 24 giugno 2016

Un ripost / a repost


Come sapete non sono solito fare ripost di album anche perché fare di nuovo l'upload mi porta via tempo e credo di spenderne già a sufficenza su questo blog proponendovi almeno 5 dischi a settimana. Detto questo, ogni tanto, voglio fare un'eccezzione alla "mia" regola, specie se la richiesta viene da un mio lettore foresto. Infatti il sig, Juan Manuel Muñoz (di lingua spagnola, idioma che so capire e leggere ma non parlare e scrivere) di non so quale nazionalità mi ha chiesto cortesemente di ripostare un album di krautrock da me proposto il 17 Maggio 2016 il cui link è espirato. Trattasi di Forgotten Tapes (del 1974) registrato dai Curly Curve. Il nuovo link è qui e ovviamente ho provveduto a sostituirlo nel relativo post a cui vi rimando per aver ulteriori notizie.

giovedì 23 giugno 2016

Osanna + Jackson + Cross



Uno dei migliori e più originali gruppi di rock italiano (anche se qui possiamo parlare di art rock o eclectic prog) è senza ombre di dubbio gli Osanna (da Napoli). Dopo i primi tre album, capolavori assoluti della musica italiana e non solo, hanno sfornato altri interesanti lavori e con una diversa formazione sono arrivati fino ai giorni nostri. Dell’ antica formazione sono rimasti il solo Lino Vairetti (dalla carettiristica voce)  e Lello Brandi più i figli di D‘Anna e di Vairetti stesso a cui, tra gli altri si sono aggiunti due nomi importanti del prog inglese: David Jackson (già autore dei fantastici “fiati” dei Van Der Graaf Generator) e David Cross (dotato violinista alla corte di Fripp) più altri validi musicisti italiani. Il risultato è questo eccellente album intitolato Prog Family uscito nel 2009 dove sono riproposti gli antichi cavalli della gloriosa band ma rivisitati in una nuova chiave moderna ed attualizzati. Riproposta anche la canzone Theme One dei V.dG.G. uscita in Italia solo in 45 giri a cui sono molto legato dato che fu la mia sigla quando, nella metà degl’anni ’70, conducevo un programma di musica su una radio libera locale. L’album è qui a 320 kbps.
Voto:  + + + + +

Italia - Eire 0 -1

Il gol irlandese
 Una "marmorea" (in tutti i sensi, piedi compresi) Italia versione B ha perso contro una modesta e solo muscolare Eire per 1 a 0. Il gol è venuto nelle parte finale e forse il giusto risultato della brutta e noiosa partita sarebbe stato un pareggio. Qualcosa di più si è visto quando entrò Insigne (uno cha almeno sa dare del tu alla palla). Bene, nonostante questo gli Azzurri sono primi e così lunedì prossimo dovranno vedersela con la Spagna. La quale non sarà forse più quella straordinaria campione del mondo e d'Europa ma per una modesta Nazionale basterà e avanzerà. Finiti i giochi ci saranno le solite critiche e le solite promesse (poi inattese) di limitare gli stranieri nel nostro campionato, di favorire i nostrani vivai. Palle! Quello che interessa sono gli sporchi risultati dei club italici e i nomi di presunti "fenomeni" esteri da riempire i titoli dei giornali e delle trasmissioni televisiva. Amen.

mercoledì 22 giugno 2016

I Tangerine Dream del 1983



Fra i tanti dischi da me dimenticati nel postaverli in questi lunghi 10 anni da blogger mi è “spuntata fuori” questa opera dei teutonici Tangerine Dream, uscita e registrata nel 1983 col titolo di Hyperborea. Il più che interessante album ci propone un ottimo sound elettronico ambient che fu proprio della band dalla metà deglì anni ’70 fino a tempi più recenti. Certo è del tutto finita la sperimentazione musicale dei primissi innovativi e stupendi lavori e ora Froese, Schmoelling e Franke, immersi e contornati da ogni sorta di sintetizzatori propongono un sound più fruibile ma sempre di altrissima qualità. E’ qui a 320 kbps.
Voto:  + + + + e 1/2

martedì 21 giugno 2016

La Mahavishnu del '84



Per il dotatissimo chitarrista britannico John McLaughlin, arrivato alla notorietà con il grande Miles Davis e poi ideatore di quel supergruppo di jazz rock che in pratica inventò un nuovo genere musicale (ed ebbe tanti imitatori): la Mahavishnu Orchestra, sembrava che l’esperienza di quel genere musicale fosse giunta al termine (ma non certo la sua carriera!). Infatti molti elementi di quella band la abbandonarono con l’eccezione del solo Billy Cobham (ricomparso dopo anni di assenza) ma altri quasi altrettanto validi subentrarono. L’epilogo lo si ebbe, penso, con questo disco: Mahavishnu del 1984 che sebbene porti come intestazione McLaughlin sarebbe più giusto ascriverlo alla M.O. Anche perché, seppure un po’ edulcorato e tendente alla fusion, il genere è quello. Per fortuna parellamente il buon John non smise mai di suonare dedicandosi però più al jazz (il suo primo amore) che al rock salvo riprenderecertetematiche in tempi più recenti. E’ qui a 320 kbps.
Voto:  + + + +

lunedì 20 giugno 2016

Bruford...1979



A mia memoria credo siano pochissimi i batteristi (seppure talentuosi) che sono riusciti a comporre ottima musica quando si sono cimentati in album solo (o quasi). Una eccezione alla regola potrebbe essere Hiseman leader dei Colosseum e forse (in parte) Billy Cobham o il giapponese Yamash’ta (anche se è più percussionista che drummer).. Così è per questo album databile al 1979 (ma uscito un anno dopo) ad opera di una band chiamata Bruford (in onore ed assemblata dal notissimo batterista già Yes e King Crimson: Bill Bruford) ed intitolato: Gradually Going Tornado che altro non è se un quasi banale disco progressivo che offre sonorità già sentite qui e là in altre più famose opere di altri artisti. A migliorare la questione sono l’indubbia abilità dei musicisti impegnati (i cui nomi torverete in una copertina allegata al mio file) tra cui spicca Dave Stewart (alle tastiere). Lo trovate qui a 320 kbps.
Voto:   + + +

sabato 18 giugno 2016

Italia - Svezia 1 a 0

Eder che esulta dopo il gol

Ieri pommeriggio dopo una certo non esaltante partita l’Italia calcistica ha superato la Svezia grazie al gol del suo più attualmente capace giocatore: Eder. Questo la dice lunga sul tasso tecnico medio degli Azzurri. A dire il vero non che gli svedesi fossero migliori, anzi (a parte uno spento Ibrahimovic) e pertanto confrontandosi così tanti atleti vigorosi sì ma dai piedi quasi di marmo la partita risultò noiosa. Per far un bel incontro bisogna essere in due (ed entrambi dotati dei fondamentali). Visto che “siamo” già qualificati al turno successivo mi piacerebbe vedere, nella prossima quasi inutile partita contro l’Irlanda, alzarsi “nostro” il tasso tecnico con l’innesto di Insigne e Bernardeschi. Va da se che resto comunque fiducioso nelle scelte del nostro ct Conte, l’unico fuoriclasse (insieme all’immarcescibile Buffon) dell’attuale Nazionale.

venerdì 17 giugno 2016

E qui siamo in Italia...



Se dovessimo dire di una band che indubbiamente ha sposato la sua intrinseca classe con quella sublime di Fabrizio De Andrè (per me in assoluto il miglior cantautore italiano di sempre) non possiamo non volgere la mente verso la Premiata Forneria Marconi. Anche a distanza di anni dalla scomaparsa dell’artista genovese, spesso essa si ritrova sul palco per riproporre le sue eterne canzoni. E’ il caso dell’album proposto da me oggi: PFM Canta De Andrè un live del gruppo databile al 2008. Nelle numerose copertine allegate al mio file troverete i nomi dei componenti dello storico complesso e gli ospiti intervenuti. Le canzoni sono quelle notissime di Faber: da Bocca di Rosa a La Guerra di Piero da La Canzone di Marinella a Il Testamento di Tito. Nella mia valutazione non ho dato il massimo perché, benché il disco sia bellissimo, manca la voce inconfondibile del grande Fabrizio. Lo potete trovare qui a 320 kbps.
Voto:  + + + + + e 1/2

giovedì 16 giugno 2016

E questo è Norvegese (1975)



Semel in anno excursus licet…nel senso che ogni tanto mi piace uscire dal trinomio artisti americani, britannici e tedeschi per proprorvi qualcosa proveniente anche da altri posti. Spero che di questo ve ne siate accorti dato che nei due post precedenti postai un francese (Univers Zero) e un olandese (Ekseption) e poi proseguirò con un italiano (PFM). Ma torniamo alla proposta odierna. Grazie ad essa facciamo un salto in Norvegia ad ascoltare Terje Rypdal talentuoso chitarrista e pluristrumentista che ebbe anche un certo successo (limitatamente al genere) in tutta Europa. Questo grazie alla sua particolare tecnica chitarristica e alla musica proposta: un jazz -.fusion originale e ben suonato (anche dai suoi compagni). E’ stato autore di alcuni album a partire dal 1969 ma è con questo, uscito nel 1975 ed intitolato Odissey, che ha avuto quella “certa” notorietà. Ottimamente registrato e rimasterizzato in digitale è qui a 320 kbps.
Voto:  + + + + e 1/2

mercoledì 15 giugno 2016

Dall'Olanda...nel 1969



Nella prima metà degl’anni ’70 (anche se il loro primo album omonimo è del 1969) la band olandese degli Ekseption ebbe un certo successo internazionale (Italia compresa tanto che, allora, io ne comprai alcuni lp). Ad essere sincero tale fama fu forse un po’ troppo esagerata dato il loro risultante intrinseco valore ed originalità. In quei svariati dischi seppero coniugare la musica classica con il jazz e il rock tirando fuori un sound non difficile e per certi versi anche pop (almeno relativamente al periodo). Alcuni dissero che era la risposta olandese ai britannici The Nice (che fra i primissimi ebbero quell’intuizione); senza dubbio sia il batterista, che il bassista e ancor di più il dotatissimo tastierista erano bravi ma in maniera quasi scolastica e poi mancava quella felinità esecutiva e l’improvvisazione che aveva Emerson (per non parlare poi di Lake e Palmer). Risultato? Una musica quasi easy listening piacevole ma nulla di più e utilissima per chi non conosca i pezzi classici e quindi con essa avvicinarsi ad essi. L’album (la loro opera prima) è qui a 192 kbps.
Voto:  + + + e 1/2

martedì 14 giugno 2016

Italia - Belgio 2 a 0

La Nazionale Azzurra di ieri

Ieri la Nazionale di calcio ha meritatamente (diciamolo subito) battuto il Belgio per 2 a 0 in un bel incontro calcistico in quel di Lione (Francia), partita d’esordio per l’Italia negli Europei di football. Una volta si sarebbe detto di una squadra operaia che grazie al suo carattere ha saputo aver la meglio su un più quotato avversario (almeno stante le classifiche internazionali). In realtà causa alcuni infortuni (vedi Verratti) e scelte tecniche (fuori Insigne e Bernardeschi) la realtà calcistica del Belpaese altro attualmente non propone. Ottima difesa, muscolare centrocampo e un attacco senza stelle. Finita l’era dei Riva, Rivera, Rossi, Antognoni, Baggio, Mancini ma anche di Totti e Toni rimane un parco giocatori di carattere sì ma di tecnica non certo sopraffina. Per fortuna a guidarli c’è un bravo allenatore. Il perché di questa situazione non va ricercata solo nelle mamme italiche ma nei troppi stranieri importati (e altri ne verranno purtroppo!). Del resto siamo un popolo di cazzisuisti che a parole tifano Italia ma in realtà vogliono il proprio club sempre più forte, che poi in campo scendano tutti o quasi foresti poco importa (a loro…). Di più c’è il settore giovanile che preferisce “far crescere” giovanottoni dotati di poca tecnica ma di grandi forze (io li chiamo i cammelloni) mentre i piedi buoni li si preferisce importare. Non so se gli Azzurri in questo torneo faranno molta strada, per ora godiamoci questo successo. Ciao!

Un po' di Belgio



Secondo il mio modesto parere, nel mondo della musica rock progressiva, elettronica e sperimentale (insomma quella che non cade nel banale pop commerciale) dopo i “mostri” americani e britannici e i “quasi mostri” tedeschi vengono senza dubbio prima gli italiani e subito dietro (di appena un’incollatura) i francesi e belgi, assai più distaccati gli altri. E questo lo dico non per piaggeria. Nei transalpini i più innovativi (famosi) sono i Magma ma subito dopo credo che ci siano anche questi "cugini" belgi Univers Zero band autrice di numerosi dischi a partire dalla seconda metà degl’anni ’70. L’album da me proposto oggi è databile al 1984 e si intitola: Uzed. La musica qui suonata è un affascinante (ed originale) art rock - eclectic prog con reminescenze jazz e di avanguardia elettronica. Lo trovate qui a 320 kbps. Assai interessante.
Voto:  + + + + e 1/2

lunedì 13 giugno 2016

I Tetragon (Germ) del 1973



Buona band di krautrock proveniente dalla Bassa Sassonia (Germania) questi Tetragon autori di almeno due album (compreso questo) negl’anni ’70. Questa di oggi è la seconda opera uscita nel 1973 (e discretamente rimasterizzata in tempi recenti) col titolo di Agape. La musica prodotta verte molto sul progressivo (con qualche imporante vena di jazz) grazie anche alla presenza di un elegante organo in primo piano coadiuvato da una sapiente chitarra elettrica. Maggiori notizie sul gruppo le potete trovare nelle copertine interne presenti nel mio file (sia in tedesco che in inglese). E’ qui a 320 kbps. Buon ascolto!
Voto:  + + + +

sabato 11 giugno 2016

Gli Art del 1967



In contemporanea con la prima uscita dei Procol Harum (postato pochissimi giorni fa) e cioè in pieno fermento creativo musicale (sia nel Regno Unito che negli States) la band britannica degli Art incise questo interessante album (nel 1967) intitolato Supernatural Fairy Tales. Pur essendo in piena era beat il gruppo volge lo sguardo piuttosto oltre oceano esibendo un sound psichedelico quasi americano (c’è pure una famosa hit di Stills) che talora scivola nel folk rock (però sempre psichedelico e acido). Bravi come strumentisti e originali nella loro proposta specie se relazioniamo il tutto al periodo preso in esame. Lo trovate qui a 320 kbps. Tipica dell’epoca la copertina frontale.
Voto:  + + + +

venerdì 10 giugno 2016

Bleak del 1976



Nella cosidetta seconda linea dei cantautori americani va annoverato anche questo Charlie Bleak autore di codesto, forse, unico album registrato nel 1976 e uscito col titolo di Let Me In, ad aiutarlo nell’impresa uno “stuolo” di bravi sessionmen. La musica proposta è un tipico mix fra folk (con qualche vena di country) e rock. Però, forse, la sua proposta è venuta leggermente tardi, cioè quando la musica volgeva lo sguardo verso altre sonorità e quindi sembrerebbe un “po’ datato”.. Resta comunque un discreto prodotto fruibile da tutti. Se vi piace il genere lo trovate qui digitalizzato, bene, da vinile a 320 kbps.
Voto:   + + +

giovedì 9 giugno 2016

Un "If" del 2016



Non tragga in inganno il titolo del loro album: 5 In realtà per la band di jazz.rock/fusion britannica degli If si tratta della loro ultimissima opera uscita pochissimi mesi fa (cioè nel 2016). Secondo la mia discografia questo ultimo disco risulta essere il nono loro album ufficiale di una lunga carriera iniziata nel 1970, interrotta nel 1975 e ripresa adesso con una formazione leggermente diversa (i nomi li troverete, come sempre, in Info). Quanto alla musica proposta si tratta di un bel jazz (swing) senza voli pindarici ma assai ben eseguito e soprattutto piacevole a sentirsi. E’ qui a 320 kbps.
Voto:  + + + +

mercoledì 8 giugno 2016

Bang! ... del 1982



Questa band tedesca: i Birth Control sono stati autori di numerosi dischi. Hanno iniziato come band di krautrock e sono poi scivolati via via nell’hard rock – heavy prog sempre più banalizzandosi. Questa è la loro undicesima fatica (almeno secondo la mia discografia) ed è stata editata nel 1982 col titolo di Bang! Il filone è quello da loro collaudato nel tempo ed indubbiamente siamo di fronte a bravi e dotati musicisti ma la musica prodotta non è poi molto originale, ascoltabile però sì. L’album è qui a 320 kbps assai ben rimasterizzato in tempi recenti e con 3 brani bonus. Piacevole e simpatica la copertina frontale.
Voto:  + + +

martedì 7 giugno 2016

Rock band dagli USA



Leggendo la formazione di questa band americana i Chariot composta da una chitarra, da un basso e una batteria si potrebbe pensare a un gruppo di hard rock ma così non è, infatti quel genere musicale doveva ancora fiorire compiutamente e così questo loro album omonimo del 1968 è un discreto lavoro di rock acido permeato però anche di blues (bella la voce del bassista cantante) che a tratti mi potrebbe far ricordare gli Hot Tuna. Se volete è qui a 320 kbps. Ottima la rimasterizzazione recente. Penosetta la copertina frontale.
Voto:  + + + e 1/2

lunedì 6 giugno 2016

Il Golfo di Spezia (Ultima parte) x Chriss...;-)



…Riprende… Subito avrà osservato il “vero” spettacolo delle 5 Terre: i suoi terrazzamenti che segnano orizzontalmente le sue scoscese colline. Essi esistono, si può dire, dalla notte dei tempi ed è stato da sempre l’unica maniera prima per i liguri e poi per gli altri popoli di coltivarsi lì un po’ di terra vuoi per l’orto vuoi per la vigna (coltivata lì già dai tempi dei romani e citata anche da Tacito). Dopo poco si arriva alla prima delle 5 Terre: Riomaggiore di cui però non voglio qui parlarne avendolo fatto già in altri post. Quindi Manarola (idem come prima). Fra Corniglia e Vernazza c’è la spiaggia del Guvano (sempre in ciottoli) segnata da un ruscelletto e a cui andavo da giovane a farmi un bel campeggio libero quasi ogni estate (allora si poteva così come alla Palmaria) con tanto di chitarra, ragazza, love & peace, amici e spinelli e dato che sono un ottimo nuotatore anche un fucile da sub (anche il mare era diverso..) e alla sera canzoni e un bel falò.  Detta spiaggia era accessibile solo o via mare, o giù per un impervio sentiero, o attraverso una buia e pericolosa galleria del treno (da Corniglia). Forse il buon Quaterpass finì la gita a Monterosso chiusa a nord da Punta Mesco assai pescosa di acciughe prelibate..Ritornati nel Golfo di Spezia l’amico blogger (chissà a proposito se è a suo agio in mare quanto lo è in montagna; di mio annaspo sulle vette ma sono un pesce nell’acqua) avrà buttato anche più di un occhio alla costa orientale del Golfo. Tralascio, perché lontani da lui e dalla sua vista, il promontorio che si spinge a sud oltre Lerici (piccolo porto già ligure-romano e il cui nome va riferito a leccio cioè un albero diffuso in Liguria) con posti meravigliosi come la penisoletta di Maralunga (riservata ai bagni degli ufficiali della marina militare), Fiascherino, Tellaro, Punta Corvo, gli Spiaggioni, Punta Bianca e mi soffermo un attimo su questo caratteristico paese dal quasi intatto borgo storico e dominato dal castello (visitabile) che fu prima pisano e poi, dopo la battaglia della Meloria vinta dai genovesi, dominio di quest’ultimi e da loro ampliato. A nord il piccolo ma stupendo Golfo di Lerici è chiuso dal paese di San Terenzo (la tradizione dice che lì sia approdato il santo) e dal suo castello eretto dagli antichi paesani come difesa contro i pirati. Di notevole nel paese c’è nel lungomare la villa del poeta inglese Shelley (visitabile) e dove forse sua moglie iniziò a pensare al suo romanzo Frankenstein. Proseguendo verso nord dopo la piccola cala della Baia Blu (una volta era detta Baia dei Morti perché lì arrivavano i cadaveri dei naufragi spinti dalla corrente) si giunge a Santa Teresa e alla bocca di porto di sinistra; oggi il rispettivo forte è in rovina e lì vicino approdano i muscolai per portare il loro prodotto a stabulare ed è anche il posto dove, in 10 minuti da casa, vado d’estate a farmi un bagno o nelle altre stagioni a pescare (orate, saraghi, branzini); domina il sito l’insediamento dell’ENEA (ricerche marine). Proseguendo verso Spezia si incontrano i vari cantieri navali del Muggiano e poi di San Bartolomeo. Lì nei pressi dell’ex scuola per i figli degli aviatori (militari) su un piccolo promontorio è venuta alla luce i resti di un’antica villa romana (non visitabile). Il resto della costa è poi occupato dal porto commerciale spezzino fino alla passeggiata Morin. Fine

Una pietra miliare del prog



In questi giorni mi sono accorto che nella mia ormai decennale “carriera” di blogger mai vi avevo postato i Procol Harum fondamentale band britannica di proto-prog (insieme, credo, ai Moody Blues e forse più di loro). Il merito di questa notissima formazione è di aver dato vita, a partire dal 1967, ad un nuovo genere che sì faceva riferimento ancora a certe sonorità beat ma che vi inseriva echi di musica classica con l’uso contemporaneo del pianoforte e dell’organo. Senza contare i testi poetici (e a volte onirici) di Keith Reid, un Sinfield (King Crimson) ante-litteram. Da lì nacque quella che poi avremmo chiamato progressive music (col sottogenere di sinfonica). Pietra miliare fu il 45 giri  A Whiter Shade Of Pale (quanti lenti “pomicioni” ballati sulle sue note…) inizialmente non inserito nell’lp stampato in Gran Bretagna. Quasi subito però fu editato anche negli USA col titolo di: A Whiter Shade Of Pale che conteneva, come primo brano, la notissima hit. L’album postato da me oggi è quest’ultimo. Lo potete trovare qui in versione digitale a 320 kbps.
Voto:  + + + + + +

venerdì 3 giugno 2016

Zappa alla Carnegie Hall



Il risultato di due, more solito, fenomenali concerti tenuti da Frank Zappa e le sue Mothers Of Invention in quel di New York è questo quadruplo album (ben 502 MB e più di 4 ore di musica sublime!) intitolato Carnegie Hall uscito postumo e ben rimasterizzato nel 2011 e che potete trovare tutto qui a 320 kbps. La particolarità del primo spettacolo fu la presenza di un gruppo corale: The Persuasions che insieme al grande Frank per i primi 7 brani cantano a cappella. Poi è un susseguirsi di noti pezzi che spaziano da Peaches En Regalia a King Kong da 200 Motels a Sharleena, Mud Shark ed altre prelibatezze. I due concerti si tennero nell’Ottobre del 1971. Qui mi piace poi citare una sua frase assai attuale in questi tempi di elezioni: Democracy doesn’t work unless you participate. Imperdibile.

giovedì 2 giugno 2016

Buon 2 Giugno !

Mi preme augurare una Buona Festa Della Repubblica a tutti i miei lettori (italiani). Sono esattamente 70 anni che siamo cittadini e non più sudditi !

mercoledì 1 giugno 2016

Discreto rock teutonico



Rieccoci in Germania ad ascoltare un’altra opera dei Pancake uscita nel 1979 col titolo di No Illusions. Essa è il terzo album di questa band teutonica (almeno stante la mia discografia) ed esibisce un discreto rock con echi di heavy prog e purtroppo anche di pop (per fortuna in maniera minore); talora essi mi ricordano certe sonorità a loro contemporanee provenienti da oltre oceano. Nel complesso però non sono malaccio e si fanno ascoltare magari se in altre faccende siamo affacendati… Lo trovate qui a 320 kbps con 6 brani bonus che vanno in un arco temporale dal 1980 (in studio) al 2002 (dal vivo). Buona la qualità della registrazione rimasterizzata in tempi recenti. Suggestiva la copertina fontale.
Voto:  + + +