martedì 26 luglio 2016

Metamorfosi una prog band italiana


Con il post di oggi smetto, di certo per un certo periodo di tempo, di postare album italiani e riprendo le “soliti” abitudini almeno fino alla mia pausa estiva di Agosto. Oggi è la volta del gruppo progressivo sinfonico dei Metamorfosi autore negl’anni ’70 di alcuni buoni lavori poi ripresi in tempi recenti e i più ispirati alla Divina Commedia di Dante Alighieri e con il progetto (non so se mai realizzato) di farne un trittico (manca il Purgatorio). Questo di oggi è un cd dal vivo, si intitola infatti: La Chiesa Delle Stelle, Live in Rome realizzato nel 2004 in una chiesa dell’Urbe (Santa Galla) utilizzando un suo monumentale organo meccanico a tre tastiere. L’album è però uscito nel 2011 e contiene anche una canzone inedita. Quanto al lavoro lo trovo un po’ troppo pretenzioso e pomposo per entusiasmarmi anche se devo ammetterlo ha un certo suo fascino. E’ qui a 320 kbps.
Voto:  + + + e 1/2

lunedì 25 luglio 2016

Amarone Della Valpolicella Docg


Di sicuro fra i grandi vini rossi italiani va annoverato l’Amarone Della Valpolicella docg (del Veneto) e per me è senz’altro fra i migliori. Si ricava da uve appassite (secondo un metodo codificato) in uvaggio con i seguenti vitigni a bacca nera: Corvina Veronese (circa dal 50 al 95%), Rondinella (mediamente dal 5 al 30%) con una resa per ettaro attestante oggi sulle 9 tonnellate. Ha un invecchiamento obbligatorio di almeno due anni dal 1° Gennaio successivo la vendemmia. Ha all’interno della docg due sottozone in alcuni suoi comuni che così si può fregiare anche del titolo di Classico o Valpatena. Con 4 anni di invecchiamento può vantare il titolo di Riserva.
Colore: Rosso granato con riflessi aranciati più accentuati nella Riserva. Ottima trasparenza.
Profumo: molto intenso e molto persistente, ampio, particolare, assai fine ed elegante con sentori di violetta matura, confetture a bacca rossa, nuance di arancia e cuoio, è presente anche il “groudon” (termine francese per indicare un profumo che ricorda il catrame) e il sentore di muschio. Questi ultimi due assai di più nella Riserva.
Gusto: secco, molto intenso e molto persistente, pieno ed avvolgente, elegante e corposo, caldo con tannini sviluppati bene ed armonici, retrogusto vellutato. Gradazione variabile dai 14 gradi fino ai 17. Da degustare con bicchieri a calice detti “balon”.
Il residuo zuccherino (bloccato in cantina) è sui 1,1 gr. x Litro Se molto più alto avrà il nome di Recioto ed un gusto ovviamente più abboccato (ne riparlerò).
Abbinamenti: Secondi piatti dal gusto intenso ed importante a base di carne o cacciagione come: spezzatini, brasati, stracotti, arrosti, formaggi stagionati. Personalmente l’ho anche apprezzato con l’anatra all’arancia. Una famosa ricetta locale prevede il suo utilizzo con il riso: risotto all’Amarone. Ah una cosa… non fatevi trarre in inganno dal nome, di amaro non ha nulla sembrerebbe che esso derivi dalle prime sensazioni del mosto. Prosit…

Un po' di Germania



Terzo disco della discreta band tedesca dei Thirsty Moon questo album del 1974 che porta il titolo di Blitz. La musica, comunque passabile, da loro proposta è un interessante rock progressivo, talora heavy e talora con connotati di art rock e fusion suonata senz’altro da buoni musicisti. Ovviamente non siamo certo di fronte ad un capolavoro, anzi… ma ad un lp (recentemente rimasterizzato qui con 3 brani bonus) di sicuro ascoltabile e nella media del periodo. E’ qui a 320 kbps
Voto:  + + +

sabato 23 luglio 2016

9,30 c'è il "volo"...



Ecco a voi un buon disco di rock psichedelico proveniente dal Regno Unito (chissà per quanto ancora…) ad opera di un gruppo, questi 9.30 Fly (si chiamano proprio così…) che probabilmente furono autori di questo unico album, databile al 1972 e che porta lo stesso titolo della band. La musica proposta è interessante e ha alcune atmosfere che in parte mi possono ricordare i Curved Air tanto più che la voce della bionda cantante mi ricorda quella di Sonja Kristina anche se manca la sua classe e quella di Darryl Way. Nel complesso affatto malaccio e ascoltabili con piacere. Qui a 320 kbps.
Voto:  + + + e 1/2

venerdì 22 luglio 2016

It's a B.D. ultimo capitolo



Con il post di oggi sono arrivato all’ultimo capitolo composto nel 1973 dalla band californiana degli It’s A Beautiful Day; esso riguarda un gran bel disco in studio uscito con il titolo di: It’s A Beautiful Day… Today composta da dieci ottime canzoni nello stile tipico del gruppo. Secondo me è fra le loro migliori opere e sebbene leggermente inferiore al primo e allo stupendo live si colloca fra i migliori lp di quel periodo e superiore nettamente all’album precedente in studio. Lo potete trovare qui a 320 kbps ottimamente rimasterizzato.
Voto:  + + + + +

giovedì 21 luglio 2016

Sound dalla Germania



Provenienti dalla Germania e da una cittadina sul Reno a pochi chilometri dal confne con la Svizzera questi Prom realizzarono il loro unico album nel 1978 intitolandolo Fooled Again e recuperato 21 anni dopo da una nota casa musicale in forma digitale. Peccato che il livello qualitativo dell’audio sia discreto ma non ottimo (probabilmente la registrazione fu o su cassetta o su sole 8 piste). Il sound proposto dalla band teutonica è però un passabile hard rock – heavy prog - blues rock piuttosto che krautrock ben suonato sì ma poi non particolarmente originale né accattivante a parte la psichedelica e lunga canzone: .Mogadischu. E’ qui a 320 kbps.
Voto:  + + +

mercoledì 20 luglio 2016

Psichedelia londinese del 67



Con il post di oggi faccio un bel salto all’indietro esattamente al 1967 quando uscì quest’ottimo album intitolato: The Huge World Of Emily Small (ma recentemente ben rimasterizzato e recuperato dal dimenticatoio) ad opera di una mitica band psichedelica britannica (in realtà un duo): i Picadilly Line che era solita esibirsi negli storici locali-club della Londra di quei tempi: The UFO e Middle Earth. Maggiori notizie potete leggerle nelle copertine allegate al mio file così come i nomi dei vari musicisti impegnati nell’opera. Di certo questa band ebbe una certa e meritata fama nel circuito underground londinese e credo abbia anche influenzato i nuovi gruppi psichedelici allora nascenti; penso infatti ai primissimi Pink Floyd e Soft Machine. Lo trovate qui a 320 kbps.
Voto:  + + + + +

martedì 19 luglio 2016

I liguri Latte e Miele dal vivo



Fra i più interessanti e dotati gruppi italiani di musica prog trovano senz’altro posto i liguri Latte E Miele che furono autori negl’anni ’70 di ottimi album. Abili strumentisti, sono arrivati nel terzo millennio e nel 2003 registrarono, precisamente a Toronto in Canada, questo disco live ottimo sia per la qualità audio che per la musica proposta,. Il suo titolo è Live Tasting e propone i migliori brani del loro repertorio: dagli album Passio Secundum Mattheum a Papillon a Aquile e Scoiattoli qui con il brano Pavana esteso e quasi inedito nella sua interezza (e che al suo interno contiene una parte mai registrata prima) chiudendosi infine con una canzone nuova. Dopo questo ritorno sulle scene 6 anni dopo editarano un nuovo album in studio. Il disco dal vivo lo potete trovare qui a 320 kbps. Buon ascolto!
Voto:  + + + + +

Gubbio (pro Edulms)

Gubbio e il teatro romano


Il mio amico brasiliano Edulms mi scrisse che voleva vedere anche Gubbio, uno dei più bei posti dell’Umbria (forse insieme a Spoleto e Orvieto e da me preferiti) e che ebbi la fortuna di visitare in tempi diversi. Tra l’altro mangiai, più volte, benissimo in un ristorante del centro posto in un antico edificio (il nome ovviamente non lo dico…). Come sempre un po’ di storia. Il sito fu frequentato fin dal paleolitico (reperti sul monte sovrastante la cittadina medioevale). Fu poi città degl’Umbri e quindi alleata di Roma e dopo municipium romanum col nome di Iguvium Civitas.e si sviluppò nella pianura sottostante dove vi sono ancora dei resti tra cui un interessante teatro (I sec a.C.), domus e altre strutture, tutte visitabili. Distrutta dai Goti (metà del VI secolo) e ricostruita dai Bizantini. Si trasferì a mezza costa del monte in una posizione più difendibile. Fu poi Longobarda e quindi entrò nella sfera del Papato grazie ai Franchi e fu ghibellina poi di nuovo sotto un vescovo. Nel medioevo si chiamava Agobbio. Nota nel mondo anche per aver ospitato a lungo S. Francesco (nei pressi vi fu il notissimo epidsodio del lupo). Conserva un intatto borgo medioevale fra cui spiccano il Palazzo Ducale (del XV sec), Palazzo Pretorio (del XIV sec e sede del Comune) antistante la piazza grande (coeva). Più in là si trova il Palazzo Del Capitano del Popolo (XIII sec) e il Palazzo del Bargello (inizio XIV sec). Molto belle anche le sue chiese: La Cattedrale del XIII sec ma più volte rimaneggiata, la Chiesa di S. Francesco (XIII sec) costruita nei pressi dove a lungo dimorò il santo più altre di cui non ricordo il nome ma che vale la pena visitare. La città è nota per le ceramiche e come città del tartufo umbro che ovviamente entra in molte sue ricette culinarie. Tra queste mi piace ricordare gli antipasti a base di salumi provenienti dalla non lontana Norcia (famosissima per gli insaccati anche di cinghiale tanto che a Roma i salumieri sono detti “norcini”); gli “strozzapreti” al tartufo (una specie di tagliatelle) e pappardelle alla lepre come primi; come secondi: l’agnello preparato in varie maniere, il fricco all’eugubina (gli abitanti di Gubbio sono detti eugubini) che è uno stufato di carni bianche, l’oca arrosto, il piccione (in varie maniere) e la porchetta; come dolci c’è l’imbarazzo della scelta, io mi ricordo la “rocciata” simile allo strudel che però non rammento se lo mangiai lì o a Spoleto. Per quanto riguarda i vini l’Umbria vanta fra i migliori rossi italiani: Il Sagrantino di Montefalco Docg (da uve sagrantino) sia secco che passito, il Torgiano Docg e come bianchi senz’altro l’Orvieto Superiore Doc e il Trasimeno Doc.

lunedì 18 luglio 2016

Un live degli It's a B. D.



Quando non molto tempo fa ho postato il primo album dei californiani It’s A Beautiful Day  via via ho notato un certo interesse da parte di molti dei miei lettori a seguito e per merito dei successivi post a loro dedicati. Ho così deciso di proporvi pure l’ascolto di un altro stupendo loro disco (il quarto della loro discografia): It’s A Beautiful Day At Carnegie Hall del 1972. Ovviamente si tratta di un live ben rimasterizzato in tempi recenti e quindi dall’ottimo audio. Il gruppo americano presenta sul palco le sue più note canzoni fin lì composte. Chiude l’opera la nota e stupenda White Bird. Fra i migliori lp americani dal vivo di quel periodo. Qui a 320 kbps.
Voto:  + + + + + +

sabato 16 luglio 2016

Un "Seedog" dalla Germania



Nonostante il nome della band possa tarre in inganno questi Seedog provengono dalla Germania e in questo loro album, intitolato We Hope To See You… del 1974, propongono come musica una specie di jazz rock fusion ma con anche echi progressivi e di art rock. Insomma una miscellanea di generi ben suonata e per certi versi interessante sopratutto per il fatto che i 5 brani del disco (qui in un’ottima riproduzione da vinile) sono lunghi il giusto, dando così agio ai musicisti di mettere in evidenza la loro abilità. Ve lo propongo qui a 192 kbps.
Voto:  + + + +

martedì 12 luglio 2016

Le Orme dal vivo in America



Con questo notissimo gruppo siamo ritornati fra i grandi del prog italiano. Parlo infatti de Le Orme che a partire dai primissimi anni ’70 hanno dato vita ad interessantissimi dischi (e almeno 2 o 3 capolavori). In pratica non hanno mai smesso di fare musica indi per cui sono attivi pure nel III millennio. Il post di oggi riguarda un loro live del 2008 registrato durante una tournee negli USA, infatti si intitola Live In Pennsylvania ed è un doppio cd. Dico subito che la registrazione è ottima e pure i “rimpiazzi” sono all’altezza della situazione dato che del vecchio gruppo sono rimasti i soli Dei Rossi e Tagliapietra (in “gran spolvero”). Come è ovvio aspettarsi, la band propone i migliori brani del suo repertorio suonati egregiamente. E’ qui a 320 kbps.
Voto:  + + + + +
P.S.: Oggi ho fatto un "doppio" post perché per alcuni giorni non posso essere presente sul web. Ci rivediamo questo venerdì. Ciao

I Circus britannici



Con tutta evidenza il nome Circus piace. Infatti, che io sappia, c’era una band americana (ma che si chiamava Cirkus con la K in mezzo) e una italiana: i Circus 2000; probabile che altre ve ne siano in giro. Questi però sono britannici ed è il primo gruppo dove compare un giovanissimo Mel Collins (poi assunto agli onori della fama entrando nella corte di Fripp). Il loro album è omonimo e databile al 1969. Il genere è un eclectic prog / art rock ma qui e là ci sono influenze jazzate (cosa che poi, per altro, avverrà anche nei King Crimson). Lo trovate qui a 320 kbps.
Voto:  + + + +

lunedì 11 luglio 2016

Ancora sui vini e non solo

Il bicchiere da degustazione


Prima di inoltrarmi a parlarvi di altri vini italici vorrei soffermarmi su alcune cose che forse molti non sanno oppure sottovalutano. Primo a valore decrescente, il termine Docg sta per di Origine Controllata e Garantita, Doc sta per Di Origine Controllata (a volte compare pure la scritta Vqprd = Vino di Qualità Prodotto in Regione Delimitata) e Igt per Indicazione Geografica Tipica. Negli alimenti abbiamo una dizione simile: Dop = Di Origine Protetta.e Igp = Indicazione Geografica Protetta. Secondo: All’interno dei vini (siano essi Docg, Doc o Igt) alcuni produttori vogliono sottolineare la peculiarità organolettica di un loro vino prodotto in una ristretta sottozona. Per esempio (i nomi sono di fantasia): il sig. Mario Rossi ha un podere nella Doc Pinco Pallo ma quel suo podere è totalmente esposto a sud e il terreno ha una composizione particolare, in più lui decide di prestar maggior cura sia alla coltivazioneeì e resa per ettaro di quelle viti (il Sangiovese, per esempio) che alla relativa vinificazione ed invecchiamento  Il risultato finale è un eccellente vino prodotto sì in quella Doc con quel disciplinare ma con caratteristiche uniche e preziose. In Francia lo chiamano cru e da noi, per sottolineare questo fatto, il sig, Rossi dice sulla bottiglia: Vattelapesca doc podere Chissà (se poi desse spiegazioni migliori sarebbe meglio). Detto ciò viene spontaneo ricordare che quando si va in cantine per vini, utile sarebbe sapere la resa per ettaro dell’uva di ogni singolo vino prodotto. Va da sé che se da una singola vigna ne ricavo una damigiana o mezzo litro di vino il gusto ne cambierà enormemente e così anche il prezzo finale. Se poi so che detta vigna è coltivata in collina (magari con che tipo di terreno) piuttosto che in pianura avrò altre utili notizie al riguardo con cui regolarmi. Da tutto questo si evince che importante è il terreno ma anche il produttore e che è impensabile che un Sangiovese (per esempio) coltivato in Cile dia lo stesso risultato di quello coltivato nel Chianti Classico. E’ vero ci sono poi i cosidetti vitigni internazionali (i Cabernet, il Merlot, lo Chardonnay, il Sauvignon) di cui spesso sono scettico (sono contrario alla cabernettizzazione del mondo vitivinicolo perché è quasi una maniera per uniformare il gusto) ma è anche vero che un Cabernet prodotto (come Cristo comanda) nel Bordeaux sarà diverso da un Supertuscan o da quello prodotto in Sud Africa o in Cile. Personalmente preferisco i primi due e tralascio gli altri… Anche se usano lo stesso uvaggio (o assemblaggio) non può essere la medesima cosa! Figurarsi poi quando si pretende di vendere, per esempio, Chianti proveniente dagli USA magari sottoforma di magica polverina a cui poi aggiungere dell’acqua. Una bestemmia! Terzo. Finisco con il ricordare una cosa importante: mai si mette la mano intorno al calice del bicchiere (è ammesso solo per i rossi, ma in basso, durante l’inverno per portarli con il caldo della mano, nel caso, a temperatura di esercizo: 18-19 gradi), esso lo si impugna solo o per il gambo o per la base. Nonostante questo troppo spesso vedo fare tutto il contrario e non solo da amici e conoscenti ma anche in film e programmi tv (spesso supponenti). In cui le manacce dei vari ospiti avviluppano il relativo calice (così facendo oltre che a scaldare il bicchiere, vi lasciano brutte impronte e poi cosa cavolo vedono dei riflessi e colore del vino?).

Ancora gli It's A B.D. (del 1971)



Dato l’interesse evidente, continuo a postarvi album degli It’s A Beautiful Day noto gruppo americano degl’anni ’70. Questo di oggi è la loro terza fatica e si intitola Choice Quality Stuff – Anytime (definizione ai cui mi associo, specie per quanto riguarda vini e cibo). L’album fu editato nel 1971 ed ad essere sincero lo trovo inferiore senz’altro alle prime due opere. Niente mini-suite e neppure quella sensazione di freschezza e originalità dei primi due, Rimane comunque un’opera godibile specie quando interviene David LaFlamme e il suo violino. Da sentire. E’qui a 320kbps.
Voto:  + + + +

sabato 9 luglio 2016

Un buon prog italiano



D’accordo! Questo gruppo italiano degli Alphataurus, attivo negl’anni ’70, dove furono autori di due album e per giunta nello stesso anno, non si può proprio dire di primissimo piano nella scena progressiva italica e quindi essi esulano un po’ da quello che mi ero ripromesso e che vi avevo detto. Va detto però che ebbero, allora, un certo successo sia di pubblico che di critica aumentato poi in tempi recenti (specie all’estero). Ora sono ritornati sulle scene negl’anni 2000 (e in questo decennio) con un altro disco in studio. Secondo me vanno ascritti fra le migliori band di musica progressiva sinfonica del Bel Paese. La prova è in questo album dal vivo registrato (assai bene) nel 2010 col titolo di Live In Bloom ma uscito nel 2012 e relativo a un evento prog tenutosi colà.  Lo potete trovare qui a 320 kbps. Buon ascolto!
Voto:  + + + + e 1/2

venerdì 8 luglio 2016

Urbino patrimonio UNESCO


Urbino il Palazzo Ducale
Casa di Raffaello
Dipinto di Paolo Uccello
Piero Della Francesca: madonna di Senigallia
Piero Della Francesca
Raffaello dipinto di nobildonna

So che l’amico brasiliano Edulms, forse entro un anno, farà un viaggio lavoro in Italia (e questo per la prima volta, così mi scrisse…) e la sua meta sarà Camerino (nelle Marche) ma che anche sua intenzione visitare sia i dintorni che spingersi, ove sarà possibile, ad Assisi, Roma, Firenze, Pisa, Venezia (?) insomma le grandi città d’arte (non me ne vogliano gli amici di Napoli, Palermo, Siena, Perugia, Spoleto, Lucca, ma anche Milano, Bologna, Verona, Genova, Torino e molte molte altre tutte belle ed importanti). Su mio consiglio gli ho messo l’idea di visitare la relativamente vicina città (meglio cittadina) di Urbino (dal 1998 Patrimonio dell’Umanità tutelato dall’UNESCO) che fa provincia con Pesaro (anche lei bella ma forse non come Urbino) fra le maggiori città importanti per il Rinascimento Italiano. Come spesso accade in Italia la sua storia prevede molte stratificazioni di popoli. Il suo nome deriva dal romano-marchigiano Urvinum Mataurense dove il primo none è dal latino urbs-urbis = città e il secondo dal vicino fiume Metauro. Oggi il centro storico è medioevale e oltre a molte chiese e suggestive vie e piazze svetta il Palazzo Ducale voluto da Federico da Montefeltro (uno dei massimi mecenati del Rinascimento) alla cui corte trovarono ospitalità nomi illustri. Esso è anche la sede, in alcune sue stanze, della Galleria Nazionale delle Marche che tra l’altro conserva importantissime opere di Piero della Francesca,  Paolo Uccello, Raffaello (nato a Urbino dove si può ancora visitare la sua casa natale), Tiziano. Importante è anche il vicino Duomo ricostruito dopo un terremoto in stile neoclassico (ed è una delle massime rappresentazoni di quella “moda” in Italia) dal noto architetto Valadier. Da visitare pure il Monastero di Santa Chiara in stile rinascimentale.
Visto che sarà nelle Marche gli vorrei ricordare alcuni vini (sia Docg che Doc che Igt) da assaggiare assolutamente e che un domani parlerò nella mia rubrica vini: Verdicchio dei Castelli di Jesi (sia riserva Docg che Doc) bianco e forse il suo prodotto più noto, Cònero di Ancona (un ottimo rosso Docg), Vernaccia di Serrapatrona (l’unica vernaccia rossa ed è una Docg, ottimo anche come spumante) sia secca che dolce e prodotta vicino a Camerino, Bianchello del Metauro (Doc della zona di Urbino), Colli Pesaresi (Doc sia bianco che rosso), Pecorino (che è un vino bianco Igt). Ovviamente non mancano neppure i cibi prelibati a cominciare dalle Igp e Dop: Il Ciauscolo (un salume Igp), il Prosciutto di Carpegna Dop, la Casciotta di Urbino Dop (formaggio fatto con latte di pecora), il Formaggio di Fossa di Sogliano (misto ovino e vaccino) Dop, l’olio e.v.o. di Cartoceto Dop, la Lenticchia di Castelluccio Igp. Poi ci sono i piatti della tradizione marchigiana sia di terra che di mare da scoprire via via in suggestivi ristorantini e che è un mix (ma originale!) fra quella toscana e quella romagnola di mare. Inoltre, come sempre accade in Italia, quasi ogni città, cittadina e paese ha il suo particolare artigianato locale unico al mondo da scoprire con interese e curiosità. In generale svettano le fabbriche di scarpe e la lavorazione del cuoio (questo a Tolentino), poi il tombolo con la lavorazione del merletto (a Offida) e un po’ in tutte le Marche la lavorazione della paglia (cappelli e borse da donna) e come strumenti musicali la fisarmonica.

giovedì 7 luglio 2016

Un po' di "aria" dalla Germania



Rieccoci in Germania per “prestar orecchio” a codesti Air autori di (forse) un unico album: questo di cui vi propongo l’ascolto oggi. Uscì nel 1973 col titolo di Teilweise Kacke…aber STEREO (nella copertina frontale sta scritto proprio così). Siamo di fronte a un buon album progressivo sinfonico con qualche vena jazzata. Diciamo degli Ekseption made in Germany con più originalità e meno pop e soprattutto non troppo simili ai The Nice. Anch’essi sono dei buoni strumentisti. Lo trovate qui a 192 kbps riprodotto bene da vinile.
Voto:  + + + e 1/2

mercoledì 6 luglio 2016

Il secondo degli It's a B. D. (1970)



A mio modesto parere il secondo album della band californiana degli It’s A Beautiful Day, uscito nel 1970 col titolo di Marrying Maiden, non riuscì a raggiungere le sublimi vette della loro prima opera. Non per questo non possiamo non parlare di un “quasi” capolavoro all’altezza di altri notissimi dischi coevi. Come sempre assai suggestivo l’uso del violino e la voce (forse un po’ simile a quella della immensa Slick) della cantante. Lo potete trovare qui a 320 kbps e se non lo conoscete vale la pena sentirlo e conservarlo nella vostra discografia!
Voto:  + + + + +

martedì 5 luglio 2016

Note...bad note...



Usually I don’t repost old albums but, sometimes, a reader of mine asks for a repost, so I’m very glad to repost (just semel in anno) one or two records. When I make that I hope it writes thanx at least. Instead no words no regards…nothing! Ain’t that a nice thing…I think!

Allan Clarke (72) from UK



Nel Regno Unito (chissà dopo la brexit per quanto ancora…) nel 1972 un certo Allan Clarke dette alle stampe codesto album da me postato oggi: My Real Name Is ‘arold; ad aiutarlo alcuni bravi sessionmen attivi in quel panorama musicale britannico (i loro nomi in info). Musicalmente siamo di fronte a un discreto album di folk-rock talora con una spruzzata di blues e con una forte vena cantautorale. Non male ma neppure molto originale. E’ una riproduzione (buona) da vinile ed è qui a 192 kbps.
Voto:  + + +

lunedì 4 luglio 2016

Gli Osanna recenti



Chiudiamo il dicorso sul gruppo italiano degli Osanna (che tanto piacciono anche all'amico Edulms) postandovi questo doppio album uscito nel 2015 col titolo di Palepolitana opera che nel primo disco racchiude degli inediti mentre nel secondo si può godere del’intero vecchio lp capolavoro: Palepoli ma rivisitato e rimaneggiato in chiave più moderna.ed attuale. I nomi dei musicisti li potete leggere sulla copertina retro e fra essi brilla la presenza di David Jackson (già V.d.G.G.) ai fiati. Per i non italiani sottolineo il fatto che alcune canzoni sono in dialetto napoletano (città di provenienza della band). Un gran bel lavoro che potete trovare tutto qui a 320 kbps.
Voto:  + + + + +

domenica 3 luglio 2016

Germania - Italia 1 a 1 (7 a 6 ai rigori) e Dacca

Gli Azzurri delusi
Parlare di sport dopo i tristi accadimenti di Dacca (in Bangladesh) con la strage di innocenti persone ad opera dei “soliti” schifosi terroristi che si dicono musulmanii (ma che non sanno neppure chi sia Maometto) e in cui morirono anche italiani è dura,,, ma per non darla vinta a loro lo voglio lo stesso fare. Orbene, ieri la Germania (per la prima volta in un torneo ufficiale) ha superato l’Italia qualificandosi per le semifinali. Dopo i tempi regolamentari finiti 1 a 1 e quelli supplemetari si sono dovuti tirare ben 18 rigori per sapere chi poteva passare il turno. Alla fine hanno vinto i piedi migliori, come è giusto. Penso che la Nazionale abbia fatto più del previsto specie dopo le perdite per infortuni di importanti pedine. Conte (il vero fuoriclasse oltre alla difesa in toto) ha schierato ottimamente, dovendo fare di necessità virtù, un centrocampo di mediani dal grande fiato ma dalla tecnica così così. Davanti avessimo avuto non dico un Rossi ma anche un Vieri o un Toni la cose sarebbero forse state diverse. Purtroppo ci dobbiamo accontentare dei vari Pellè, Zaza e Immobile. Il prossimo ct Ventura, che dovrebbe portarci ai Mondiali in Russia, dovrà ripartire dai vari Verratti, Marchisio, Bernardeschi, Insigne (perché utilizzato così poco?) con l’innesto di Berardi e alri talentuosi giovani sperando che fiorisca una punta degna di questo nome (tramontato per motivi suoi quello che doveva essere un fenomeno e non è stato: Balotelli) e confidando che non perdano il carattere di guerrieri dimostrato da questi Azzurri in Francia. Grazie lo stesso Italia! E mi raccomando… meno stranieri possibile nei nostri campionati. Largo ai nostri giovani!
Alcune vittime a Dacca

sabato 2 luglio 2016

Zebulon dalla Germania nel 1980



Per quanto riguarda la mia rubrica di musica tedesca apprestiamoci ad ascoltare questa band chiamatasi Zebulon autrice, a quanto ne so, di un unico album omonimo uscito nel 1980. La musica proposta è un discreto progressive con, talora, vaghi accenni cosmici ben suonato e di certo buono relativamente al periodo (ecco spiegato il perché di mezzo punto in più in sede valutativa). Non un capolavoro ma ascoltabile sì con qualche spunto d’interesse. L’unica pecca è che sembrerebbe più un prodotto britannico piuttosto che uno tedesco. E’ qui a 320 kbps.
A margine…stasera spero ovviamente in una vittoria degli Azzurri anche se ho poca fiducia che ciò avvenga; non sempre lo stellone può sopperire a evidenti carenze tecniche (centrocampo e attacco) della Nazionale.
Voto:  + + + e 1/2

venerdì 1 luglio 2016

Alco (from Britain, 1972)



Di questa band britannica, gli Alco autrice di un solo album:Threads Of Life, del 1972, credo che non esistano edizioni digitalizzate se non questa copia da vinile (il cui audio è discreto, quasi buono ma nulla di più). La musica proposta dal gruppo (invero poco noto così come i musicisti impegnati) è un buon eclectic prog, art rock con una certa “spruzzata” di psichedelia e una certa dose di originalità, assimilabile (molto alla lontana) a certe sonorità cremisi e talora ai Gentle Giant ma che non si eleva sopra alla media del periodo. Lo trovate qui a 320 kbps.
Voto:  + + +