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Panorama di Trento dal Castello |
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Parte del giardino e la Torre Aquila |
Come promesso eccomi a
parlarvi della città di
Trento. Essa
, abitata fin
dall’epoca preromana, sorge lungo la valle del fiume Adige e si
può dire che da sempre è tappa di chi si mette in viaggio dalla (o
per) pianura Padana al passo del Brennero e quindi alla Germania. Nel
I sec a.C. fu occupata dalle legioni che prima edificarono un
accampamento militare e poi, grazie anche alla relativa costruzione
della via consolare per il Brennero (più un’ altra lungo la
Valsugana), si trasformò in città romana con tanto di mura, cardi e
decumani, terme, foro e anfiteatro. Il nome sembrerebbe derivare dal
latino
Tridentum cioè dai 3 denti forse per vie delle tre
colline che ne comprendono il territorio. Alle cronache mondiali
assurse nel XVI perché vi avvenne il noto
Concilio di Trento
della Chiesa Cattolica con il quale ebbe inizio la
Controriforma
in risposta alla riforma protestante luterana. Una delle sedi in
cui esso si svolse (per ben 18 anni!) fu il suo maniero (uno dei più
grandi del Trentino): il
Castello Del Buonconsiglio eretto per
la prima volta nel XIII sec ma più volte rimaneggiato ed ampliato
dai suoi proprietari: i
principi vescovi di Trento. Fu
decorato in seguito dal Romanino e Dosso Dossi. Lì, durante la
Grande Guerra, furono uccisi per impiccagione dei noti patrioti
trentini. Trento infatti era allora austriaca. Di notevole, nel
castello, è anche la
Torre Aquila (vedi ultima
foto),del XIII sec chiamata così perché è orientata a meridione
verso l’antica città romana di Aquileia. Fu in seguito messa in
comunicazione diretta con il maniero tramite la Giunta Albertiana (un
lungo corridoio). Detta torre riveste un grande interesse artistico
per la presenza di un importante affresco del Gotico Internazionale:
il
Ciclo dei Mesi (della fine XIV sec e inizio del XV)
forse attribuibile al maestro Venceslao di Boemia. In esso sono
raffigurati sia i passatempi dei nobili, sia i contadini che
coltivano i campi, secondo l'alternarsi delle stagioni e il tutto nei
pressi della città. E’ insomma come delle fotografie della vita
medioevale; tra l’altro vi è la prima rappresentazione nota al
mondo di un paesaggio invernale. I mesi raffigurati sono 11 e nei
testi si dice che il mancante (Marzo) sia andato perduto causa un
incendio. La guida invece mi disse che probabilmente è nascosto
dietro un’antica scala a chiocciola di legno che porta al piano
superiore della torre (non visitabile). Ovviamente al suo interno è
vietato fotografare ma si può trovare un bel filmino esplicativo
su
youtube. L’entrata al castello costa 10€ ma è gratis
grazie alla
trentino card, invece l’entrata alla Torre
Aquila è contingentata, accompagnata e solo per appuntamento (in
estate circa ogni 2 ore e prenotazione presso la biglietteria) con un
biglietto in più di
soli 2€ (ma ne vale la pena!).
Continua….dalle parti di Pasqua...forse...