Di certo tutti o quasi
concordiamo che gli anni 80 sono stati, almeno per quanto riguarda la musica
che piace a noi, alquanto pauchi d’idee e novità; insomma o gli artisti avevano
preso una china verso il loro tramonto (leggi Genesis e Pink Floyd, per esempio)
o i nuovi (o presunti tali) poco concedevano alla fantasia ed all’estro (leggi
Marillon e soci). Va detto poi che per un non si sa bene qual motivo, alcuni di
essi, pur avendo fatto brani di assoluta avanguardia, sono stati poco
considerati dalla critica del 3° millennio. Un caso è quello degli Alan Parsons Project spesso
ritenuti (a torto) più vivino al pop che al progressive. Non si capisce cosa ci
sia di male il fatto che dei loro brani siano divenuti degli hits; del resto
dove sta scritto che una bella musica non
può allo stesso tempo essere anche vendibile? Comunque sia quest’album, Eye In The Sky (del 1982) rimane uno dei migliori dischi prog dei primi
anni ’80 e contiene pure (come sperimentazione assoluta) la canzone Mammagamma
prima al mondo ad essere suonata da un computer (ed eravamo negli anni
‘80!). Fra gli artisti spicca poi la presenza di Mel Collins ai fiati e Ian
Bairnson alla chitarra. Per ultimo vorrei ricordare l’importante contributo
che Alan Parsons diede sia ai The Beatles che ai Pink Floyd; senza di lui forse
non avremmo avuto capolavori assoluti come Abbey Road, Atom Heart Mother e The
Dark Side Of The Moon.
Voto: + + + + +
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