lunedì 11 luglio 2016

Ancora sui vini e non solo

Il bicchiere da degustazione


Prima di inoltrarmi a parlarvi di altri vini italici vorrei soffermarmi su alcune cose che forse molti non sanno oppure sottovalutano. Primo a valore decrescente, il termine Docg sta per di Origine Controllata e Garantita, Doc sta per Di Origine Controllata (a volte compare pure la scritta Vqprd = Vino di Qualità Prodotto in Regione Delimitata) e Igt per Indicazione Geografica Tipica. Negli alimenti abbiamo una dizione simile: Dop = Di Origine Protetta.e Igp = Indicazione Geografica Protetta. Secondo: All’interno dei vini (siano essi Docg, Doc o Igt) alcuni produttori vogliono sottolineare la peculiarità organolettica di un loro vino prodotto in una ristretta sottozona. Per esempio (i nomi sono di fantasia): il sig. Mario Rossi ha un podere nella Doc Pinco Pallo ma quel suo podere è totalmente esposto a sud e il terreno ha una composizione particolare, in più lui decide di prestar maggior cura sia alla coltivazioneeì e resa per ettaro di quelle viti (il Sangiovese, per esempio) che alla relativa vinificazione ed invecchiamento  Il risultato finale è un eccellente vino prodotto sì in quella Doc con quel disciplinare ma con caratteristiche uniche e preziose. In Francia lo chiamano cru e da noi, per sottolineare questo fatto, il sig, Rossi dice sulla bottiglia: Vattelapesca doc podere Chissà (se poi desse spiegazioni migliori sarebbe meglio). Detto ciò viene spontaneo ricordare che quando si va in cantine per vini, utile sarebbe sapere la resa per ettaro dell’uva di ogni singolo vino prodotto. Va da sé che se da una singola vigna ne ricavo una damigiana o mezzo litro di vino il gusto ne cambierà enormemente e così anche il prezzo finale. Se poi so che detta vigna è coltivata in collina (magari con che tipo di terreno) piuttosto che in pianura avrò altre utili notizie al riguardo con cui regolarmi. Da tutto questo si evince che importante è il terreno ma anche il produttore e che è impensabile che un Sangiovese (per esempio) coltivato in Cile dia lo stesso risultato di quello coltivato nel Chianti Classico. E’ vero ci sono poi i cosidetti vitigni internazionali (i Cabernet, il Merlot, lo Chardonnay, il Sauvignon) di cui spesso sono scettico (sono contrario alla cabernettizzazione del mondo vitivinicolo perché è quasi una maniera per uniformare il gusto) ma è anche vero che un Cabernet prodotto (come Cristo comanda) nel Bordeaux sarà diverso da un Supertuscan o da quello prodotto in Sud Africa o in Cile. Personalmente preferisco i primi due e tralascio gli altri… Anche se usano lo stesso uvaggio (o assemblaggio) non può essere la medesima cosa! Figurarsi poi quando si pretende di vendere, per esempio, Chianti proveniente dagli USA magari sottoforma di magica polverina a cui poi aggiungere dell’acqua. Una bestemmia! Terzo. Finisco con il ricordare una cosa importante: mai si mette la mano intorno al calice del bicchiere (è ammesso solo per i rossi, ma in basso, durante l’inverno per portarli con il caldo della mano, nel caso, a temperatura di esercizo: 18-19 gradi), esso lo si impugna solo o per il gambo o per la base. Nonostante questo troppo spesso vedo fare tutto il contrario e non solo da amici e conoscenti ma anche in film e programmi tv (spesso supponenti). In cui le manacce dei vari ospiti avviluppano il relativo calice (così facendo oltre che a scaldare il bicchiere, vi lasciano brutte impronte e poi cosa cavolo vedono dei riflessi e colore del vino?).

3 commenti:

Christomannos ha detto...

Capisco molto bene quanto hai scritto ma per me diventa troppo complicato. Mi piace ogni tanto bere un buon bicchiere di vino ma sinceramente non penserei mai di chiedere il tipo di terreno piuttosto che quanto è la produzione. diciamo che vado sulla fiducia :-) oppure su consiglio di qualche amico più informato di me :-)
ciao
Ms

Il Centurione ha detto...

Caro Chris, non dico quando vai nell'enoteca sotto casa o al super. Io intendevo quando si va per cantine e direttamente dal produttore. Normalmente è lui che dovrebbe dare certe notizie quando illustra i suoi vini. Nel caso puoi fare anche tu queste domande e sono certo che lui le apprezzi. Ciao.

Christomannos ha detto...

A settembre sicuramente ritornerò con amici ad andare per cantine aperte e mi ricorderò di fare qualche domanda che mia hai suggerito.
ciao
Ms