La
storia dei Soft Machine, poi Soft Machine Legacy
è di lunga data. Iniziarono infatti, più o
meno quando i primi Pink Floyd (quelli con Barrett) suonavano musica
psichedelica in fumosi pub londinesi. Fino al terzo, intitolato con molta
fantasia Third, dato alle stampe quando i Floyd incisero l’album Ummagumma,
seguirono una via sperimentale ma legata all’underground; sebbene, qui e là,
cominciavano a trasparire elementi jazz; comunque il pezzo Moon in June rimane
uno dei migliori brani progressivi di sempre. Dal quarto in poi il rock-jazz
(in realtà molto più jazz che rock) prese sempre più piede e quando, causa
incidente, Wyatt lasciò la band, il passo si completò definitivamente. Oggi i
Soft Machine Legacy sono, forse, una delle migliori formazioni jazz, almeno
della G.B., specie dal vivo e la dimostrazione di quanto vado affermando è
questo ottimo Live Adventures del 2010. In esso oltre la formazione tipo troverete, ben
eseguiti, alcuni classici della band.
Voto: + + + +
1 commento:
Bravo.... bravissimo: Soft Machine è stato per sempre il mio gruppo inglese preferito. Mi piace tantissimo tutta la sua carriera: dagli sessanta fino ai giorni nostri. Anch'io non parlo di Soft Machine senza riferire Third e la SPLENDIDA Moon in June (musica che non ho mai trovato le parole giuste per dimostrare le mie sensazioni in sentirla): brano incredibile, incredibile rsrsrsr. Grazie per l'upload...
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