In questi giorni mi sono accorto
che nella mia ormai decennale “carriera” di blogger mai vi avevo postato i Procol Harum fondamentale band britannica di proto-prog (insieme, credo,
ai Moody Blues e forse più di loro). Il merito di questa notissima formazione è
di aver dato vita, a partire dal 1967, ad un nuovo genere che sì faceva
riferimento ancora a certe sonorità beat ma che vi inseriva echi di musica
classica con l’uso contemporaneo del pianoforte e dell’organo. Senza contare i
testi poetici (e a volte onirici) di Keith Reid, un Sinfield (King Crimson)
ante-litteram. Da lì nacque quella che poi avremmo chiamato progressive music
(col sottogenere di sinfonica). Pietra miliare fu il 45 giri A Whiter Shade Of Pale (quanti lenti
“pomicioni” ballati sulle sue note…) inizialmente non inserito nell’lp stampato
in Gran Bretagna. Quasi subito però fu editato anche negli USA col titolo di: A Whiter Shade Of Pale che conteneva, come primo brano, la notissima hit. L’album postato da me
oggi è quest’ultimo. Lo potete trovare qui in versione digitale a 320 kbps.
Voto: + + + + + +
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