martedì 14 febbraio 2012

Indebitamenti

La Grecia sta attraversando un periodaccio e se c’era ancora per un po’ Mr. Bandana e scosciate al seguito ci saremmo trovati nella medesima situazione (come dicono loro: una fazza una razza). A mio avviso, non è colpa della UE se i precedenti governi ellenici avevano truccato i bilanci, sfondati anche per le faraoiniche Olimpiadi ad Atene e precipitato la nazione nel dirupo. (A proposito, speriamo che non si facciano in Italia e a Roma, col nostro “vezzo” chissà il mangia-mangia e le lievitazioni dei preventivi). La UE dice: dovete rientrare al più presto perché altrimenti non riuscireste a pagare gli stipendi ai dipendenti ed onorare le commesse statali. Quindi non è, ripeto, sua la colpa, nè lo è dell’Euro. Se la Grecia avesse avuto ancora la Dracma sarebbe di certo fallita (vedi Argentina) poiché nessuno l’avrebbe aiutata. Se oggi gli piovvono miliardi di Euro è grazie al fatto che essa ne fa parte. Se poi, prima di prestare dei soldi, la UE vuole delle assicurazioni, mi sembra cosa normale. Io pure (sempre che ne avessi) se prestassi denaro vorrei aver la sicurezza di un ritorno della somma, altrimenti sarebbe un regalo. Secondo me il punto era o meglio è: ma la Grecia, così come, per esempio, la Romania erano nazioni pronte ad entrare nell’Euro? La mia risposta è: NO! Chiunque si sia recato nell’Ellade piuttosto che in un paese dell’est come la Romania, ma anche in Portogallo e Irlanda (Eire), avrebbe di certo riscontrato l’enorme differenza e arretratezza rispetto alle prime nazioni fondatrici della UE. E meno male che, come qualche furbastro avrebbe voluto, non è riuscita ad aderire la Turchia, se così fosse stato oggi parleremmo forse più dei debiti di essa che di quelli della Grecia. Ma allora perché queste nazioni sono entrate? Semplice, faceva gola ai “soliti” industriali che esse fossero nell’aria Euro. Infatti se le fabbriche avessero le ruote qui in Italia non ce ne sarebbe più una; meglio così chiudere qui (o limitare a pochissimi dipendenti la sede legale) e appoggiarsi a strutture straniere in modo da importare le merci quasi gratis, vista la libera circolazione di esse nella UE. Prevedo quindi che dopo la Grecia i nodi relativi alla Polonia, alla Rep Ceca, alla Slovenia, alla Slovacchia verranno tutti al pettine, forse fra breve, data la crisi mondiale. La colpa è dell’Euro? No, è come dire, in un omicidio che la colpa è del coltello e non della mano che lo ha impugnato. Ritornando agli amici Greci, essi hanno avuto un pessimo governo che ha speso enormemente di più di quello che poteva (ricorda qualcosa?) ed ora un altro brutto governo che, per riappianare i conti,  lo fa sulle spalle della povera gente.
 In tutto questo penso che la UE non centra in quanto a lei non interessa il modo (che lascia agli Stati) bensì il quanto ed il quando (ormai da subito).
Se la Grecia avesse deciso di uscire dall’Euro, avrebbe, di sicuro, dichiarato bancarotta e sarebbe stato il caos. Non più stipendi nè per dipendenti, nè per i poliziotti, nè per le forze armate. Niente pensioni e i soliti furbi (quelli che ci sono anche da noi) sarebbero stati già da tempo con “le palle” al sicuro in qualche bell’isola tropicale.


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