Ci deve essere qualcosa nel
sangue di noi latini (per noi intendo: Italiani, Francesi, Spagnoli e
Portoghesi e relative ex colonie) che ci fa sperare, nei momenti di difficoltà,
l’arrivo di un “demiurgo”, di un “salvatore della patria”, di un “ghe pensi mì”.
Fin dai tempi di Coriolano, quando Roma era in ambasce, veniva eletto un
Dittatore a capo dello Stato, il quale, finito il pericolo, riemetteva il suo
mandato. Ciò avvenne, più o meno, fino a Caio Giulio Cesare che però pensò bene
di tenerselo finchè non fu eliminato alle idi di Marzo. Da lì in poi ecco un
fiorire di emuli fino ai recenti Mussolini, Franco, De Gaulle (per certi versi
lo era...) più vari Generalissimi, Colonellissimi ecc ecc dalla punta della
Terra del Fuoco al confine degli USA. E’ vero la Germania ha avuto il suo
Hitler, ma, come si dice, una rondine, non fa primavera. Certo adesso il potere
è diverso; oggi la dittatura può essere mediatica: vedi Berlusconi e il suo
partito di plastica o subdola vedi Grillo. Sì certo proprio lui. Più ne sento
parlare e meno mi piace. Non mi va giù
il fatto che sia l’unico padrone del marchio 5 Stelle, che sia l’unico a
dettare i diktat ai suoi sottoposti e men che meno quella sua aria di “so tutto
io e mo ve lo spiego”, odio la sua visone antifemmista ed il suo egocentrismo. Ammetto
che mi piaceva (e qualche volta ero pure andato a vederlo) nei sui spettacoli
live e nelle sue frecciate verso la società corrotta, ma da qui a farne il mio
futro leader ce ne corre. Qualche volta mi sono imbattuto nei suoi discepoli
più fanatici (i così detti “grillini”) ed ogni volta la sensazione è stata
sempre sgradevole. Tipi con una certa luce esaltata negli occhi ed un’aria di
supponenza se non di alterigia poco rassicurante. Spero che il suo bluff sia
scoperto presto se no credo che cadremo dalla padella alla brace.
venerdì 16 novembre 2012
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