Domenica
prossima andrò con convinzione a votare alle Primarie del Partito Democratico (per chi è ovvio un mio segreto) certo che così facendo mi
avvicinerò quanto più possibile al mio concetto di democrazia. Come più volte
ho detto non serve per l’Italia un “Unto da Dio” nè un “Messiah nuotatore” ma
semplicemente una persona seria con buone e fattibili idee che, all’interno di
un partito politico (indispensabile in una democrazia) e quindi di un’idea di
società , porti avanti delle sue differenze, a volte sostanziali, dagli altri amici-competitori.
Se vincerà il “mio cavallo” sarà lui quello che si dovrà battere nelle elezioni
nazionali di primavera contro gli altri avversari.
Cosa c’è di più democratico di questo? Infatti all’interno
del centrosinistra le varie “correnti” hanno trovato i loro capi che se anche
non dovessero vincere porteranno certamente in futuro un loro contributo d’idee
quanto più pesante quanti più voti prenderanno.
Qualcuno (forse molti) diranno: ma basta con i partiti,
fanno tutti schifo! Ciò è sbagliato in quanto non è il partito a fare ribrezzo
ma la percentuale di mele marce che in esso è presente e in questo le destre
sono leader assolute.
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