Quasi quasi, insieme con
amici, mi viene voglia di fondare un partito o meglio, come è di moda dire
oggi, un “movimento”. E che ci vuole? Per raccogliere le firme si promette una
salsiccia a testa e con i tempi che corrono chissà la fila... Il nome? Viva
L’Italia con tanto di inno demente e come simbolo un tricolore tenuto in
mano da un orso rampante. Promettere poi: abolizione totale dell’IMU,
abolizione totale dei bolli auto e moto (anche per chi ha la Roll Royce),
riduzione del IRPEF ad una aliquota unica del 16% per tutti (anche se così si
deve cambiare la Costituzione), mordacchia alla Guardia di Finanza,
finanziamenti a pioggia per la ripresa, abolizione della TARSU, federalismo
(nel senso che ognuno si tiene in tasca i propri danè), via le accise sulla
benzina, un’IVA unica al 10% (o anche meno), mordacchia ai magistrati troppo
ficconasuti, uscita dall’euro e già che ci siamo anche dalla vecchia lira
coniando una nuova moneta l’italiera, e la Nazione Bengodi, fuori dalle
palle tutti gli stranieri in primis i mussulmani (del resto il Vaticano dov’è
se non al centro del Paese) che non se ne può più di veder culi all’aria mentre
pregano, lavori forzati ai clandestini che di terra da arare ce ne è. Il tutto
con quali fondi? Svicolare le domande e proponendo improbabili entrate (tanto
chi controlla?) e dire sempre che nei sondaggi si è il primo partito
d’Italia e che quelli degli altri sono faziosi e tendenziosi. Ripetere le 4
stronzate sempre ed ovunque come un mantra e poi quando Monti varava le sue
manovre noi di certo non c’eravamo. Siatene certi che un po’ di voti ne
raccoglierei tanto da sistemarmi io e loro e i nostri parenti per i prossimi
anni. Bando agli scherzi vorrei che invece di candidati della cosidetta società
civile presi fra avvocati, magistrati, grandi imprenditori, atleti di fama
internazionale, attricette varie ci fossero più pensionati monoreddito di
Milano, disoccupati 55enni di Genova, precari 40enni di Firenze, cassaintegrati
di Napoli, massaie di Voghera (si dice così no?), giovani disillusi di Palermo.
Forse la Nazione avrebbe, in tal maniera, manovre economiche e giustizia
migliore.
venerdì 11 gennaio 2013
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1 commento:
Io credo che se in parlamento si fossero le casalinghe che devono fare i salti mortali per tirare la fine del mese e fare quadrare i conti (vedi mia moglie con tre figli e monoreddito impiegatizio)
il paese andrebbe sicuramente meglio.
Ma sono veramente demoralizzato.
ciao
Mario
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