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Una via consolare romana |
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Strada romana in Liguria |
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Le vie romane in Liguria- Piemonte |
Parlandovi della Val d’Aosta (nel
mio ultimo post vinicolo) accennai
alla via consolare romana della Gallie che si snodava lungo la valle per poi
salire probabilmente sul Gran San Bernardo(a nord di Aosta) o per il Piccolo
San Bernardo (a ovest di Aosta) e da lì (dopo aver valicato le Alpi) scendere
nella Gallia di allora. Ovviamente essa era utilizzata solo nella bella
stagione. Del resto nel periodo invernale le truppe (ma anche le carovane di
mercanti) erano acquartierate nei rispettivi accampamenti invernali (gli Hibernacula)
e fino a tutto il Rinascimento, quasi ci fosse un’intesa fra le parti
belligeranti (e probabilmente c’era) non si combattevano guerre almeno fino
alle idi di Marzo (mese appunto e non a caso dedicato al dio della guerra
Marte, mentre la dea relativa era chiamata Bellona, nome derivato da bellum
belli = guerra). Va aggiunto che la consolare valdostana non era l’unica via
per l’odierna Francia. Altre si snodavano per i valichi del Piemonte (di cui la
principale era lungo la Val
di Susa, da cui scese probabilmente anche Annibale) e un’altra costeggiava la
costa ligure. Essa iniziava a Luni (proveniente da Pisa) e per un certo periodo
si dirigeva solo verso Augusta Parmensis (Parma) (facendo il passo del
Lagastrello e lì incontrando la via Emilia) quindi Placentia (Piacenza), Derthona
(Tortona) e poi ritornare in Liguria a Genova. Da lì proseguiva verso l’altra
importante città romana ligure: Abentimilium (Ventimiglia oggi) e poi verso
Nizza e Marsiglia. Gli ingegneri romani capirono presto che questo era un lungo
giro e quindi fecero una bretella
(così la chiamiamo oggi) che da Luni andava a Brugnato e quindi attraverso il
passo del Bracco portava a Segesta (Sestri Levante), a Clavis (Chiavari) e
quindi a Genova. Questo tratto oggi è ancora in uso e si chiama strada statale
Aurelia che ricalca grosso modo l’antico percorso. In certi luoghi è rimasto,
nell’epoca attuale, il toponimo strada
romana, in altri ci sono ancora
delle vestigia evidenti. La via più comoda rimaneva senz’altro quella marittima
e poteva (in caso di bel tempo) essere usata tutto l’anno. Dai vari porti del
Tirreno, facendo tappa a Luni, poi Portus Veneris (Portovenere), Vernazza,
Sestri, Chiavari, Portus Delphini
(Portofino), Rapallo si arrivava a Genova (Genua) e poi lungo la costa ligure
in Gallia.
2 commenti:
Tieni presente che le vie romane furono usate per tutto il medioevo (anche se non avevano più la tecnologia per aggiustarle) e che in tempi moderni le strade carrozzabili sono moltissime volte poste sopra quelle antiche. Così sì anche se a tratti esse riafforano o hanno percorsi leggermente diversi causati dallo scorrere del tempo. Del resto i passi alpini (per esempio) altro non sono che antichissimi percorsi. Ciao
Christomannos:
Non metterti a ridere ma la via per le Gallie è ancora percorribile?
ciao
Ms
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