Ormai
è da tempo acclarato, la quasi totalità dei giornalisti sportivi televisivi è
di un’ignoranza unica. Va altredetto che pure tra i cosidetti “anchormen” impegnati o tra
quelli dei telegiornali la situazione non è certo, almeno qui in Italia, delle
più rosee. Dei rimanenti alcune sono donne e qui, come si dice, spesso casca l’asino...
Mi chiedo perché preparate e brave (ma anche avvenenti, non c’è dubbio) come
Luisella Costamagna o Tiziana Panella (tanto per fare due nomi) le vengono
(spero che sia così) imposte dalla regia scomodissimi ed alti seggioloni, o
inquadrature (voyeuristiche) a livello gambe e scarpe col solo scopo di far vedere
un po’ di coscia ed alzare quindi lo share. Credo che non ci sia bisogno di
questi mezzucci. Gli argomenti che trattano e spesso gli ospiti che accolgono
nei loro programmi giudico sufficenti a far interessare il pubblico televisivo.
Di più penso che dovrebbero essere loro stesse a non voler questo sia per
rispetto verso tutte le donne sia per non sembrare una Parietti qualunque.
Anche sui giornalisti maschietti c’è poi almeno una cosa da ridire. Ve ne sarete certo
accorti che da qualche anno alcuni di loro si presentano a noi in (finte)
maniche di camicia (ma con la cravatta a posto) come se fossero stati sorpresi
là nella loro scrivania. Bene, tutto ciò mi sembra ridicolo ed anche
maleducato. Se vuoi apparire sportivo mettiti pure un maglioncino o una
t-shirt, se vuoi apparire conforme mettiti anche la giacca, ma evitiamo queste
cialtronerie.
sabato 23 marzo 2013
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