sabato 23 marzo 2013

I/le "soliti/e" giornalisti/e tv





Ormai è da tempo acclarato, la quasi totalità dei giornalisti sportivi televisivi è di un’ignoranza unica. Va altredetto che pure tra i cosidetti “anchormen” impegnati o tra quelli dei telegiornali la situazione non è certo, almeno qui in Italia, delle più rosee. Dei rimanenti alcune sono donne e qui, come si dice, spesso casca l’asino... Mi chiedo perché preparate e brave (ma anche avvenenti, non c’è dubbio) come Luisella Costamagna o Tiziana Panella (tanto per fare due nomi) le vengono (spero che sia così) imposte dalla regia scomodissimi ed alti seggioloni, o inquadrature (voyeuristiche) a livello gambe e scarpe col solo scopo di far vedere un po’ di coscia ed alzare quindi lo share. Credo che non ci sia bisogno di questi mezzucci. Gli argomenti che trattano e spesso gli ospiti che accolgono nei loro programmi giudico sufficenti a far interessare il pubblico televisivo. Di più penso che dovrebbero essere loro stesse a non voler questo sia per rispetto verso tutte le donne sia per non sembrare una Parietti qualunque. Anche sui giornalisti maschietti c’è poi almeno una cosa da ridire. Ve ne sarete certo accorti che da qualche anno alcuni di loro si presentano a noi in (finte) maniche di camicia (ma con la cravatta a posto) come se fossero stati sorpresi là nella loro scrivania. Bene, tutto ciò mi sembra ridicolo ed anche maleducato. Se vuoi apparire sportivo mettiti pure un maglioncino o una t-shirt, se vuoi apparire conforme mettiti anche la giacca, ma evitiamo queste cialtronerie.


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