domenica 16 giugno 2013

A proposito di Gregorio Lago




E sì ogni tanto mi piace tradurre i nomi e cognomi inglesi in italiano tanto per vedere l’effetto che fa. Bando alle ciancie quest’ultimo album live di Greg Lake, Songs of a Lifitime derivato da un tour a cavallo fra il 2012 e 2013, sarebbe un ottimo prodotto se non fosse che a parte il suo vocione, il basso qui, la chitarra là, si esibisce (e non se ne capisce il motivo) su basi registrate (sic!); a questo aggiungiamo le lunghe parti di parlato, che. per chi conosce l’inglese, possono essere interessanti (ma dopo più ascolti no). In esse si parla della sua passione per Elvis Presley, il suo primo incontro con Fripp, gli elogi su Giles (un batterista con le mani indipendenti l’una dall’altra), delle lezioni con lui di chitarra, quella banda strana dei King Crimson, il loro primo album e la favolosa copertina (forse la più bella della musica prog e non solo), dell’artista che dopo averla consegnata muore, degli ELP e della canzone Lucky Man. In ultima analisi il buon Greg, di certo il più bolso, almeno fisicamente parlando, degli ex ELP, (fateci caso il suo faccione assomiglia moltissimo al faccione della copertina di In The Court Of Crimson King)) avrebbe potuto fare un album migliore ma, tutto sommato, si fa comunque ascoltare pur non essendo certo un capolavoro.
Voto:   + + +

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