venerdì 2 maggio 2014

Genova e i suoi musei


Genova il centro storico
Il Porto Antico
La Lanterna (Simbolo di Genova)
Porta Soprana
La "Supposta" Casa di Colombo
S.Lorenzo
Palazzo Rosso

Gli antichi portici di via XX Settembre

Il "pittoresco" rione di Boccadasse
Oggi continuo a seguire il consiglio del buon Edulms riguardo a postare alcune città italiane e i loro principali musei (almeno per me). Siamo quindi a Genova capoluogo della Liguria e importantissimo scalo commerciale sia italiano che europeo. Il nome della città sembra forse derivare dall’antichissimo indoeuropeo e parrebbe (uso il condizionale perché le ipotesi sono parecchie) che volesse dire incavo a forma di conca dato che il piccolo golfo da cui poi venne ricavato il porto (vedi foto aerea) lo ricorda. Di certo il luogo fu abitato fin dal VI millennio a.C. e poi dai Liguri-celti. Fu quindi romana e grazie al fatto che durante la discesa di Annibale in Italia (III sec. a.C.) rimase fedele all’Urbe, Roma la premiò poi con ampliamenti del porto, palazzi, templi e un circo. Fu anche sede di una flotta militare e già allora fra i più importanti porti mercantili. Il noto Agrippa (quello del Pantheon per intenderci) risiedette come prefetto nella città ligure in una sontuosa casa posta a sud dell’attuale Porto Antico, mentre il foro era circa dove è adesso la piazza antistante la cattedrale di S. Lorenzo. Come quasi tutte le città italiane dovette poi subire le invasioni barbariche, i Bizantini, i Longobardi e i Franchi; tutti questi contribuirono alla scomparsa delle vestigia romane riutilizzate poi dagli abitanti per fortificare o ricostruire la città. Nel medioevo divenne prima libero comune e poi Repubblica retta prima da consoli, poi da dogi e quindi dalle potenti famiglie genovesi (i Doria e i Fieschi, per esempio). Ciò durò per più di otto secoli fino a quando Napoleone la occupò e con la Restaurazione venne assegnata allo Stato Sabaudo (così che tutti gli stati europei che dovevano denaro alla Repubblica trovarono il modo per evitare di ridarlo). I Genovesi mal sopportavano i Piemontesi e così nella metà del XIX sec si ebbe una sollevazione popolare repressa dai Savoia nel sangue, negli stupri e saccheggi. Quando era la Repubblica di Genova, fu una potenza navale di prim’ordine, prima in antagonismo con Venezia, Pisa e Amalfi (le altre Repubbliche Marinare), poi decadute quest’ultime due lottò (con alterne fortune) a lungo con la Serenissima per il predominio del Mediterraneo. In pratica, nel suo massimo splendore, aveva il totale controllo del Tirreno, del Mediterraneo fino alla Spagna, del mar Nero e di alcune isole greche con possedimenti a Costantinopli, in Palestina e a Cipro. Il suo santo patrono è S. Giorgio e la sua bandiera (anche oggi) nei secoli fu una croce rossa su campo bianco. Era tale la sua potenza navale che l’Inghilterra (pagandole un tributo) chiese di poter issare sulle sue navi la bandiera genovese così da essere sicura da attacchi nemici; ancora oggi essa è il simbolo di Londra, della Royal Navy e dell’Inghilterra e con quella di Scozia e Galles fa parte dell’ Union Jack. Altrettanto fecero i Crociati (trasportati in Palestina dai Genovesi) e ne divenne il loro simbolo. Unitamente alla potenza militare e navale fu importantissima distributrice di denaro a prestito per le nazioni europee grazie ai suoi ricchissimi banchi.
Se Venezia si può dire estroversa e subito fruibile Genova è senz’altro introversa e da scoprire piano piano. Inoltrarsi nel suo centro storico (fra i più grandi d’Europa ed oggi, dopo decenni di degrado, restaurato e percorribile dai turisti) e imbattersi dopo un dedalo di caruggi (stretti vicoli) in una piazzetta e in qualche meravigliosa antica costruzione o chiesa è un’ interessante esperienza.
Come musei consiglierei la visita di Palazzo Rosso e Palazzo Bianco (uniti in un unico percorso museale) per info qui. Andate poi senz’altro a visitare l’Acquario (fra i più completi d'Europa) e come cucina non mancate di assaggiare la focaccia (che a Genova è un’altra cosa) e in qualche ristorantino la pasta al pesto, la cima alla genovese o il coniglio alla ligure, immancabili poi i piatti di mare, quanto ai vini un Pigato d’Albenga, un Rossese di Dolceacqua o un Vermentino di Luni.

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