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Genova il centro storico |
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Il Porto Antico |
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La Lanterna (Simbolo di Genova) |
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Porta Soprana |
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La "Supposta" Casa di Colombo |
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S.Lorenzo |
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Palazzo Rosso |
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Gli antichi portici di via XX Settembre |
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Il "pittoresco" rione di Boccadasse |
Oggi
continuo a seguire il consiglio del buon Edulms riguardo a postare alcune città
italiane e i loro principali musei (almeno per me).
Siamo
quindi a
Genova capoluogo
della Liguria e importantissimo scalo commerciale sia italiano che europeo. Il
nome della città sembra forse derivare dall’antichissimo indoeuropeo e parrebbe
(uso il condizionale perché le ipotesi sono parecchie) che volesse dire incavo
a forma di conca dato che il piccolo golfo da cui poi venne ricavato il porto
(vedi foto aerea) lo ricorda. Di certo il luogo fu abitato fin dal VI millennio
a.C. e poi dai Liguri-celti. Fu quindi romana e grazie al fatto che durante la
discesa di Annibale in Italia (III sec. a.C.) rimase fedele all’Urbe, Roma la
premiò poi con ampliamenti del porto, palazzi, templi e un circo. Fu anche sede
di una flotta militare e già allora fra i più importanti porti mercantili. Il
noto Agrippa (quello del Pantheon per intenderci) risiedette come prefetto
nella città ligure in una sontuosa casa posta a sud dell’attuale Porto Antico,
mentre il foro era circa dove è adesso la piazza antistante la cattedrale di S.
Lorenzo. Come quasi tutte le città italiane dovette poi subire le invasioni
barbariche, i Bizantini, i Longobardi e i Franchi; tutti questi contribuirono alla
scomparsa delle vestigia romane riutilizzate poi dagli abitanti per fortificare
o ricostruire la città. Nel medioevo divenne prima libero comune e poi
Repubblica retta prima da consoli, poi da dogi e quindi dalle potenti famiglie
genovesi (i Doria e i Fieschi, per esempio). Ciò durò per più di otto secoli
fino a quando Napoleone la occupò e con la Restaurazione venne assegnata allo
Stato Sabaudo (così che tutti gli stati europei che dovevano denaro alla
Repubblica trovarono il modo per evitare di ridarlo). I Genovesi mal
sopportavano i Piemontesi e così nella metà del XIX sec si ebbe una
sollevazione popolare repressa dai Savoia nel sangue, negli stupri e saccheggi.
Quando era la Repubblica di Genova, fu una potenza navale di prim’ordine, prima
in antagonismo con Venezia, Pisa e Amalfi (le altre Repubbliche Marinare), poi
decadute quest’ultime due lottò (con alterne fortune) a lungo con la
Serenissima per il predominio del Mediterraneo. In pratica, nel suo massimo
splendore, aveva il totale controllo del Tirreno, del Mediterraneo fino alla
Spagna, del mar Nero e di alcune isole greche con possedimenti a Costantinopli,
in Palestina e a Cipro. Il suo santo patrono è S. Giorgio e la sua bandiera
(anche oggi) nei secoli fu una croce rossa su campo bianco. Era tale la sua
potenza navale che l’Inghilterra (pagandole un tributo) chiese di poter issare
sulle sue navi la bandiera genovese così da essere sicura da attacchi nemici;
ancora oggi essa è il simbolo di Londra, della Royal Navy e dell’Inghilterra e
con quella di Scozia e Galles fa parte dell’ Union Jack. Altrettanto fecero i
Crociati (trasportati in Palestina dai Genovesi) e ne divenne il loro simbolo.
Unitamente alla potenza militare e navale fu importantissima distributrice di
denaro a prestito per le nazioni europee grazie ai suoi ricchissimi banchi.
Se Venezia si può dire estroversa e subito fruibile Genova
è senz’altro introversa e da scoprire piano piano. Inoltrarsi nel suo centro
storico (fra i più grandi d’Europa ed oggi, dopo decenni di degrado, restaurato
e percorribile dai turisti) e imbattersi dopo un dedalo di caruggi (stretti
vicoli) in una piazzetta e in qualche meravigliosa antica costruzione o chiesa
è un’ interessante esperienza.
Come musei consiglierei la visita di Palazzo
Rosso e Palazzo Bianco (uniti in un unico percorso museale) per info
qui. Andate poi senz’altro a visitare l’Acquario (fra i più completi
d'Europa) e come cucina non mancate di assaggiare la focaccia
(che a Genova è un’altra cosa) e in qualche ristorantino la pasta al pesto,
la cima alla genovese o il coniglio alla ligure, immancabili poi
i piatti di mare, quanto ai vini un Pigato d’Albenga, un Rossese di
Dolceacqua o un Vermentino di Luni.
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