In una rarissima giornata di bel
tempo (ma poi si è subito riannuvolato, non vi preoccupate…) sono riuscito a
scattare la foto di cui sopra inerente al Monviso la più alta cima delle Alpi Cozie con i suoi 3842 metri s.l.m. Io ero
di stanza a 2000 metri
(quasi sempre immerso nelle nuvole e nella pioggia grrrr!), in una valle vicina
(Val Maira) che è prossima al confine fra le Alpi Marittime e quelle Cozie.
In una adiacente alla “mia” (prima o poi ve ne parlerò) c’è quella di
Castelmagno, nota per il suo favoloso formaggio. Ma torniamo al Monviso, in
antichità era ritenuto il monte più alto delle Alpi (oggi sappiamo che è il
Monte Bianco alto più di 1000
metri rispetto a questo) e ciò fino a quasi in età
moderna. Per la sua forma piramidale, era anche considerato sacro dalle
popolazioni indigene. Questa falsa convinzione era dovuta probabilmente al
fatto che era molto visibile dalla Pianura Padana (e da Torino in particolare)
e svettava su tutte le altre cime individuabili. Il suo nome sembrerebbe
derivare dal latino Mons (=monte) e Vesulus (=ben visibile) e il perché appare
ora chiaro. Inutile ricordare che dalle sue pendici nasce il fiume più lungo
d’Italia: il Po. Lasciamo ovviamente perdere le cretinate leghiste sulla
”sacra” fonte e relative idiote ampolle.
sabato 23 agosto 2014
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1 commento:
Con tutto il rispetto per chi la pensa in modo diverso, a me sembrava una trovata suggestiva quella dell'ampolla.
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