E
così la “Coppa Del Nonno” (alias Confederations Cup) è finita. Quali
conclusioni trarre? Per prima cosa che le squadre europee che
concorranno ai prossimi Mondiali di Calcio dovranno per forza tener presente il
clima caldo umido del Brasile. Infatti se qui siamo per così dire abituati a
temperature sui 30° (in estate) ci
troviamo in grossa difficoltà quando il tasso d’umidità supera il 60% (ovvio
che le squadre nordiche ne saranno ancor più svantaggiate). Secondo punto la
UEFA o chi per lei ha organizzato questo minitorneo non tenendo in assuluto
conto i tempi di recupero; non è possibile infatti giocare al meglio dopo soli
due giorni e dopo aver affrontato i tempi supplementari e lo stress dei
calci di rigore. Infatti nella partita Italia-Uruguay gli Azzurri sono rimasti
senza fiato per circa 75 minuti (nonostante i cambi) giocando contro una squadra
(a parità di energie fisiche) a loro inferiori. Stessa cosa è avvenuta con
Brasile-Spagna dove il risultato è bugiardo dei reali valori fra le due
squadre. Mi sarebbe infatti piaciuto vedere l’incontro fra queste due squadre entrambe
con energie fresche paritarie. Dopo questa Confederations Cup rimango del mio
solito parere: nei prossimi Mondiali 3 sono le squadre favorite: Argentina (in
primis e se si dota di un allenatore degno di tale nome), Spagna e Germania, un
gradino sotto il Brasile non foss’altro che gioca in casa e prima delle
outsider l’Italia seguita dalla Francia.
lunedì 1 luglio 2013
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1 commento:
Ma prima dall'adaptazione al nostro clima (dove molti scelgono per rimanere per sempre e le nostre dimenzioni continentale (cosa spesso inpensabile per molti) aggiungo che tutti devono, per PRIMA cosa sapere che devono anche allenarsi MOLTO di piú perché dal Brasile si puó aspettare cosa dal genero che è successa particolarmente ieri.... rispettare i nosri gialli perché quando ci dedichiamo veramente ad una cosa la facciamo benissimo.... almeno nel calcio fino adesso chi "PARLA PIÚ ALTO" (como dichiamo in Brasile) siamo noi...e MOLTO piú alto a proposito... olé olé olé olé olé olé
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