mercoledì 3 luglio 2013

Una risposta...


Con questo post vorrei chiudere l’amichevole discussione sul recentissimo minitorneo chiamato Confederations Cup. Qui voglio premettere che per la finale il mio personale tifo andava verso i giocatori brasiliani anche perché gli spagnoli, che da alcuni anni vincono quasi tutto, come le squadre troppo vincitrici, risultano alla fine antipatici. Poco importa che il palmares dei carioca si impreziosisse di un altro discreto risultato (per quello che poi importa...alla fine sono loro nel conteggio delle vittorie a giocarsela con il Belpaese: loro 5 Campionati del Mondo e noi 4, gli italiani 2 volte in finale di cui una persa ai rigori....ahi Baggio! E se fosse andata diversamente oggi il conto sarebbe un altro. Ah dimenticavo anche un 3° posto a Italia’90) il risultato credo sia alla fine giusto ma non credo che il divario con gli iberici siano le 3 reti. All'amico Edulms (e questo è ovvio il mio parere) non fu problema di allenamento (chi è che può sottovalutare i carioca?) ma di stanchezza. L’unica cosa che volevo sottolineare infatti era che l’UEFA doveva dare più tempo per il riposo fra una partita e l’altra (specie nelle finali) così da dare a noi spettatori uno spettacolo migliore e rimane poi sempre il dubbio: a parti invertite, cioè il Brasile se avesse giocato i supplementari con l’Uruguay e poi i calci di rigore (e c’è mancato poco) e se avesse avuto un giorno di meno di riposo, mentre la Spagna avesse vinto sull‘Italia entro i 90 minuti e un giorno di più di riposo il risultato sarebbe stato lo stesso?
Un’ultima cosa: secondo il mio parere, il torneo era meglio una volta prima che Blatter facesse questi idioti cambiamenti, quando cioè si chiamava Mundialito ed a esso partecipavano tutte le nazionali che avessero almeno vinto un mondiale. Credo che infine l’utilità della Confederations sia stata quella di poter capire com’è il Brasile, i suoi stadi, il suo clima e la sua simpatica gente; dopodiché basta! Dimentichiamo (almeno sino al 2014) i 22 giovanotti in mutande e maglietta che rincorrono un pallone e concentriamoci piuttosto sulla crisi mondiale, sulla disoccupazione dilagante, sui problemi della Grecia e delle troppe tasse tipo qui in Italia, di come si spendono (male e scioccamente) i pochi denari per manifestazioni sportive (o inutili aerei) piuttosto che per il popolo (vedi , per esempio, il Brasile), sul clima del pianeta, sulle guerre civili in Siria e Afghanistan, sulla voglia di libertà dell’Egitto e Turchia, sull’inquinamento e sulle ingiustizie che minano le fondamenta di ogni Paese civile.

1 commento:

edulms ha detto...

Questa "stanchezza" (le virgolette, al conto mio, mia opinione ovviamente si chiama da noi "amarelão", o sia, "paralizzazione" davanti un'avversario che non ti lascia "respirare"; sinceramente non so dove gli spagnoli potevano trovare antipatia in quella partita, datto che nonostante l'ultimo (e unico mondiale, in cui non ha avuto il Brasile nel percorso, non dimentichiamoci)aveva davanti se MOLTISSIMA tradizione, storia e, sempre qualcuno che puó pare la differenza.... e che la Spagna possa anche sapere se Scolari avessi scelto altri il sacco (di gols) sarebbe certamente piú farto).... olé toreros, olé...