Il vitigno Lambrusco |
Non molto tempo fa, l’amico
Edulms mi disse, in una sua e-mail, che stava per assaggiare un vino italiano:
il Lambrusco, così, nonostante sia passato un certo tempo, ho pensato
di inaugurare una nuova rubrica giusto sui vini e pertanto parlare oggi di esso.
La zona di produzione è nell’Emilia e in una porzione della bassa Lombardia (a
sud di Mantova) il vitigno è il lambrusco. Si distinguono queste sottovarietà
(ognuna leggermente diversa dall’altra):Lambrusco
Reggiano, L. Salamino, L. di Sorbara, L. Grasparossa, L. Mantovano, è una
DOC. Il suddetto prodotto si presenta con un rosso rubino vivace, profumo
vinoso e con sentori di bacche rosse (ciliegia), solitamente frizzante (la
diversità dallo spumante è nelle atmosfere, qui una) con bollicine medie ed evidenti,
buona acidità e viene commercializzato anche nella versione amabile. Il vino
non si presta ad invecchiamento e risulta di pronta beva (quindi non complesso
né particolarmente elaborato o difficile né per palati fini), nonostante questo
(o forse anche per questo) è fra i vini italiani più esportati e conosciuti.
L’abbinamento (da me consigliato) e con i primi piatti regionali (tipo
tagliatelle al ragù, meno con le lasagne), i secondi come lo zampone o il
cotechino oppure con i salumi a pasta grassa (salame o mortadella, per
intenderci, ma non con il prosciutto crudo a cui rigorosamente va abbinato un
bianco). Nella versione amabile ovviamente va con i dolci tipo la crostata di
frutta (con marmellata di ciliegie). Un vino simile (sebbene di certo diverso
per certi aspetti) è la
Bonarda dell’Oltrepò Pavese.
1 commento:
Caspita.... bello che abbi diciso di cominciare a parlare dei vini; l'ho assaggiato giorni ga, e te lo dico, che mi è piasciutissimo molto).
Cin cin ;-)
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