lunedì 30 giugno 2014

Il vino Lambrusco


Il vitigno Lambrusco

Non molto tempo fa, l’amico Edulms mi disse, in una sua e-mail, che stava per assaggiare un vino italiano: il Lambrusco, così, nonostante sia passato un certo tempo, ho pensato di inaugurare una nuova rubrica giusto sui vini e pertanto parlare oggi di esso. La zona di produzione è nell’Emilia e in una porzione della bassa Lombardia (a sud di Mantova) il vitigno è il lambrusco. Si distinguono queste sottovarietà (ognuna leggermente diversa dall’altra):Lambrusco Reggiano, L. Salamino, L. di Sorbara, L. Grasparossa, L. Mantovano, è una DOC. Il suddetto prodotto si presenta con un rosso rubino vivace, profumo vinoso e con sentori di bacche rosse (ciliegia), solitamente frizzante (la diversità dallo spumante è nelle atmosfere, qui una) con bollicine medie ed evidenti, buona acidità e viene commercializzato anche nella versione amabile. Il vino non si presta ad invecchiamento e risulta di pronta beva (quindi non complesso né particolarmente elaborato o difficile né per palati fini), nonostante questo (o forse anche per questo) è fra i vini italiani più esportati e conosciuti. L’abbinamento (da me consigliato) e con i primi piatti regionali (tipo tagliatelle al ragù, meno con le lasagne), i secondi come lo zampone o il cotechino oppure con i salumi a pasta grassa (salame o mortadella, per intenderci, ma non con il prosciutto crudo a cui rigorosamente va abbinato un bianco). Nella versione amabile ovviamente va con i dolci tipo la crostata di frutta (con marmellata di ciliegie). Un vino simile (sebbene di certo diverso per certi aspetti) è la Bonarda dell’Oltrepò Pavese.

1 commento:

edulms ha detto...

Caspita.... bello che abbi diciso di cominciare a parlare dei vini; l'ho assaggiato giorni ga, e te lo dico, che mi è piasciutissimo molto).
Cin cin ;-)