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Carema |
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Una collina vitata |
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Le vigne |
Parliamo quest’oggi di un altro
ottimo vino rosso piemontese il Carema.
Esso viene prodotto nel circondario del piccolo paese omonimo posto al confine
con la Val D’Aosta
(è sotto all’angolo sud-est di essa), non so se adesso fa parte della provincia
di Torino o di Ivrea. Poco importa, quello che a noi interessa è che viene
coltivato in terrazze dalle caratteristiche pergole e prodotto dal “solito”
vitigno Nebbiolo (quello che da anche il Barolo e il Barbaresco per intenderci)
per non meno dell’85% ed eventualmente il restante con l’aggiunta di altre uve
a bacca rossa. Deve essere affinato per 36 mesi di cui in botte (di legno) per
non meno di 24. La Riserva ha altri 12 mesi in più di cui almeno 30 in botte. Come sempre
accade è il particolare terreno che lo rende caratteristico dagli altri
Nebbioli (in Francia dicono terroir)
così si presenta di un bel colore rosso rubino con riflessi granati, odore
ampio, intenso e persistente, etereo (nella riserva), elegante, speziato e con
un caratteristico profumo di rosa macerata. Anche in bocca le sensazioni sono
ottime: alcolico, di corpo, caldo e vellutato, morbido, intenso e persistente.
Gli abbinamenti sono per i piatti sia valdostani che della cucina piemontese
(penso ai famosi bolliti), alle carni rosse e alla selvaggina da pelo; ottimo
anche con i formaggi a pasta dura e stagionati.
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Come arrivarci |
3 commenti:
Cin Cin ;-)
Mai sentito questo vino.
certo che sei una enciclopedia dei vini!!!
ciao
Ms
Visto che fra le altre cose sono anche sommelier un po' ne conosco e ne ho assaggiati. Il Carema èfra i miei preferiti.
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