Beh questa è proprio bella! Se
seguite il mio blog sapete come la penso sullo smodato (e idiota) uso
dell’inglese sia da parte dei giornalisti che della politica a cui aggiungo i
“cosidetti” creativi. Sentite qui… Qualche tempo fa, lungo il.mio peregrinare per
lo Stivale, incontrai e divenni amico di un inglese che tra l’altro faceva il
sindacalista nella sua nazione. Una chiacchiera tira l’altra (e anche un buon
bicchiere di vino e un bel tagliere di affettati, alla facciaccia di
quegl’antipatici di vegani!) e fra queste gli raccontai “quella” nostra brutta
abitudine e gli chiesi ma lì in G.B. visto che parlate ovviamente l’inglese, lo
Stato, quando vuole buttare fumo negl’occhi, cosa usa? Il latino, mi rispose!
…Nessun commento o se preferite no comment! Infatti non mi capacito
perché da noi si dica nei media (a proposito è una parola latina e
quindi, per favore, pronunciatela come è scritta!) competitor al posto
di competitore; tra l’altro anch’essa deriva dal latino: cum peto (is, petivi,
petitum, petere) ossia richiedo insieme; oppure timing invece di
tempistica (anche lì la radice è latina: tempus) e poi rumors al posto
di pettegolezzi (ove rumor ha le radici in rumor –is latino). A questi
aggiunngo a mo’ di esempio gli irripetibili e stupidi hot spot (punti
d’interesse), jobs act (piano per il lavoro), stepchild atoption (adozione
del configlio), bail in (che mi piacerebbe tradurre con il noto termine
ligure: belino!) a cui senza ombra di dubbio preferisco il bed in di
John Lennon memoria. Perché allora lo fanno? Forse per farsi belli, per sembrar
saccenti, per un senso (falso) di novità, perché “è figo” o forse,
semplicemente, perché sono degli idioti raglianti…
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2 commenti:
o forse come dicevi tu al sindacalista, per gettare fumo negli occhi, visto che buona parte degli italiani non sa l'inglese.. e così uno se li rigira meglio.. ;-)
Perchè lo fanno? Opto per la tua ultima opzione!!!
ciao
Ms
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