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Elmo Gallico-imperiale. Ritrovamento archeologico |
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Elmo Gallico-imperiale con i rinforzi. Ricostruzione |
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Elmo Gallico-imperiale da centurione. Ric. |
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Elmo Gallico-imperiale da tribuno. Ric. |
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Elmo Intercisa. Ric |
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Elmo Intercisa da Ufficiale |
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Elmo di Berkasovo. Ritrovamento archeologico |
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Elmo di Spangenhelm. Ritrovamento archeologico |
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Elmo Normanno. Ricostruzione |
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Elmo Crociato. Ricostruzione |
Ma
torniamo ai copricapi militari. Dalla nascita dell’Impero Romano (I sec a.C)
anche per i continui contatti avuti con i Galli (che all’inizio in fatto di
armature, spade ed elmi erano di molto superiori ai Romani, ad essi mancavano
solo la preparazione bellica e capaci generali) si impose in tutto l’impero
l’uso del cosidetto elmo Gallico-Imperiale. La sua costruzione (in ferro,
foderato all’interno di cuoio) fu standarizzata in tutte le officine del vasto
impero (ovviamente con le inevitabili differenze); esso presentava un
pronunciato paranuca, ampi paragnati incernierati e un rinforzo frontale e
gronda intorno alle orecchie. Il coppo fu ulteriormente rinforzato sotto Traiano
per resistere ai colpi delle spade curve dei Daci (che potevano oltrepassare dall’alto
lo scudo), facendo così sparire l’anello superiore; detto anello poteva essere
utile al legionario per agganciare l’elmo allo zaino. Il gallico-imperiale fu per
secoli (fino al III d.C) in uso anche per i graduati e gli ufficiali. L’unica
differenza era la presenza di una cresta: trasversale per i centurioni,
longitudinale per gli ufficiali, longitudinale ma con due penne ai lati per gli
opti (sottoufficiali), coperto da una pelle di leone per i vessilliveri ecc.
Così per oltre 300 anni la fanteria pesante romana era molto ben protetta e
solo con agguati singoli (leggi Selva di Teotoburgo e le legioni di Varo)
potevano sconfiggerla ed arrecare danni ai soldati. Verso la fine del III sec
però causa sia di un impoverimento dell’erario che di una caspicua entrata di
barbari nelle schiere romane si perse l’uso sia di quest’elmo che della lorica
segmentata. Apparvero pertanto, sopratutto a partire dal IV sec, sia copricapi
barbari (a cono con paranaso) che gli elmi detti Intercisa (di
ispirazione sasanide, cioè persiana) più facili da costruire e meno dispendiosi
anche se inferiori al suo precedente. A fianco di questo, specie per gli
ufficiali o generali (in alcuni casi anche impreziosito da gioielli) vi fu
quello di Berkasovo e una sua variante più leggera (senza gronda per la
nuca ma con il paranaso) il Spangenhelm per la cavalleria che
ricordiamo essere in pratica una fanteria a cavallo. Dopo il crollo dell’Impero
Romano d’Occidente (in quello d’Oriente o Bizantino per altri secoli furono usati
sempre gli elmi Attico-romani per gli ufficiali e guardie dell’imperatore e gli
ultimi sopra descritti per la truppa) i barbari adottarono ciascuno il suo ma
tutti assomigliavano a quello romano di Berkasovo. La leggenda che fossero tutti
ornati di corna ai lati è e rimane pura leggenda.
Con
un grande salto temporale arriviamo all’anno mille e all’elmo Normanno (o
vichingo) che veniva indossato sopra la cuffia di maglia di ferro e
presentava forma conica e vistoso paranaso. Esso fu adottato in Europa con
poche varianti fino al XIII sec quando sia grazie alle staffe che ad una sella
idonea la cavalleria pesante divenne un’arma micidiale; pertanto si sentì il
bisogno di proteggere integralmente il viso e così fece la sua comparsa l’elmo
detto dei Crociati. Più tardi e solo nel XV sec esso fu modificato
mettendo una Celata (baviera e visiera mobili). Dal fatto di alzare
quest’ultima per salutare (e per farsi riconoscere) deriva il tipico saluto
militare dei nostri giorni. Quindi vedere nella saga di re Artù (probabilmente
databile intorno al V/VI sec d.C) cavallieri corazzati di armatura rigida (con
giunture) e Celata combattere in tornei a cavallo (con le staffe) è un’altra
bestialità cinematografica. Con l’avvento delle armi da fuoco la funzione
dell’elmo cambiò (un esempio quello detto Spagnolo) ed essa fu quella
sopratutto di proteggere il soldato da eventuali schegge o frammenti che
sarebbero volati in una battaglia campale oltre che dai fendenti di spada che
era ancora in uso. Esso doveva lasciare il viso scoperto affinchè il soldato
potesse utilizzare con efficacia le prime armi da fuoco. Nei secoli successivi
XVIII, XIX sec), almeno fino al ‘900, esso in pratica scomparve. Per esempio durante le guerre napoleoniche solo pochi reparti lo avevano e per lo più essi erano nella cavalleria e la funzione dell'elmo era in pratica solo di abbellimento; del resto i pesanti tricorni che le truppe indossavano svolgevano abbastanza efficacemente la funzione protettiva almeno per le armi da fuoco di quel tempo. Esso rientrò
invece prepotentemente in uso con la I Guerra Mondiale ed è, con le sue moderne
varianti, usato ancora oggi.
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