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Elmo di zanne di cinghiale |
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Elmo Corinzio |
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Elmo Calcidico |
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Elmo macedone |
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Elmo Attico |
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Elmo Attico-romano |
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Elmo Italico-etrusco |
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Elmo Montefortino |
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Elmo di Coolus |
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Elmo di Coolus Manheim |
Il
buon
Christomannos mi ha detto che è interessato alla storia delle
armature e antiche armi in genere, così colgo l’occasione di parlarvi oggi degli
Elmi, di certo
fra le più affascinati armi da difesa.
Fin dagli albori l’uomo si è posto il problema di riparare
la testa dalle offese. Se ricordo bene l’Illiade descrive un elmo (credo di
Ulisse) composto di zanne di cinghiale (foto 1) e di certo questo fu uno dei più
ricercati dell’epoca. In Grecia si
svilupparono poi nei secoli altri tipi: quello Corinzio (nome derivato
dalla città di Corinto, foto 2) usato tipicamente dagli opliti (soldati che
predevano il nome dall’oplon = scudo ovale) della Grecia fin dal VII sec. a.C.
Per lo più fatto di bronzo, offriva una discreta protezione ma aveva il difetto
che, coprendo tutta la testa, non permetteva di sentire bene gli ordini e gli
squilli di tromba nè di vedere bene. Più tardi (V e IV sec), per ovviare al problema,
fu progettato l’elmo Calcidico (nome derivato da una città dell’isola
Eubea, sempre in Grecia, foto 3) che era più leggero ed offriva spazio sia per
le orecche che per gli occhi. Un miglioramento lo si ebbe sotto Alessandro
Magno (foto 4) che lo alleggerì ulteriormente e mise una cresta non solo per
far sembrare più alti i suoi soldati ma anche per proteggere la testa dai
fendenti. Parallelamente al Calcidico si diffuse l’elmo Attico (una
regione della Grecia foto 5) che con le sue varianti prese piede anche a Roma
(foto 6) divenendo il copricapo tipico (anche di molti film) dei pretoriani, degli
ufficiali (specie i generali) e degli imperatori. Offriva una discreta
protezione ed era sormontato da una cresta (o più) piumata con decorazione
sulla parte frontale.
Veniamo ora a Roma. Agli inizi (periodo monarchico)
l’esercito (volontario, di leva diremo oggi) aveva come come elmo quello tipico
dell’Italia centrale cioè l’ Etrusco (foto 7); poi quando in epoca
repubblicana l’Urbe entrò in contatto con la Magna Grecia si diffusero quelli
greci (Corinzio e Calcidico) specie nei soldati che finanziariamente se lo
potevano permettere (principes) e rimasero in uso fino a Giulio Cesare. Insieme
con esso, usato per lo più dagli astati e dai triari, fu l’elmo Montefortino
(da una località italiana dove fu
ritrovato, foto 8), era in bronzo foderato di cuoio che aveva come rinforzo una
sorta di palla sulla cima a cui potevano essere attaccate piume. Esso riparava
sì il viso e in parte la testa dai fendenti di spada ma ma non la nuca. Più
tardi (III sec a.C. foto 9) esso fu migliorato in parte rendendolo piu tondo ed
entrambi avevano i paragnati (cioè protezione per le guancie). Con la
riforma di Mario riguardo all’esercito (stipendiato) nel I sec a,C, ma
sopratutto sotto Cesare si diffuse anche per i contatti (pugnaci) con i Galli,
l’elmo in ferro di tipo Coolus-Manheim (località dove fu ritrovato foto 10) molto vicino al tipo classico. Esso offriva una buona protezione anche per
la nuca avendo quella specie di gronda, in tal guisa i colpi di spada
scivolavano sull’armatura senza fare soverchi danni, e aveva una specie di visiera atta allo stesso scopo, rimanevano però esposte le
orecchie ad amputazioni.
Continua...
2 commenti:
Complimenti per il curioso post; è stato molto interessante leggere i. 1l rapporto che hai fatto con la storia assicome le belle foto. Grazie a te pe il post ed a Christomanos per l'idea...
Ciao
Grazie per l'interessante post. Certo che hai una passione grandissima e sei anche preparatissimo.
un saluto
Ms
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