mercoledì 15 gennaio 2014

Sulle Corazze Antiche ed Assurdità Cinematografiche



Era già da un po’ che volevo fare questo post sugli strafalcioni che purtroppo si vedono in tanti film e telefilm storici americani e non solo. A parte quello leggendario del legionario con l’orologio mi viene qui da sottolineare un errore comune dato probabilmente dal fatto che non consultano preventivamente uno storico: l’uso della staffa. Essa apparve in Europa diffusamente solo dopo il periodo Longobardo (VII/ VIII sec d.C.) dato che fu un’invenzione indiana del II sec d.C. Infatti durante tutto l’Impero Romano (almeno quello d’occidente) l’uso della cavalleria era molto ridotto. Essa serviva solo come appoggio alla fanteria ed era utile sopratutto per incalzare il nemico in fuga. Dopo il III sec la cavalleria (sempre senza staffe!) prese più largo impiego anche se in realtà era un modo per trasportare celermente le truppe ove ve ne fosse bisogno (incursioni improvvise di barbari), giunta poi sul posto i cavalieri smontavano da cavallo e combattevano a piedi con spade lance e scudi. Per tutto l’impero vi fu il problema di come far stare saldi in sella i cavalieri specie quelli catafratti (cioè con pesanti armature anche per il cavallo); solo dopo l’uso delle staffe la cavalleria divenne un’importante arma d’assalto lancia in resta (come si dice). Quindi vedere un Alessandro Magno o un Giulio Cesare a cavallo con le staffe è una stupidaggine.
Altra cosa, spesso si vede che (presunti) eroi mezzi nudi dai pettorali scolpiti menano fendenti a destra e a manca facendo strage di soldati in armatura, oppure infilzano con frecce i malcapitati anche da considerevole distanza. Altra scempiaggine! Fin dagli albori le armature servivano a proteggere i soldati, altrimenti non si capisce perché essi andassero a combattere appesantiti da queste.
All’inizio della Repubblica Romana, per esempio,  le armature consistevano per lo più in piastre di bronzo o ferro poste sul petto e sulla schiena e tunute ferme da lacci. Più tardi vennero (per chi poteva permettersela tipo i principes) le armature simili a quelle del mondo greco degli opliti (foto 1) che davano buona protezione alle frecce (altrimenti come poteva Leonida resistere alle Termopili) e un po’ meno ai fendenti. Alessandro introdusse per l’Occidente le armature di lino a fogli sovrapposti che erano invulnerabili alle frecce scagliate con forza anche da vicino (a meno di 10 metri). Fu poi con Roma che esse ebbero un’ulteriore evoluzione: le loriche (armature in ferro), tutte indossate sopra una specie di giubbotto imbottito che faceva da ammortizzare dei colpi. Vediamo adesso le caratteristiche di ognuna: Lorica Squamata (foto 2 non di largo uso, indossata per lo più dalla cavalleria e dai centurioni) invulnerabile alle frecce ed ai fendenti di spada meno ai colpi di punta e con una buona mobilità; Lorica Segmentata (quella famosa indossata dai legionari nella Colonna Traiana, foto 3), la migliore come protezione ma di difficile costruzione tanto che se ne perse l’uso a partire dalla metà del III sec d.C., anch’essa invulnerabile alle frecce (tranne, è ovvio, nei punti dove la carne era scoperta) ai fendenti e buona protezione ai colpi di punta (difficilmente un pugnale poteva attraversarla); Lorica Muscolata (foto 4) indossata per lo più da ufficiali nelle parate e dai generali nelle battaglie era forse la più bella ma la meno pratica, utile sopratutto contro le frecce; Lorica Hamata (foto 5) fatta di anelli di ferro era la più comune ed usata per tutto il periodo romano (specie nel basso impero, foto 6) fino a tutto il medioevo (qui prese il nome di Usbergo, più completa con cappuccio per la testa, foto 7 e 8), ottima indossabilità, invulnerabile ai fendenti di spada (infatti ancora oggi i macellai usano un guanto di maglie di ferro per non ferirsi mentre tagliano la carne), buona difesa dalle frecce scagliate da lontano meno per quelle da vicino che comunque ferivano solo il soldato e scarsa protezione per i colpi di punta. L’Usbergo fu in uso fino all’avvento delle armi da fuoco. Con questo non voglio certo dire che i soldati erano del tutto invulnerabili ma solo sottolineare il fatto che era molto difficile ucciderli tanto pù che a protezione ulteriore avevano elmi, scudi, schinieri e bracciali.

2 commenti:

Christomannos ha detto...

Sei proprio appassionato!! comunque grazie perchè mi hai dato un pizzico di cultura in più. Sono appassionato di libri storici soprattutto dell'antica Roma quindi quando leggerò delle corazze mi ricorderò del tuo post.
un caro saluto
Mario

Il Centurione ha detto...

A parte la passione sono anche laureato in Archeologia :-) Visto anche il tuo interesse nei prossimi post parlerò degli scudi e quindi degli elmi.