Con il post di oggi inizierò a
parlarvi dei vini della Lombardia regione che con
l’Expo Universale è assurta alle cronache mondiali. Molti, forse, non sanno o
non pensano che detta regione è anche importante non solo a livello industriale
(senza dimnticare le opere d’arte e le bellezze paesaggistiche) ma pure dal
punto di vista enologico. Una delle sue Doc (forse la meno conosciuta) è
questa: Valcalepio
DOC. Essa si trova nella regione delle
dolci colline moreniche che si sviluppano a Sud del Lago d’Iseo e nella parte
orientale della Provincia di Bergamo e confina con l’importante Docg della
Franciacorta (e questo si vede anche dai vitigni usati). Il nome sembrerebbe
derivare dall’antico greco Kalòs-Epìas (Kalos - Epias) che tradotto suona circa così: buona terra. Comunque sia è evidente che fin dall’antichità vi si
coltivava la vite ed oggi in suddetta zona si riconoscono all’interno della Doc
queste 4 tipologie di vino:
Valcalepio Rosso Doc prodotto da vitigni “francesi” quali il Cabernet Sauvignon
e il Merlot (chiaramente impiantati relativamente di recente). Come nella
tradizione d’oltralpe il vino viene affinato in botti di rovere per circa 6
mesi e poi in bottiglia per altrettanto tempo e quindi commercializzato. Alla
vista ha colore rosso rubino carico con eventuali riflessi granati (accentuati
con l’invecchiamento), buona trasparenza. Al naso è ampio, etereo con note
speziate e fruttate (bacche rosse), caratteristico. Si presenta sia inteso che
abbastanza persistente. In bocca è avvolgente, più persistente che intenso,
armonico e con sentore di amarena e tannini svolti con cura. Ha una gradazione
superiore ai 12,5 gradi e si accompagna bene con Polenta al sugo (magari di
cacciagione), carni rosse e primi al ragù (anche di funghi).
A
fianco di questo rosso si commercializza pure un Valcalepio Rosso Riserva Doc prodotto dagli stessi vitigni del
Rosso ma con una scelta però più oculata delle uve e con un invecchiamento ulteriore
e conseguente maggior ampiezza olfattiva e gustativa, questo anche grazie alla
maturazione dei profumi secondari e terziari. Ha una gradazione leggermente
maggiore e un colore più tendente al granato (e riflessi aranciati con
l’invecchiamento) e si presta ad essere accompagnato a secondi importanti come
carni rosse o cacciagione.
La
prossima volta vi parlerò degli altri due vini della Doc: Bianco Doc e Moscato
Passito Doc.
2 commenti:
bene un po di ottimo vino della mia regione.
Grazie come sempre interessante, mi sa che alla fine diventerò anch'io un pò somelier.
ciao
Ms
Cin Cin Centurione ;-)
Posta un commento