Grazie ad una “levataccia” sono riuscito in giorno feriale (sperando così di trovare meno ressa) ad andare con degli amici nei pressi di Milano a visitare questa “benedetta” Expo. Non ho potuto allegare foto a questo post perché mi dimenticai la fotocamera a casa e come più volte scrissi non possiedo né tablet né smartphone (anche perché non ci vedo nulla di smart in un telefono se non per chi lo produce e per le compagnie telefoniche che ci si ingrassano con il canone mensile). Come è stata? Ni…o se preferite so… Le cose positive sono state: l’architettura (meravigliosa quella di Palazzo Italia ma anche l’Albero della Vita e alcuni padiglioni), i nomi della nostra tradizione (cardo e decumano), la multietnicità, alcuni padiglioni interessanti (altri assai meno), molte curiosità e quei micro-assaggini (spesso inerenti cibo “strano”) che ogni tanto elargivano (dopo coda). Negativo: il prezzo d’entrata (troppo!), il costo del ristorante (esagerato! Io infatti per non farmi rapinare, da buon ligure, in pratica ho digiunato), la folla vociante e le code. In più una sensazione di luna park (o se preferite di parco divertimenti) piuttosto che di esposizione universale e poi troppa elettronica! A volte mi sembrava di essere in un gran centro commerciale quello cioè dove mettono televisori su televisori e tutti accesi. Posti questi che io cerco di evitare come la peste. Sarà forse che amo i silenzi e la vastità dell’alta montagna, il suono della risacca su uno scoglio in riva al mare, lo stormire delle fronde in un bosco ma anche la sacralità di un cattedrale gotica o romanica, il vento della storia in un sito archeologico, il rispettoso silenzio di una pinacoteca e il muto e ieratico interesse di un museo. Lì era tutto l’opposto. Comunque fino a sera l’abbiamo girata in lungo e in largo. Ci ritornerei? Probabilmente no. Ne consiglierei la visita? Probabilmente sì. Una domanda poi si impone. Cosa ne faranno in seguito di quelle cattedrali nel “deserto”? Valeva la pena spendere tutta quella montagna di soldi (tangenti comprese)? Vi ricordo che altre esposizioni universali hanno abbellito le rispettive città (penso a Parigi con la Torre Eiffel, a Torino con il parco e castello del Valentino e sì pure Roma per quella che doveva essere nel ’42 e che ci ha lasciato gli splendidi palazzi dell’EUR, tanto per fare degli esempi) ma per Milano cosa è rimasto o rimarrà? Un po’ di trucco rifatto, due navigli ripuliti e poi? Comunque per le foto confido nel buon Quaterpass che mi faccia rivivere questa esperienza. Ciao.
domenica 11 ottobre 2015
Expo... mie valutazioni.
Grazie ad una “levataccia” sono riuscito in giorno feriale (sperando così di trovare meno ressa) ad andare con degli amici nei pressi di Milano a visitare questa “benedetta” Expo. Non ho potuto allegare foto a questo post perché mi dimenticai la fotocamera a casa e come più volte scrissi non possiedo né tablet né smartphone (anche perché non ci vedo nulla di smart in un telefono se non per chi lo produce e per le compagnie telefoniche che ci si ingrassano con il canone mensile). Come è stata? Ni…o se preferite so… Le cose positive sono state: l’architettura (meravigliosa quella di Palazzo Italia ma anche l’Albero della Vita e alcuni padiglioni), i nomi della nostra tradizione (cardo e decumano), la multietnicità, alcuni padiglioni interessanti (altri assai meno), molte curiosità e quei micro-assaggini (spesso inerenti cibo “strano”) che ogni tanto elargivano (dopo coda). Negativo: il prezzo d’entrata (troppo!), il costo del ristorante (esagerato! Io infatti per non farmi rapinare, da buon ligure, in pratica ho digiunato), la folla vociante e le code. In più una sensazione di luna park (o se preferite di parco divertimenti) piuttosto che di esposizione universale e poi troppa elettronica! A volte mi sembrava di essere in un gran centro commerciale quello cioè dove mettono televisori su televisori e tutti accesi. Posti questi che io cerco di evitare come la peste. Sarà forse che amo i silenzi e la vastità dell’alta montagna, il suono della risacca su uno scoglio in riva al mare, lo stormire delle fronde in un bosco ma anche la sacralità di un cattedrale gotica o romanica, il vento della storia in un sito archeologico, il rispettoso silenzio di una pinacoteca e il muto e ieratico interesse di un museo. Lì era tutto l’opposto. Comunque fino a sera l’abbiamo girata in lungo e in largo. Ci ritornerei? Probabilmente no. Ne consiglierei la visita? Probabilmente sì. Una domanda poi si impone. Cosa ne faranno in seguito di quelle cattedrali nel “deserto”? Valeva la pena spendere tutta quella montagna di soldi (tangenti comprese)? Vi ricordo che altre esposizioni universali hanno abbellito le rispettive città (penso a Parigi con la Torre Eiffel, a Torino con il parco e castello del Valentino e sì pure Roma per quella che doveva essere nel ’42 e che ci ha lasciato gli splendidi palazzi dell’EUR, tanto per fare degli esempi) ma per Milano cosa è rimasto o rimarrà? Un po’ di trucco rifatto, due navigli ripuliti e poi? Comunque per le foto confido nel buon Quaterpass che mi faccia rivivere questa esperienza. Ciao.
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3 commenti:
Purtroppo hai scelto il periodo sbagliato anche se anch'io avrei scommesso di trovare meno gente a ottobre piuttosto che a giugno/luglio. Quando sono andato a giugno c'era tanta gente ma diciamo che rispetto a quella che ho trovato sempre in un giorno feriale a settembre non era neppure la metà. Se pensi che le code a giugno le si faceva solo al padiglione Italia e Giappone (oltretutto contenute circa 50 minuti) in questo periodo le fai anche al padiglione del Brunei (senza togliere nulla al Brunei)
Effettivamente molta elettronica e molto fiera campionaria di Milano però dai credo che alla fine ne valeva la pena.
In quanto a mangiare io sono andato alla regione Emilia Romagna e mi sono fatto una piadina a dir poco stupenda che valeva tutto gli 8 euro che ho pagato, anche se ammetto che 8 euro sono tante per una piadina (ho un cognato che vive in Romangna e conosco bene i prezzi)
Comunque sono contento che tu ci sia stato e sono d'accordo con te quando scrivi che preferisci il silenzio dell'alta montagna ....... Me too!!!!
Un saluto
Ms
Tu a digiuno?.....con una sola piadina? Ma va la....a chi vuoi raccontarla, come se non ti conoscessi....le piadine minimo erano due, poi ti sarai scofanato affettati, formaggi, dolcini...per tralasciare la quantità abnorme di birra che ti sarai tracannato....comunque il cozza mi regala due tickets e penso di andarci a fine mese.....ma mi sa tanto che mangero' in uno splendido ristorante giapponese molto rigoroso sotto casa di mia madre.....l'odioso
OLtre che Odioso sei anche ignorante! Se leggi le piadine le ha mangiate l'amico Chris non io. Sì ho sbafato gli assaggini in molti padiglioni (anche gli insetti fritti!) e in alcuni anche più volte ma non mi sono fatto fregare dal ristorante. Quanto alla birra ... beh non è certo bello avere il gargarozzo secco! Quanto al tuo ristorante spero nel "dio diarrea!"
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