Conte e Tavecchio |
Quando ero su in montagna in
vacanza, per mia libera scelta, spensi
il telefonino e mi isolai quasi del tutto dal resto del mondo non acquistando
né riviste né giornali; quanto alla tv, nella casa in cui ero, non c’era e la
radio, volutamente, era sempre spenta. Fare questo del resto non mi comportò un
grande sacrificio dato che da mesi non ho più il televisore, le edicole poi erano
a km di distanza e il pc a casa. Ritornato però alla mia dimora, fra le altre
cose, seppi che erano stati eletti i vertici della FGCI. Alla solita pessima
maniera italiana, invece di fare un sano repulisti dopo la peregrina figura ai
Mondiali Brasiliani e immettere giovani di balde speranze, ecco che viene
eletto Tavecchio (nomen omen, ultra sessantenne) dal passato, come dire, un po’
dubbioso e dalla mentalità non certo progressiva, in più sponsorizzato, fra gli
altri, dal “solito” Berlusconi prezzemolino (attraverso Galliani). Come CT
quell’antipatico di Conte (almeno per me) che sarà stato anche bravo come
allenatore juventino vincendo 3 Campionati di fila, ma che come Mister a
livello internazionale non ha certo brillato. Di sicuro avrei visto
favorevolmente un Mancini anche se i problemi del Calcio italiano non sono
certo nel suo selezionatore ma vanno ricercati nella incancrenita mentalità
delle società e dei tifosi. Infatti, da come leggo, si preannuncia un’ennesima
alluvione di stranieri (in essi ci metto pure gli europei) certo di terza
fascia o bolsi (e rotti) ex campioni (i veri fuoriclasse sono accasati in altre
Nazioni), a scapito di dar fiducia al vivaio nostrano e probabilmente buoni
solo a far zittire (per un po’, giusto i primi mesi) la becera piazza di tifosi
che da buoni italiani pensano solo ai cazzi loro (leggi la squadra del cuore) e
chissenefrega della Nazionale. Mala tempora currunt …
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