Dopo la lunga pausa che mi sono
preso causa festività natalizie, riprendo in questo post a parlarvi di vini
italiani, nello specifico di un ottimo vino
bianco piemontese: L’ Erbaluce di Caluso,
nome, tra l’altro, fra i più “romantici” nel mondo dell’enologia italica. Esso
proviene totalmente da uve di Erbaluce (un altro dei tanti vitigni italiani
unici nel mondo) e nel 2010
ha avuto la Docg. La
sua zona di produzione (vedi mappa qui nel post) è compresa entro le province
di Torino, Vercelli e Biella e con epicentro nel paese di Caluso nel cuore del
Canavese (To). Si presenta di un bel giallo paglierino (carico nel passito) e
buon perlage (nello spumante), di odore floreale ed elegante, in bocca non
delude affatto grazie alla sua persistenza, freschezza ed unicità (retrogusto
di mandorle). Da quanto sopra detto si evince che se ne producono di 3
tipologie: fermo, spumante ambedue con gradazione non
elevata (siamo intorno agli 11,5 gradi, raramente supera i 12,5) quest’ultimo
con profumi anche fruttati e passito (ove
la gradazione si eleva, naturalmente, di qualche grado) con uve appunto
appassite circa 5 mesi e poi invecchiato 3 anni (un anno in più per la
riserva). Nella tipologia passito il
profumo diviene più ampio e persistente con sentori di frutta candita, passita
e miele, il colore si fa ambrato e anche nel gusto si fa pieno, di corpo e
caldo. Si può tranquillamente invecchiare anche decenni. Comunque anche nelle
due precedenti tipologie è un vino bianco che si presta ad un moderato
invecchiamento (e qui sta una delle sue peculiarità) e alla fine il suo profumo
e gusto ne guadagna in complessità. Sia quello fermo che lo spumante è
consigliabile abbinarlo a primi piatti “in bianco” o a pesci di lago o/e di
fiume mentre per il passito o da meditazione o con dolci a pasta secca (ne ho
bevuto uno che stava benissimo con il Panforte di Siena).
Appassimento uve |
1 commento:
Mamma mia ma quanti vini abbiamo. Questo poi ha un nome affascinante tra il fantastico e il lirico.
ottimo.
ciao
Ms
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