Durante le ultime festività
natalizie, essendo stato ospite, non ho potuto esimermi dal vedere quello che
passava nello scatolone sparacazzate (la tv). In particolare, ed era un po’ che
non lo facevo, ho osservato (forse perché erano mesi che non li sentivo);
meglio, ho ascoltato, quello che i politici di ogni schieramento (ma anche i
giornalisti-e) andavano cianciando. Ho subito notato che tutti (o quasi) adoperano
le stesse parole evidentemente non conoscendone altre o uniformandosi e
appiattendosi su termini strausati. Mi fa quindi dire che ho scoperto una
politica del dopodichè e del è del tutto evidente che. Fateci
caso, sembrano tanti pappagalli… Non dico che è sbagliato dire dopodichè ma si può anche variare per
esempio con (la butto là): fermo restando ciò, assodato questo, e inoltre,
detto questo, oltre a ciò, per di più. Quanto alla locuzione è del tutto evidente che si può
impiegare anche: è chiaro, è lapalissiano, è lampante, è palese, è
indubitabile, è manifesto…che. Il fatto che moltissimi usino lo stesso “gergo”
mi (e forse ci) fa dubitare della loro indipendenza intellettuale (sancita e
obbligatoria per la
Costituzione) e del loro banale modus pensandi. Amen!
venerdì 16 gennaio 2015
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento