Quest’oggi vi voglio allungare
una ricetta facile e tuttosommato veloce per un ottimo secondo: la carne alla
pizzaiola. Almeno quella che mi cucino io…
Probabilmente la sua origine è sicula o calabrese ma in tutta Italia presenta
delle interessanti varianti. Io uso la
noce di vitellone (cioè di bovino adulto che ha così più sapore) con anche
qualche filo di grasso che ne accuisce il sapore. In realtà si possono usare
anche altri tagli basta dirlo al vostro macellaio di fiducia e farvi affettare
sottilmente una bella fettina a testa. A casa la insaporite con un po’ di sale marino
fino (poco attenzione!) e la lasciate riposare due orette fuori dal figro.
Quindi la scuotetele del sale in eccesso. In una padella avrete scaldato l’olio
e.v.o. a cui aggiungete o l’aglio in camicia schiacciato (se non amate troppo
il suo forte gusto) che poi toglierete oppure, come me, mettete a rosolare
pezzetti piccoli di aglio. Dopo qualche minuto aggiungete abbondante salsa di
pomodoro (le fettine devono esserci affogate dentro), un pizzico di zucchero
che toglie l’eventuale acidità della salsa e fate andare per un una decina di
minuti. Se la salsa si restringe aggiungete un po’ di acqua calda. Ora adagiate
le fettine con una generosa manciata di origano e girandole ogni tanto, portatele
a cottura, (questa dipenderà dal tipo di taglio, dal fatto se è vitellone o
manzo e dallo spessore della carne; diciamo circa altri dieci minuti). Quando è
quasi pronta aggiungete un po’ di capperi (io uso quelli in salamoia che
risciacquo con cura, se invece usate quelli sotto sale sciacquateli sempre
molto bene e sappiate che comunque un po’ di sale lo mantengono sempre e quindi
regolatevi nel salare la carne) e se volete, anche delle olive nere snocciolate. Infine regolate di sale (poco, nel caso!). A
chi piace penso stia bene anche una spolveratina di pepe nero. Quando spengete,
prima di impiattare, aggiungete una generosa manciata di prezzemolo tritato.
Nei piatti abbondate col sugo con cui poi, finita la carne, è bello e buono
farci scarpetta col pane. Una
variante potrebbe essere con l’aggiunta (a metà cottura) di una acciuga
(disliscata) oppure un po’ di pasta d’acciughe (se ne trova in tubetto) e
quando è stagione insieme con (o in alternativa) al prezzemolo delle foglie
sminuzzate di basilico.
Vino cosigliato: Dolcetto di Dogliani Docg, Grignolino d’Asti Doc, Bardolino
Doc, Sangiovese di Romagna Doc.
6 commenti:
Ohi! ti ricordi quando si faceva la gara al disco piu' inascoltabile della storia del vinile? Beh di tempo ne è passato e si potrebbe aggiornare la lista, visto che nel frattempo sono uscite varie chicche!!! qualcosa fatto con il cross posting fra i due blog in gara a trovare il cd + inascoltabile, magari partecipa qualcun'altro....fammi sapere
Buona idea...mi impegnerò nella bisogna.
Bene... potremmo chiamarlo "Ciofeca Contest"....preparo il primo album......eh eh eh eh!!
Intanto che voi pensate al prossimo Ciofeca Contest io cerco di gustarmi almeno con la fantasia questo ottimo piatto!!!
ciao
Ms
Beh, caro Chris, se ogni tanto non ci si scherza su (specie in questi tempi)che gusto c'è? Ciao...un abbraccio e un'idea per fare un regalo...a uno che ti sta sulle balle!
Hai ragioni scherzare fa bene al morale e alla salute. quindi vai con i ciofeca!!!! :-)
ciao
Ms
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