All’interno della Doc Oltrepò Pavese (ma esiste come Doc a se
stante) c’è il Buttafuoco
dell’Oltrepò Pavese Doc ( lo trovate anche
con la scritta “solo” Buttafuoco Doc) ed è prodotto non in tutta quella regione
vitivinicola ma solo in sette comuni. Il nome deriverebbe da una forma
dialettale riferente ad un vino che scalda
come il fuoco. Esso ha infatti, normalmente, una gradazione superiore ai
12,5 gradi ed è prodotto dall’uvaggio di vitigni italiani (solo presenti nel
Bel Paese) come la Barbera, la Croatina (seppure proveniente dalla Croazia,
come dice il nome), l’Uva Rara e la Vespolina. Ricordo, per l’occasione, che
qui da noi ci sono più del 60% di varietà di vitigni presenti in tutto il mondo
intero. Detto questo (se fossi un politico direi dopodiche) il Buttafuoco si presenta di un bel color rosso rubino
con riflessi violacei (si presta a invecchiamento) e tendenti all’arancio con
gli anni. Al naso ha profumi intensi, persistenti e di una certa eleganza con
sentori di confetture (frutti rossi), spezie e liquirizia che si accentuano con
l’età. In bocca è caldo, di corpo, più intenso e persistente che all’olfatto,
abbastanza morbido (diviene rotondo con gli anni) e avvolgente. Il suo ideale
sposalizio è con carni rosse se in versione fermo,
ma dato che viene prodotto anche come frizzante
(qui conviene essere cauti con l’invechiamento) in questa tipologia è
l’ideale con robusti e gustosi insaccati (alla faccia dei vegetariani e vegani
integralisti, tiè!). Per finire consiglierei di degustarlo nella stagione
fredda.
mercoledì 24 giugno 2015
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2 commenti:
Ma che belle (e credo profumate rs) colline e oggi da me fá freddo. Magari una bella bottiglia cosí vicina. Cin cin ;-)
Come già scritto sarà il mio prossimo acquisto in fatto di vini.
ciao
Ms
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