domenica 21 giugno 2015

Oltrepò Pavese Doc



La pulce nell’orecchio (o se volete la “colpa”) di parlarvi dell’Oltrepò Pavese, almeno relativamente al mondo dell’enologia, è causata dall’amico Christomannos che non molto tempo fa mi disse di essersi recato in quella landa per un tour eno-gastronomico. Detta regione fa parte della Lombardia (provincia di Pavia) ma geograficamente è più Emilia distendendosi tutta a sud del fiume Po (da cui il nome) e incuneandosi in quella Regione, morfologicamente sono basse colline argillose arenarie. Si tratta di una Doc omnicomprensiva, nel senso che al suo interno c’è una Docg (Spumante Metodo Classico) e varie tipologie di vino (dal bianco al rosato al rosso), sia in versione ferma che spesso anche frizzante e/o spumante. I vitigni utilizzati sono (non per la stessa tipologia o Doc): Pinot (nero e grigio), Chardonnay, Cortese (sebbene originario del Piemonte a Gavi), Moscato (un clone dell’Astigiano), Barbera, Riesling (sia italico che renano), Malvasia, Sauvignon Blanc, Croatina (qui chiamata Bonarda), Uva rara, Vespolina, Cabernet Sauvignon. A sentire l’amico Chris si stanno tentando anche impianti di Muller Thurgau e Merlot. I vini risultanti sono parecchi ed oggi inizio a parlarvi di uno dal nome “particolare”: Sangue di Giuda Doc (lo troverete anche come Oltrepò Pavese Sangue di Giuda Doc). Il nome sembrerebbe derivare da una leggenda locale su Giuda Iscariota.. Esso è prodotto a oriente della zona (verso la provincia di Piacenza) dai seguenti vitigni: Barbera, Croatina e per un max del 45% da insieme Pinot Nero, Vespolina e Uva Rara. Ha colore rosso rubino “vivo” con evidenti riflessi violacei. Profumo intenso e persitente, con sentori di confettura (bacche rosse) e floreale (fiori di rosa e pesco appassiti), vinoso. Al gusto è intenso e peristente, giusto di corpo, morbido ed equilibrato e tendente all’abboccato. Si presta ad essere accompagnato a dessert a base di relative confetture (tipo crostate) oppure a un risotto con i fiori di rosa ma va bene anche con formaggi importanti a pasta dura magari accompagnati con un miele millefiori. Non si presta a lungo invecchiamento ed ha una gradazione intorno ai 12,5 gradi alcolici.

2 commenti:

Christomannos ha detto...

Lo abbiamo assaggiato velocissimamente in una cantina (purtroppo stava chiudendo) quindi non sono riuscito a gustarne a pieno le sue caratteristiche.
Mi ricordo che una volta bevuto mi aveva lasciato la bocca (non so come dire) pulita.
Ritorneremo a Settembre e allora sicuramente prenderò qualche bottiglia da offrire agli amici.

Grazie ancora per i tuoi post (sto iniziando a apprezzare i vini)
un saluto
Ms

Il Centurione ha detto...

Certo si dice anche così "pulita". Ciò è dovuto a un buon equilibrio del vino (tannini, acidità e morbidezza data dall'alcol e glicerina). Continerò con i post sull'Oltrepò Pavese. Ciao