Già
nessuna altra parola mi viene mente se non agghiacciante. Non vidi subito l’intervista
(su La 7) poiché, come scrissi poco tempo fa, per mia scelta, non possiedo il
televisore, ma quando seppi di essa mi attivai su internet e così potei
guardarla. Va subito detto che il giornalista intervistatore (il sig. Mentana)
è di certo fra i più bravi (ed onesti) che l’asfittico panorama televisivo
italiano propone. Orbene, il buon Enrico cercava di porre delle domande alla
Belina Quadra Genovese, ma lui all’interrogazione di quanti fiaschi rispondeva
fischi e poi partiva con un folle ed esaltato panegirico sui suoi sogni. A
nulla valevano le interruzioni del bravo anchorman, il profluvio di insulse
parole del Gabibbo continuavano bellamente. Capisco che il sig. Grillo rifece
la sua comparsa in tv perché, visti i sondaggi e la visibilità (forse eccessiva
di Renzi) il suo movimento pentastellato è in caduta di consensi (come è giusto
che sia) e di diaspora di onorevoli; quello che non comprendo è la sua
farneticante visione politica. Quello che mi ha più impressionato è stato il
suo sguardo di ghiaccio: un mix fra l’allucinato ed il vuoto, tipico di colui
che recita a memoria un copione a dispetto
di tutti.
lunedì 24 marzo 2014
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