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Portovenere |
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Portovenere: chiesa di S. Pietro |
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Portovenere dal mare (direzione Palmaria) |
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Portovenere, Palmaria e sullo sfondo il Tino |
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La "Grotta di Byron" e il Cimitero (sotto il castello) |
Quest’oggi siamo nella riva di
ponente del Golfo di Spezia. Le prime borgate (penso a Marola o a Cadimare)
sono in parte occupate dalle propaggini dell’Arsenale Militare e quindi il
primo paese (non me ne vogliano gli amici del Fezzano) degno di nota sono
Le Grazie il cui
specchio d’acqua è delimitato a sud dalla punta del Varignano su
cui insiste il forte omonimo e che ospitò Garibaldi dopo l’Aspromonte e che
adesso è la sede degli Incursori (in pratica i Navy Seals italiani). Oltre ad
esso, sempre proseguendo verso sud, c’è una piccola baia che ospita
insediamenti della Marina Militare
(purtroppo!) ma che ha a pochi metri dall’acqua gli estesi resti di una villa
romana (visitabile qualche volta all’anno). Arrivati sulla punta estrema della
riva di ponente si apre ai nostri occhi uno dei più bei panorami d’Italia: la
baia di
Portovenere con l’Isola Palmaria. Chiamata così non per la presenza di palme ma perché nella
sua forma ricorda una mano, essa (visitabile con battelli sia da Lerici, che da
Spezia e ovviamente da Portovenere) insieme con l’altra Isola del Tino (posta
più a sud, militare ma visitabile solo in occasione di S. Venerio, patrono del
golfo o di S. Giuseppe patrono di Spezia; essa è quasi completamente ricoperta
da un fitto bosco ma conserva le suggestive rovine di un medioevale monastero),
tutte fanno parte di un Parco Naturale. Ci sarebbe una terza isoletta
più a sud: il Tinetto ma in realtà è poco più di un grosso scoglio.
Quanto a Portovenere dall’origine antichissima, è forse uno dei più bei paesi
marinari d’Italia. Infatti è un intatto borgo medioevale con le tipiche case
fortezza (verso mare), la romantica chiesetta di San Pietro a picco sulle onde
(dove fanno la fila per andarsi a sposare); lì forse in antichità c’era un
tempio dedicato o a Nettuno o a Venere (più probabile) e il cui piccolo
promontorio delimita da una parte lo stretto (poche centinaia di metri) che
divide il continente dalla Palmaria e dall’altro la cosidetta Grotta di Byron
(il poeta inglese) che nel paese soggiornò e vi morì in una traversata a nuoto
verso S.Terenzo (circa 3,5km) dove risiedeva il suo amico Shelley. Affascinanti
sono anche la chiesa parrocchiale (veramente antica, eretta sulle fondamenta di
un tempio romano) e il castello genovese che sovrasta l’abitato e che ha nel suo
interno un piccolo ma interessante museo. Una curiosità, il minuscolo e
romantico cimitero (a strapiombo sul mare) è il posto dove anche i divi di
Hollywood cercano di andare (pagando un botto) quando verrà la loro ora.
Il paese è a ZTL e il centro storico chiuso al traffico ma ci sono parcheggi
prima (a meno di non arrivarci d’estate se no bisogna lasciarla a km)) oppure
autobus da Spezia o in alternativa battelli sempre da Spezia o Lerici (vale la
pena prenderlo). Proseguirò la
prossima volta parlandovi delle 5 Terre, poi di Levanto e Bonassola e di alcune
località dell’entroterra.
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