Il più delle volte sono molto
scettico sulla musica rock e prog proveniente dalla Francia (comunque
mediamente sempre migliore di quella spagnola o del Sud America) poiché tranne
pochissime eccezioni (i Magma, per esempio) la trovo spesso una copia di quella
britannica e financo italiana. Comunque fra i pochi gruppi che negl’anni si
sono elevati sopra la media di certo spiccano questi Ange
autori di almeno una ventina di dischi a partire del 1972 (e questo qualcosa
vorrà pur dire). L’anno scorso hanno registrato quest’album intitolato: Emile Jacotey
Resurrection che ripiglia le tematiche di
un loro vecchio lp del ’75: Emile Jacotey.
La cosa subito interessante e che utilizzano la lingua di Baudelaire e non il
“solito inglese”. Musicalmente presentano un buon prog sinfonico forse con un
uso troppo ridondante degl’archi e del parlato e certo pop che qui e là fa
capolino e che lo fanno sembrare più “zuccheroso” di quello che in realtà è. Mi
sono scordato di inserire, nel file, i nomi dei musicisti impegnati nell’opera,
eccoli: C. Décamps (voci, piano e chitarra), T. Décamps (tastiere e voci), H.
Haidj (chitarra), T. Sidhoum (basso), B. Cazzulin (batteria).
Voto: + + +
1 commento:
E non è che qualche giorno fá ho sentito proprio quest'album in vinile (a proposito un'opera d'arte, anche per la sua copertina interna). In forno giá in mezza cottura; da giá forte rappresentante tra "l'scavo degli scavi" del tuo blog. Mille grazie e ciao.
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