Barbera |
Continuo, per ora (ma presto riprenderò i post sui musei d’Italia), a descrivervi qualche ottimo vino
italiano che avevo citato in passati post culinari ed enologici. Oggi è la
volta del Barbera
(o come molti lo chiamano al femminile La
Barbera). Detto vino rosso è prodotto principalmente in
Piemonte dal vitigno omonimo (a proposito l’Italia ha la più alta varietà di
uve al mondo, la Francia,
quanto a diversità, è lontana anni luce). Esso è una DOC e in alcune zone pure
DOCG (Barbera d’Asti e d’Alba Superiore e Barbera del Monferrato Superiore) con
delle sotto zone (o cru per dirla
alla francese) come la Barbera D’Asti
Superiore Nizza o quella Colli Astieni. Nella versione doc (quindi con un
minore invecchiamento e resa più ampia) è un eccellente vino da tutto pasto
(tipo il Dolcetto), mentre le DOCG che si prestano anche ad invecchiamento,
sono vini da secondi di carne rossa tipo arrosti e bolliti o primi a base di
sughi di carne. Quest’ultimi sono anche spesso bevuti, come si dice, da
meditazione (cioè fuori pasto) godendosi appieno le loro peculiarità.
Il
colore è di un bel rosso rubino tendente al granato; profumi ampi, fruttati e
di confettura di bacche rosse, di gusto deciso, tannico (specie da giovane)
buona acidità con qualche ruvidezza che con l’invecchiamento tende a sparire.
In certe annate particolari può superare i 14 gradi alcolici ma la tendenza del
mercato e quella di presentarlo a 12,5 per la Doc e sui 13/13,5 per la Docg.
1 commento:
Ueilá... un po' di vino non ha di fare male a nessuna persona di questo pianeta... sia davvero per accompagnare piatti (come lo facciamo piú spesso) sia per fare entrare un pó piú di alcol ;-). Bellissimi post di oggi ancora; sentiró anche il gruppo postato e scriveró come mi sono sentiti.
Ciao
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