Nonostante le lodi sperticate che
troverete nel retro della copertina dell’album questi britannici dal nome di Hate, che nel 1970 incisero il loro unico lp intitolato Hate Kills, non mi sembrano quei
fenomeni lì descritti. Intendiamoci non sono malaccio ma da lì a definirli fra
le fra le migliori band misconosciute di musica progressiva britannica ce ne
vuole. Anche perché l’originalità difetta e spesso qualche loro canzone sembra
di averla già sentita da qualche altra parte. Secondo me poi è un po’ troppo cantato
e certi riferimenti di rhithm & blues annoiano e lo fanno apparire più
commerciale di quello che in effetti è. L’album comunque sia si può ascoltare
con piacere e può aiutare a distrarsi dai dispiaceri calcistici che accomunano
Italia e Brasile (ma anche Spagna e Inghilterra perché no?).
Voto: + + +
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