Se c’era un difetto nel krautrock
e nel prog tedesco non era da ricercarsi certo né nella qualità ed inventiva né
nella bontà delle esecuzioni ma in una certa “colonizzazione” da parte della
lingua inglese, cosa che invece in Italia (per esempio), nello stesso periodo,
avvenne, per fortuna, solo parzialmente. Questo comportò un certo appiattimento
degli lp allora prodotti. Non fa eccezione questa band di nome Gash che nel 1972 incise questo buon album dal titolo: A Young Man’s
Gash. Le prime tre canzoni del disco si
snodano infatti in un solo discreto rock-blues con forti influenze progressive britanniche
tanto da far sembrare l’incisione direttamente proveniente dal Regno Unito, ma
il disco si riscatta ampiamente nella lunga suite (divisa in 3 parti) che da il
titolo all’album dove il krautrock e la cosmic music la fanno da padrona così
da far credere quasi che sia un’altra band a suonare.
Voto: + + +
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