Chi sta seguendo questo mio blog, come quelli che hanno letto i miei precedenti, sanno che per me è importante la provincia di Spezia. Essa, in questi giorni, è stata funestata da un alluvione che ha fatto vittime ed enormi danni, tanto da essere paragonata ad uno tsunami. Ovviamente tutto il mio cordoglio e comprensione va alle persone che stanno soffrendo in queste ore.
Ciò non toglie le sciocchezze che ho sentito uscire dalle voci dei “soliti” giornalisti ignoranti e beceri solo attenti al loro aspetto ostentando la “solita” faccia di circostanza; nonché dai “soliti” soloni ospiti nei vari salotti televisivi, che, pur nulla sapendo della realtà di questa provincia, si sono messi a pontificare more solito.
Esempi? Presto detto. Questi signori hanno straparlato del “solito” danno dovuto alla cementificazione selvaggia dato che si è costruito lungo le sponde dei fiumi e desertificazione dei monti. FALSO! La provincia di Spezia è fra le più verdi d’Italia e d’Europa e sia lungo il fiume Vara che il Magra non ci sono importanti insediamenti industriali, ma solo piccoli e sparuti villaggi. Fabbriche ed edifici si trovano nei pressi di Sarzana, ove la valle si fa pianura, e che mi risulti pochi sono quelli nell’alveo del fiume. Quanto al ponte crollato (era quasi alla foce del Magra) era stato revisionato da poco ed era fra i più nuovi della provincia. Anche lì il comune di Ameglia si è guardato bene dal fare manutenzione ma ha però messo un autovelox, semi nascosto nella discesa dal ponte, che spero la piena si sia portato in alto mare. Brugnato NON è lungo il Vara! L’autostrada sì! Anzi il piccolo paese ha storia antica (era stazione di posta ai tempi degli antichi Romani lunga la via che porta a Genova, fu poi anche pagus e quindi sede vescovile), e i nostri antenati sapevano ben dove e come costruire. Così come Borghetto (ancora più piccolo, ma di epoca tardo medioevale), anche oggi piccolo paese lontano dal Vara con un torrente che gli scorre sul lato destro. Entrambi hanno pagato la nulla o quasi manutenzione dei torrenti e del letto del fiume sia perché parco fluviale sia perché << non ci sono i fondi necessari...>>. Certo che se il Cavaliere andasse meno a troie e più pensasse al paese, forse le cose sarebbero andate meglio. Quanto alle e 5 Terre, i paesi (ricordo i nomi: Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterossso, patrimonio dell’UNESCO) sono così da tempi immemorabili. Costruiti lungo i piccoli e scoscesi torrenti perché da essi traevano l’acqua necessaria. Alcuni erano più o meno così due millenni fa (Rio major, Magna Rota, Invernacula) e la speculazione edilizia, per fortuna poco o per nulla è intervenuta. Forse l’unico borgo, poiché sempre servito da una strada carrozzabile, che conobbe uno sviluppo edilizio è stato Monterosso. Qui il problema è stato SOLO per le frane che sono capitate per la notevolissima quantità di pioggia venuta giù in poche ore. Chi è stato alle 5 Terre sa che i monti alle spalle dei paesi sono ripidissimi e NON è vero che sono abbandonati a se stessi. La bellezza del posto sono anche i numerosi terrazzamenti coltivati a vite che segnano i dirupi. Penso che si possa solo parlare, in questo caso, di beffardo destino .