venerdì 28 settembre 2012

Tutto come un volta




A volte è utile riascoltare certi artisti e certi album, specie a distanza di svariati anni, così ci si accorge, se i testi riguardano il sociale in Italia (e non i mondi di favole di tanti troppi gruppi progressivi vecchi e nuovi), che purtroppo nulla è cambiato.
Pertanto quest’oggi vi propongo l’ascolto o il riascolto, fate voi, del gruppo Asterix, che non è la band teutonica di krautroc. In realtà si tratta infatti di uno pseudonimo di un cantautore italianissimo con l’album intitolato Poligrafici...pensionati...trombai e santi databile intorno la 1977.
Voto: + + +

No, no e poi no!




A questo proprio non ci sto!
Tempo fa (ricordate?) avevo dato la mia fiducia al governo dei tecnici sebbene con dei distinguo e non senza se nè senza ma. Allora ed oggi penso e pensavo che la “barca Italia” stava affondando sommersa dai debiti pregressi e che bisognasse uregentissimamente fare qualcosa. La manovra avviata fu celere, ma come dice il proverbio: <> e così certe iniziative (vedi l’IMU, per altro ideata dal governo Berlusconi) furono mal messe in campo. Il risultato è che detta tassa, secondo me, colpisce tutti i padroni di casa senza distinguere il vero reddito famigliare. Un altro esempio? I prepensionamenti, col risultato sconfortante degli “esodati”. Ma potrei continuare... L’alternativa era o la bancarotta (non poter più pagare stipendi e servizi) o uscire dall’Euro. Qui, al contrario dell’amico Anonimo Veneziano, penso che, sebbene la transizione fra Lira ed Euro fu gestita malissimo, se oggi avessimo ancora la vecchia valuta avremmo un svalutzione a due cifre. Per esempio, la benzina non ci sarebbe costata i quasi 2 Euro di oggi ma forse i 7\8 mila lire al litro, oppure 1 milione per un Ipod e via così. Certamente questa Europa delle banche non mi piace e auspicherei prestissimo l’Europa dei popoli; ma il fatto che la Germania e gli altri ci impongano un regime di spesa più morigerato non è un male anzi è un bene! Se non ci fossero stati loro chissà a che livello di debito saremmo mai arrivati! A quanti Er Batman ci saremmo dovuti inchinare.
Veniamo però al punto. No e poi no a un Monti bis dopo le elezioni di primavera.
Io andrò a votare perché credo che il centro-sinistra, se vincerà, pur rimanendo nel solco di Super-Mario e quindi con una revisione della spesa, un dimagrimento forte dello Stato, sappia però varare politiche fiscali più eque di quelle di oggi, non dimenticando il sociale. Insomma chi più ha è giusto che più paghi e chi nulla ha è giusto che sia aiutato. Ritengo il centro-destra inadeguato a ciò perché più cazzisuista ed in fine perché i tecnici hanno valenza per un breve periodo, ma proprio perché tecnici sono assessuati (politacamente parlando, è ovvio!) e quindi colpiscono alla cieca. Se proprio si vorrà dare continuità al risanamento Italia tranquilizzando i mercati e i partners europei, perché non eleggere Mario Monti a Presidente della Repubblica? Giusto nel 2013 Napolitano finirà il suo mandato e la sedia sul Colle rimarrà vacante. Ma per favore di altri 5 anni di Fornero e “inciuci” vari no grazie!

 

mercoledì 26 settembre 2012

Aiuto...



Non so perché ma il brano n° 4 dell'album L'Uomo degli Osanna intitolato "Non sei vissuto mai" è scomparso dal mio file. Ho sì il vecchio lp ma non più (almeno per ora  ora) il giradischi (guasto...:-( purtroppo!). Quindi, se potete e se ne avete voglia mi fate l'upload e mettete il link nel commento di questo post? Grazie fin d'ora, ciao a presto.
Il centurione

Da Augustolo a Er Batman





Questa rubrica, che ogni tanto appare sul mio blog, la intitolai “archeologia” ma avrei potuto benissimo chiamarla “storia”.
Quest’oggi infatti piuttosto che parlarvi di un sito di scavi vorrei soffermarmi sulle cause della caduta del’Impero Romano di Occidente (avvenuta definitivamente nell V sec sebbene alcuni storici la postdatano di almeno un secolo) e in seguito capirete perché. Sgrombiamo subito il campo da ogni equivoco; essa avvenne non solo nè prinicipalmente perché tribù di barbari (al massimo erano fra donne, vecchi e bambini, sui 100.000 ognuna) mal nutriti e mal armati seppero sconfiggere le legioni romane (che all’ultimo di “romano” avevano ben poco). Questo fu un fatto secondario. Neppure il Cristianesimo, da molti additato come causa, è colpevole; infatti esso si affermò come Religione di Stato da Costantino (IV sec) in poi e gli imperatori successivi ne fecero la loro bandiera. Del resto se esso fosse stata la colpa come avrebbero potuto, nei secoli dopo, un Federico II o un Carlo Magno essere tali? E allora cosa?
Presto detto: la corruzione dilagante fra le classi dirigenti, il nepotismo degli incarichi, la dissolvenza degli usi e costumi degli antichi in orge, banchetti, ed ogni sorta di porcheria, il fatto che in Italia nessuno voleva (nè poteva a dire il vero per ordine di Diocleziano)  più fare il soldato demandando questo ai popoli stranieri, il latifondismo dilagante ove, in barba ai vecchi decreti (oggi diremmo di sinistra) di Cesare e Ottaviano, i beni (cioè la terra coltivabile) dai molti infatti ritornarono nelle mani di pochi, le esose tasse tanto che per la plebe era meglio essere governati da un generoso barbaro che da un Imperatore “vampiro”, dal fatto che i vecchi mestieri (stradino, ingegnere, idraulico, fabbro per esempio) non vennero più praticati nell’Impero demandando ad altri la manutenzione (finché si poteva) dell’esistente perché il tutto costava meno e per ultimmo ma non ultimissimo, il susseguirsi di Imperatori deboli, corrotti, fanfaroni e spesso puttanieri.
Vi ricorda nulla tutto ciò? ...Mala tempora currunt avrebbero detto... dopo 1600 anni siamo di nuovo daccapo, vero Er Batman? Possibile che non abbiamo imparato nulla? Come si fa ad essere “moderati” di fronte a questo sfacelo? Non certo con l’astenersi, anzi! Cercando  e trovando politici onesti (ce ne sono sicuramente!). Impegnandosi di più perché le cose cambino (in meglio si spera!). Siamo ancora in tempo, per ora solo il 20/30% della popolazione è scivolato o sta scivolando nella povertà, ma quando essa sarà il 50/70% cosa succederà? Continuando così non ci vorrà poi molto e quindi “cari” politici e “tecnici” SVEGLIATIVI prima che sia troppo tardi!


venerdì 21 settembre 2012

Sulle orme delle Orme




Il gruppo veneto de Le Orme, secondo il mio modesto parere, è ed è stato negli anni sopravalutato, specie come qualità di strumentisti, pur riconoscendogli dei meriti come l’aver avuto il coraggio di incidere il primo “live” italiano, belle cover e sulla bontà dei loro testi (fra i migliori di quegl’anni). Infatti sia Toni Pagliuca (tastiere) che Aldo Tagliapietra (basso, chitarre e voce) sono onesti e discreti esecutori ma nulla più; specie il Tagliapietra a livello vocale è poca cosa sebbene il timbro della sua voce è fra i più caratteristici (ma enfatici) del panorama pregressivo di quegl’anni. Discorso a parte va fatto per il batterista Michi De Rossi, che con probabilità è il miglior “drummer” italico degli anni ’70.
 A tal proposito ricordo che era il 1973 e la band venne nella mia città per un concerto; dato che Le Orme passavano come la risposta italiana agli ELP (??!!), gli venne in mente di iniziare scimiottando il gruppo inglese suonando Tarkus, il problema fu che sia il Tagliapietra che il Pagliuca, non riuscendo tecnicamente essere alla pari con Lake e Emerson, suonarono in playback (De Rossi no...), quando la platea se ne accorse furono sommersi da meritati fischi. Per fortuna, dopo un buon quarto d’ora, riuscirono ed attaccarono (live!) con Felona e Sonora e gli altri pezzi famosi del gruppo, di certo alla loro portata. A mio parere il loro miglior album fu Contrappunti del 1974 e quello più “ruspante” Collage del 1971, i peggiori quelli che vanno dagli anni ’80 alla lenta rinascita del 1996 con Il Fiume, fino all’ottimo recente La via della seta del 2011. In pratica, se prendiamo quel lasso di tempo che va dal ’71 all’80, l’ultimo ascoltabile lp fu Piccola Rapsodia dell’Ape specie nei brani Charango che Fragile Conchiglia (in entrambi, udite udite, si hanno anche echi zappiani).
Voto: + +


lunedì 17 settembre 2012

Ma che novità....




Quelli che sono pagati e strapagati per prendere decisioni sembrano frutti maturi che cadono dal pero. Ma come, Marchionne vuole chiudere uno stabilimento (forse 2) proprio qui in Italia? La FIAT (per chi non lo sapesse è l’acronimo di Fabbrica Italiana Automobili Torinesi) lascia il Bel Paese? Qui (ed è vero) si vendono sempre meno veicoli, già chissà perché? Possibile che quegl’extraterrestri non sappiano che i Re del Cazzisuismo sono proprio gli industriali ed in primis Mr. Pullover? 
Quanto alle vendite delle auto, a picco nel 2012, non è forse la causa dei comuni bassi salari, delle tasse esose e della paura per il futuro che attanaglia la Nazione? Se ci pensate una Panda (o utilitaria similare) costa più di un anno di salario medio  a meno di non volere solo 4 ruote, il volante o poco più (sempre poi che uno non sia precario, in cassa integrazione o disoccupato e allora nisba...). Detta auto è poi gravata dall’esoso bollo (assurdità italiana), dall’IVA (nel momento dell’acquisto, ora il 21% poi chissà), dal caro carburanti (i più costosi d’Europa!), dai “Comuni-furbetti” che per riappianare i loro disastrosi e clientelari bilanci mettono i vari “autovelox-trappola” o i pochi parcheggi quasi del tutto a esagerato pagamento, le autostrade costosissime ma piene di buche, la viabilità che fa schifo, le assicurazioni autentiche canaglie autorizzate (rincari del 100% e più in un decennio!). Non parliamo poi della sua manutenzione (olio, gomme e l’assurda revisione ogni 2 anni, passati i primi 4, buona solo per far ingrassare le lobbies dei meccanici) che grava vieppiù sul bilancio famigliare. Insomma per anni e anni la macchina (ma anche la moto) è stata la classica mucca da mungere per i governanti a corto d’idee e spesso del tutto idioti. 
Prendete l’esempio della Liguria, l’autunno scorso la provincia di La Spezia  (ma anche quella di Massa-Carrara) è stata funestata da inondazioni e frane (ricordate le 5 Terre?); bene cosa ha pensato di fare la giunta regionale? Aumentare l’accise sulla benzina pro alluvionati, ma questo aumento di solidarietà non è stato fatto solo nelle restanti province, tutt’altro! Così anche chi subì il danno si ritrova ancora oggi a dover finanziare se stesso! Assurdo! 
Per finire, ve lo dico seriamente, sto pensando di disfarmi della mia auto e utilizzare solo i mezzi pubblici (autobus, treni, navi e aerei) che sebbene cari anch’essi nel computo totale mi farebbero risparmiare bei soldoni; se poi proprio un auto mi serve (2/3/10 giorni?) ci sono sempre le compagnie di noleggio. Un amico che ha fatto questo, facendo due conti, si è ritrovato con più di 6000€ in tasca ogni anno. Quanto alle case automobilistiche, lo Stato (ladro ed ingiusto) che si fottano pure! Dispiacerà solo per quei tanti lavoratori messi sulla strada, ma del resto quanti altri lo sono già da un bel pezzo e nessuno più rammenta di loro?

sabato 15 settembre 2012

Sentiamolo un po'




Ritornato a casa causa quelle strane combinazioni mi è venuto per le mani il file relativo all’unica incisione (molto breve invero) del gruppo italiano Le Mani e così ho pensato bene di farvi questo regalo (il titolo del cd è lo stesso del gruppo). Nelle note dei vari siti trattanti musica progressiva si evince che esso (stesso titolo della band) è rarissimo in quanto ne sono uscite solo 666 copie. Io la butto lì, se fosse vero perché così poche? Un riferimento esoterica all’Apocalisse di S. Giovanni? Mah? Fatto sta che si tratta di vecchie incisioni di 5 ragazzotti milanesi fatte negli anni ’70 e rimasterizzate ed incise su cd nei primi anni 2000. La musica dei primi 2/3 brani si rifà agli ELP e qui e là per l’uso dei fiati anche ai Colosseum (Valentyne Suite) o ai J.Tull. L’ultimo brano è di stampo cantautoriale.
Buon ascolto
Voto:  + + +

giovedì 13 settembre 2012

Conservare il Pesto alla Genovese




Ormai la stagione del basilico volge al termine (a meno di non coltivarlo in serra); così prima che le piantine siano inutilizzabili meglio sarebbe raccoglierle e farci il Pesto alla Genovese. A questo punto sorge un problema: o ne mangiamo a iosa (colazione, pranzo e cena) o se no dopo poco esso diviene nero ed immangabile. Il rimedio a ciò e per poterlo conservare (in frigo) fino a Marzo/Aprile è fare così: Portate ad ebolizione una pentola con acqua sufficente, nel momento in cui bolle spengete il fuoco e subito gettate in essa le foglie di basilico, immediatamente dopo (il tempo di scolare il tutto) grazie ad uno scolapasta irroratele con acqua fredda. A qusto punto, dopo averle asciugate bene (magari con uno scola-insalata) fate il pesto (basilico+pinoli+aglio+pecorino o parmigiano+olio evo e una noce di burro). Ponete il pesto in vasetti tipo quelli per la marmellata che prima avrete lavato con cura e disinfettati nel forno a micro-onde, sopra la nota salsa verde aggiungete ½ cm di olio evo e quindi chiudete il barattolo e mettetelo in frigorifero. Se vi capita poi di aprirlo e non ne consumate tutto il contenuto, nessun problema! Sopra la rimanenza riaggiungete olio evo e rimettere in frigo.

martedì 11 settembre 2012

Sulle Dolomiti



Durante la settimana scorsa non ho potuto “rinfrescare” il blog in quanto la passai in montagna là sulle Dolomiti di Brenta. Le foto qui riprodotte le scattai appunto in quelle lande. Va subito detto che non sono certo un “montanaro” come l’amico Quaterpass; provengo infatti dal mare e quindi più che arrampicate e camminate in salita altri sport, negl’anni, mi hanno attratto (nuoto, pallanuoto, vela); per cui se lassù non fatichi un po’ difficilmente si potranno aprire panorami alla Quaterpass.
Comunque qualcosa ho combinato, come partire dal Lago di Molveno ed arrivare ai piedi di esse (vedi foto) poi un cartello: SENTIERO CONSIGLIATO AD ESPERTI  mi ha fatto desistere dal proseguire (inoltre un altro diceva: 7h per una rifugio di cui ora non ricordo il nome).
Due cose ho notato: la 1°) nei paesi di Andalo e Molveno la cementificazione continua tanto che ormai gli alberghi sono il 99% di essi; 2°) Alto Adige (o Sud Tirol se preferite) e Trentino nel non far scontrini fiscali si accomunano al resto d’Italia. Ora non so se c’è una qualche legge regionale particolare, fatto sta che nei rifugi e nelle malghe essi furono del tutto assenti e appena presenti a valle. A dire il vero io poco o nulla protestai anche perché vi arrivai spesso pressoché allo stremo delle forze...