Di sicuro fra i grandi vini rossi
italiani va annoverato l’Amarone Della Valpolicella docg (del Veneto) e per me è senz’altro fra i migliori. Si
ricava da uve appassite (secondo un metodo codificato) in uvaggio con i
seguenti vitigni a bacca nera: Corvina Veronese (circa dal 50 al 95%),
Rondinella (mediamente dal 5 al 30%) con una resa per ettaro attestante oggi
sulle 9 tonnellate. Ha un invecchiamento obbligatorio di almeno due anni dal 1°
Gennaio successivo la vendemmia. Ha all’interno della docg due sottozone in
alcuni suoi comuni che così si può fregiare anche del titolo di Classico o Valpatena. Con 4 anni di invecchiamento può vantare il titolo di Riserva.
Colore:
Rosso granato con riflessi aranciati più accentuati nella Riserva. Ottima
trasparenza.
Profumo: molto
intenso e molto persistente, ampio, particolare, assai fine ed elegante con
sentori di violetta matura, confetture a bacca rossa, nuance di arancia e
cuoio, è presente anche il “groudon” (termine francese per indicare un profumo
che ricorda il catrame) e il sentore di muschio. Questi ultimi due assai di più
nella Riserva.
Gusto: secco,
molto intenso e molto persistente, pieno ed avvolgente, elegante e corposo,
caldo con tannini sviluppati bene ed armonici, retrogusto vellutato. Gradazione
variabile dai 14 gradi fino ai 17. Da degustare con bicchieri a calice detti
“balon”.
Il
residuo zuccherino (bloccato in cantina) è sui 1,1 gr. x Litro Se molto più
alto avrà il nome di Recioto ed un
gusto ovviamente più abboccato (ne riparlerò).
Abbinamenti: Secondi piatti dal gusto intenso ed importante a base di
carne o cacciagione come: spezzatini, brasati, stracotti, arrosti, formaggi
stagionati. Personalmente l’ho anche apprezzato con l’anatra all’arancia. Una
famosa ricetta locale prevede il suo utilizzo con il riso: risotto all’Amarone.
Ah una cosa… non fatevi trarre in inganno dal nome, di amaro non ha nulla
sembrerebbe che esso derivi dalle prime sensazioni del mosto. Prosit…
3 commenti:
Ci cin caro Centurione; conosci bene davvero della matteria ;-)
Ciao
Caspita da 14 a 17 gradi. Se bevo un paio di bicchieri di questo vino mi devo prendere poi un giorno di ferie.
Lo conosco solo come nome in quanto lo vedo spesso sui bancali del supermercato ma il suo prezzo è decisamente alto.
E' sicuramente un vino importante e prima o poi lo farò comparire sul mio desco.
ciao
Ms
Beh il prezzo alto è giustificato dalla bassa resa per ettaro, dal fatto che le uve poi vengono messe ad appassire (e alcune purtroppo buttate via se attaccate dalla muffa) e quindi poi vinificate. Prima di commercializzarlo poi passano due anni almeno e qualche mese. C'è una bella differanza da un vino di pianura senza particolari passaggi e venduto magari già a novembre come novello. Come sempre la qualità la si paga ma vale la pena farlo.
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