So
che con questo mio post mi posso tirare dietro le critiche di quasi tutti,
specie i miei lettori (se ce ne sono di destra), ma fa lo stesso, io continuo
per la mia strada...
Infatti
in questo periodo di Olimpiadi quello che nonmi va proprio giù sono la
nazionalizzazione di esse. Mi spiego, io vorrei che esse, o meglio gli atleti
partecipanti siano del tutto apolidi; quindi niente inni nè sfarfallio di
bandiere, niente classifica di medagliere per Nazione e infine, ultimo ma non
ultimissimo, nessun politico (locale) che ci “attacchi su il cappello”. Del
resto e come già scrissi, non è con il vigore de suoi atleti che si misura l’ipotetico
e futile valore di una Nazione. Ma cosa vuol dire che se, per ipotesi, la
Francia ha più medaglie dell’Italia, che essa è migliore? Che la sua razza
(estendendo il pensiero) è meglio di quella italica? Esaltare il valore di una
Nazione facilmente si può scivolare nel “nazionalismo”
e andare fieri dei propri superuomini (e donne) nel becero razzismo. Ora se ci
pensate, quasi cento anni fa nasceva e si evolveva in Europa quella stupida
idea del patriottismo nazionalista e razzista che portò come suo massimo
esponente agli inizi degli anni ’30 al Nazionalsocialismo. Anche in tempi più
recenti ricordate che nei Paesi dell’Est affinchè fosse esaltata “la razza
comunsta” gli atleti dell’ex DDR (per esempio) venivano dopati all’inverosimile
(anche perché i controlli lasciavano un po’ a desiderare). Vorrei pwertanto con
tutto cuore che quel tristissimo periodo fosse del tutto passato e che mai più
potesse tornare a galla e se oggi qualcuno mi chiedesse di che nazione sei? Io
rispondo sicuro: umana. Con questo non voglio certo abolire i Giochi Olimpici
ma riportarli semplicemente al primo termine: “giochi” in cui gareggino sì pure
ed ovviamente gli atleti migliori ma senza che nessuna nazione o partito ne
possa menar vanto.