…Riprende…
Subito avrà osservato il “vero” spettacolo delle 5 Terre: i suoi terrazzamenti
che segnano orizzontalmente le sue scoscese colline. Essi esistono, si può
dire, dalla notte dei tempi ed è stato da sempre l’unica maniera prima per i
liguri e poi per gli altri popoli di coltivarsi lì un po’ di terra vuoi per
l’orto vuoi per la vigna (coltivata lì già dai tempi dei romani e citata anche da
Tacito). Dopo poco si arriva alla prima delle 5 Terre: Riomaggiore di
cui però non voglio qui parlarne avendolo fatto già in altri post. Quindi Manarola
(idem come prima). Fra Corniglia e Vernazza c’è la spiaggia del
Guvano (sempre in ciottoli) segnata da un ruscelletto e a cui andavo da
giovane a farmi un bel campeggio libero quasi ogni estate (allora si poteva
così come alla Palmaria) con tanto di chitarra, ragazza, love & peace,
amici e spinelli e dato che sono un ottimo nuotatore anche un fucile da sub
(anche il mare era diverso..) e alla sera canzoni e un bel falò. Detta spiaggia era accessibile solo o via
mare, o giù per un impervio sentiero, o attraverso una buia e pericolosa
galleria del treno (da Corniglia). Forse il buon Quaterpass finì la gita a Monterosso
chiusa a nord da Punta Mesco assai pescosa di acciughe prelibate..Ritornati
nel Golfo di Spezia l’amico blogger (chissà a proposito se è a suo agio in mare
quanto lo è in montagna; di mio annaspo sulle vette ma sono un pesce nell’acqua)
avrà buttato anche più di un occhio alla costa orientale del Golfo. Tralascio,
perché lontani da lui e dalla sua vista, il promontorio che si spinge a sud
oltre Lerici (piccolo porto già ligure-romano e il cui nome va riferito
a leccio cioè un albero diffuso in Liguria) con posti meravigliosi come
la penisoletta di Maralunga (riservata ai bagni degli ufficiali della
marina militare), Fiascherino, Tellaro, Punta Corvo, gli Spiaggioni, Punta
Bianca e mi soffermo un attimo su questo caratteristico paese dal quasi
intatto borgo storico e dominato dal castello (visitabile) che fu prima pisano
e poi, dopo la battaglia della Meloria vinta dai genovesi, dominio di
quest’ultimi e da loro ampliato. A nord il piccolo ma stupendo Golfo di
Lerici è chiuso dal paese di San Terenzo (la tradizione dice che lì
sia approdato il santo) e dal suo castello eretto dagli antichi paesani come
difesa contro i pirati. Di notevole nel paese c’è nel lungomare la villa del
poeta inglese Shelley (visitabile) e dove forse sua moglie iniziò a pensare al
suo romanzo Frankenstein. Proseguendo verso nord dopo la piccola cala della Baia
Blu (una volta era detta Baia dei Morti perché lì arrivavano i cadaveri dei
naufragi spinti dalla corrente) si giunge a Santa Teresa e alla bocca
di porto di sinistra; oggi il rispettivo forte è in rovina e lì vicino
approdano i muscolai per portare il loro prodotto a stabulare ed è anche il
posto dove, in 10 minuti da casa, vado d’estate a farmi un bagno o nelle altre
stagioni a pescare (orate, saraghi, branzini); domina il sito l’insediamento
dell’ENEA (ricerche marine). Proseguendo verso Spezia si incontrano i vari
cantieri navali del Muggiano e poi di San Bartolomeo. Lì nei
pressi dell’ex scuola per i figli degli aviatori (militari) su un piccolo
promontorio è venuta alla luce i resti di un’antica villa romana (non
visitabile). Il resto della costa è poi occupato dal porto commerciale spezzino
fino alla passeggiata Morin. Fine