venerdì 11 gennaio 2013

Quasi...Quasi...




Quasi quasi, insieme con amici, mi viene voglia di fondare un partito o meglio, come è di moda dire oggi, un “movimento”. E che ci vuole? Per raccogliere le firme si promette una salsiccia a testa e con i tempi che corrono chissà la fila... Il nome? Viva L’Italia con tanto di inno demente e come simbolo un tricolore tenuto in mano da un orso rampante. Promettere poi: abolizione totale dell’IMU, abolizione totale dei bolli auto e moto (anche per chi ha la Roll Royce), riduzione del IRPEF ad una aliquota unica del 16% per tutti (anche se così si deve cambiare la Costituzione), mordacchia alla Guardia di Finanza, finanziamenti a pioggia per la ripresa, abolizione della TARSU, federalismo (nel senso che ognuno si tiene in tasca i propri danè), via le accise sulla benzina, un’IVA unica al 10% (o anche meno), mordacchia ai magistrati troppo ficconasuti, uscita dall’euro e già che ci siamo anche dalla vecchia lira coniando una nuova moneta l’italiera, e la Nazione Bengodi, fuori dalle palle tutti gli stranieri in primis i mussulmani (del resto il Vaticano dov’è se non al centro del Paese) che non se ne può più di veder culi all’aria mentre pregano, lavori forzati ai clandestini che di terra da arare ce ne è. Il tutto con quali fondi? Svicolare le domande e proponendo improbabili entrate (tanto chi controlla?) e dire sempre che nei sondaggi si è il primo partito d’Italia e che quelli degli altri sono faziosi e tendenziosi. Ripetere le 4 stronzate sempre ed ovunque come un mantra e poi quando Monti varava le sue manovre noi di certo non c’eravamo. Siatene certi che un po’ di voti ne raccoglierei tanto da sistemarmi io e loro e i nostri parenti per i prossimi anni. Bando agli scherzi vorrei che invece di candidati della cosidetta società civile presi fra avvocati, magistrati, grandi imprenditori, atleti di fama internazionale, attricette varie ci fossero più pensionati monoreddito di Milano, disoccupati 55enni di Genova, precari 40enni di Firenze, cassaintegrati di Napoli, massaie di Voghera (si dice così no?), giovani disillusi di Palermo. Forse la Nazione avrebbe, in tal maniera, manovre economiche e giustizia migliore.

1 commento:

Christomannos ha detto...

Io credo che se in parlamento si fossero le casalinghe che devono fare i salti mortali per tirare la fine del mese e fare quadrare i conti (vedi mia moglie con tre figli e monoreddito impiegatizio)
il paese andrebbe sicuramente meglio.
Ma sono veramente demoralizzato.
ciao
Mario