mercoledì 6 aprile 2016

Ancora sulla TV



Durante il mio periodo di “latitanza” dal web mi sono anche recato in vari luoghi dove sono stato ospitato talvolta da amici e parenti, talora ho trovato sistemazione in alberghi e qualche volta presso affittacamere. Tutti erano dotati di televisore e visto che i miei orari spesso avevano dei “vuoti”, non avendo a disposizione altro per passare il tempo e finiti libri, quotidiani e riviste, ho acceso quel “diabolico” elettrodomestico. Ho notato così che il livello qualitativo è vieppiù diminuito raggiungendo soglie sconfortanti. Non mi capacito poi come metà degli italiani siano rimasti incollati a quella becera manifestazione canora che passa sotto il nome di Festival di Sanremo. Personalmente ho resistito solo 30 secondi  per sera giusto quando saltavo da un canale all’altro alla ricerca di qualcosa di decente (sempre che lo trovassi…). Il bello (anzi il brutto) è che quegli artisti (!!!???) nei giorni succesivi sono divenuti come la gramigna nei vari palinsesti. Brutta musica pop mal cantata dove più che le note potevano l’aspetto e i vestiti del guitto-a di turno. A dire il vero l’unica rete che si salvava è stata Rai 5 che trasmetteva musica classica e lirica e in ore impossibili anche jazz, rock e prog (il che la dice lunga sui gusti imperanti). Parliamo poi dei vari programmi dove degli idioti pontificano giudizi arrampicati su improbabili gigantesche poltrone e il bello che i malcapitati di turno si fanno dire di tutto e non reagiscono. Ci sono quindi cuochi come il prezzemolo che straparlano di assurde ricette e discettano di ogni cosa oltretutto con un ghigno patibolare. Non mancono anche i mezzibusti che sparano cazzate e sono ignoranti come bestie e molti di loro, dati i cognomi, di certo raccomandati. Ho altresì notato che la moda dell’inglese sta dilagando. Ho sentito cianciare di stepchild adoption (invece della italiana adozione del configlio) pronunciata da cani latranti che mentre lo dicevano sembravano delle bestie balbuzienti. Profanare quindi l’italiano, il congiuntivo e financo il condizionale. Per esempio, una nota giornalista tv, che si vantava di parlare compiutamente l’inglese (con tutta evidenza assai meno bene la nostra lingua date le innumerevoli doppie, se non triple, messe a sproposito nelle nostrane parole), dopo aver pronunciato endorsement, target, report, timing, rumors, start up e via discorrendo, annunciando una sua ospite, disse: vi presento l’architetta… (!!!???) una che sta impegnata acca 24. Brava! E’ riuscita in 9 parole a dire tre bestialità! E sì che si è poi pure vantata di aver da poco pubblicato un libro… Per favore qualcuno le dica che architetto (da arco + tetto) è una cosa e architetta è una sciocchezza (cosa fa costruisce gli archi e le tette di silicone?), che “sta” è un italiano quanto meno discutibile e che acca non vuol dire nulla. Per fortuna ho saputo che in questa mia battaglia anti esostismi non sono solo. Un ente assai più importante del sottoscritto (L’Accademia della Crusca) si è scagliata più volte contro questa “moda” idiota e supponente non per sciocche ideologie di superiorità e purezza ma semplicemente per rendere i concetti fruibili a ciascun italiano senza che il tapino debba conoscere per forza quella lingua foresta e aliena tanto più, poi, che la Gran Bretagna è oggi con un piede e mezzo fuori dalla UE. Da parte mia, visto che la moda anglofona è quasi sicuramente dovuta in primis ai cosidetti “creativi”, quando leggo o sento di living piuttosto che soggiorno o bundle invece di pacchetto omnicomprensivo mi riprometto di non acqistare quel tale prodotto.

2 commenti:

Christomannos ha detto...

Sulla moda anglofona la penso esattamente come te anche se, purtroppo, dovrò cercare perlomeno di parlicchiare l'inglese in quanto la mia futura nuora è americana.
Per quanto riguarda la tv beh anch'io al 90% non la amo particolarmente ma su sky ho trovato dei canali che trasmetto programmi con tema naturalistico che mi piacciono assai !!!
buona giornata
Ms

Il Centurione ha detto...

Beh io un po' l'inglese lo conosco (e anche un po' di tedesco invero) non con questo che quando parlo con uno o scrivo un articolo voglio fare il saccente per forza e usarlo spesso a sproposito. Quanto a te se un po' lo mastichi basta, forse, che vai negli USA per un mesetto a trovare tuo figlio (sempre che viva là) e ti metti a parlare con tutti e a sentire solo la tv locale. Io anni fa feci così e ora me la cavicchio bene. Ciao.