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Urbino il Palazzo Ducale |
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Casa di Raffaello |
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Dipinto di Paolo Uccello |
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Piero Della Francesca: madonna di Senigallia |
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Piero Della Francesca |
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Raffaello dipinto di nobildonna |
So che l’amico brasiliano Edulms,
forse entro un anno, farà un viaggio lavoro in Italia (e questo per la prima
volta, così mi scrisse…) e la sua meta sarà Camerino (nelle Marche) ma che
anche sua intenzione visitare sia i dintorni che spingersi, ove sarà possibile,
ad Assisi, Roma, Firenze, Pisa, Venezia (?) insomma le grandi città d’arte (non
me ne vogliano gli amici di Napoli, Palermo, Siena, Perugia, Spoleto, Lucca, ma
anche Milano, Bologna, Verona, Genova, Torino e molte molte altre tutte belle
ed importanti). Su mio consiglio gli ho messo l’idea di visitare la
relativamente vicina città (meglio cittadina) di Urbino (dal 1998 Patrimonio dell’Umanità tutelato dall’UNESCO) che
fa provincia con Pesaro (anche lei bella ma forse non come Urbino) fra le
maggiori città importanti per il Rinascimento
Italiano. Come spesso accade in Italia la sua storia prevede molte
stratificazioni di popoli. Il suo nome deriva dal romano-marchigiano Urvinum
Mataurense dove il primo none è dal latino urbs-urbis
= città e il secondo dal vicino fiume Metauro. Oggi il centro storico è
medioevale e oltre a molte chiese e suggestive vie e piazze svetta il Palazzo
Ducale voluto da Federico da
Montefeltro (uno dei massimi mecenati del Rinascimento) alla cui corte
trovarono ospitalità nomi illustri. Esso è anche la sede, in alcune sue stanze,
della Galleria Nazionale delle Marche
che tra l’altro conserva importantissime opere di Piero della Francesca, Paolo Uccello, Raffaello (nato a Urbino
dove si può ancora visitare la sua casa natale), Tiziano. Importante è anche il vicino Duomo ricostruito dopo un terremoto in stile neoclassico (ed è una delle massime rappresentazoni di
quella “moda” in Italia) dal noto architetto Valadier. Da visitare pure il
Monastero di Santa Chiara in stile rinascimentale.
Visto che sarà nelle Marche gli vorrei ricordare alcuni vini (sia
Docg che Doc che Igt) da assaggiare assolutamente e che un domani parlerò nella
mia rubrica vini: Verdicchio dei
Castelli di Jesi (sia riserva Docg che Doc) bianco e forse il suo prodotto più
noto, Cònero di Ancona (un ottimo rosso Docg), Vernaccia di Serrapatrona
(l’unica vernaccia rossa ed è una Docg, ottimo anche come spumante) sia secca
che dolce e prodotta vicino a Camerino, Bianchello del Metauro (Doc della zona
di Urbino), Colli Pesaresi (Doc sia bianco che rosso), Pecorino (che è un vino
bianco Igt). Ovviamente non mancano neppure i cibi prelibati a cominciare
dalle Igp e Dop: Il Ciauscolo (un salume Igp), il Prosciutto di Carpegna Dop, la
Casciotta di Urbino Dop (formaggio fatto con latte di pecora), il Formaggio di
Fossa di Sogliano (misto ovino e vaccino) Dop, l’olio e.v.o. di Cartoceto Dop, la
Lenticchia di Castelluccio Igp. Poi ci sono i piatti della tradizione
marchigiana sia di terra che di mare da scoprire via via in suggestivi
ristorantini e che è un mix (ma originale!) fra quella toscana e quella
romagnola di mare. Inoltre, come sempre accade in Italia, quasi ogni città,
cittadina e paese ha il suo particolare artigianato locale unico al
mondo da scoprire con interese e curiosità. In generale svettano le fabbriche
di scarpe e la lavorazione del cuoio (questo a Tolentino), poi il tombolo con la lavorazione del merletto (a
Offida) e un po’ in tutte le Marche la lavorazione della paglia (cappelli e borse da donna) e come strumenti musicali la fisarmonica.