martedì 27 dicembre 2016

Il Castello di Trento






Panorama di Trento dal Castello
Parte del giardino e la Torre Aquila
Come promesso eccomi a parlarvi della città di Trento. Essa, abitata fin dall’epoca preromana, sorge lungo la valle del fiume Adige e si può dire che da sempre è tappa di chi si mette in viaggio dalla (o per) pianura Padana al passo del Brennero e quindi alla Germania. Nel I sec a.C. fu occupata dalle legioni che prima edificarono un accampamento militare e poi, grazie anche alla relativa costruzione della via consolare per il Brennero (più un’ altra lungo la Valsugana), si trasformò in città romana con tanto di mura, cardi e decumani, terme, foro e anfiteatro. Il nome sembrerebbe derivare dal latino Tridentum cioè dai 3 denti forse per vie delle tre colline che ne comprendono il territorio. Alle cronache mondiali assurse nel XVI perché vi avvenne il noto Concilio di Trento della Chiesa Cattolica con il quale ebbe inizio la Controriforma in risposta alla riforma protestante luterana. Una delle sedi in cui esso si svolse (per ben 18 anni!) fu il suo maniero (uno dei più grandi del Trentino): il Castello Del Buonconsiglio eretto per la prima volta nel XIII sec ma più volte rimaneggiato ed ampliato dai suoi proprietari: i principi vescovi di Trento. Fu decorato in seguito dal Romanino e Dosso Dossi. Lì, durante la Grande Guerra, furono uccisi per impiccagione dei noti patrioti trentini. Trento infatti era allora austriaca. Di notevole, nel castello, è anche la Torre Aquila (vedi ultima foto),del XIII sec chiamata così perché è orientata a meridione verso l’antica città romana di Aquileia. Fu in seguito messa in comunicazione diretta con il maniero tramite la Giunta Albertiana (un lungo corridoio). Detta torre riveste un grande interesse artistico per la presenza di un importante affresco del Gotico Internazionale: il Ciclo dei Mesi (della fine XIV sec e inizio del XV) forse attribuibile al maestro Venceslao di Boemia. In esso sono raffigurati sia i passatempi dei nobili, sia i contadini che coltivano i campi, secondo l'alternarsi delle stagioni e il tutto nei pressi della città. E’ insomma come delle fotografie della vita medioevale; tra l’altro vi è la prima rappresentazione nota al mondo di un paesaggio invernale. I mesi raffigurati sono 11 e nei testi si dice che il mancante (Marzo) sia andato perduto causa un incendio. La guida invece mi disse che probabilmente è nascosto dietro un’antica scala a chiocciola di legno che porta al piano superiore della torre (non visitabile). Ovviamente al suo interno è vietato fotografare ma si può trovare un bel filmino esplicativo su youtube. L’entrata al castello costa 10€ ma è gratis grazie alla trentino card, invece l’entrata alla Torre Aquila è contingentata, accompagnata e solo per appuntamento (in estate circa ogni 2 ore e prenotazione presso la biglietteria) con un biglietto in più di soli 2€ (ma ne vale la pena!). Continua….dalle parti di Pasqua...forse...

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